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Dopo il concepimento l'embrione si sposta nell'utero per impiantarsi sul rivestimento interno. Questo passaggio fondamentale per l'inizio della gravidanza può, in alcuni casi, essere accompagnato da dolore. Scopriamo perché e come riconoscerlo.
Questo insieme di mutamenti che avvengono all’interno dell’organismo femminile possono essere accompagnati da diversi sintomi che permettono di riconoscere se l’impianto è avvenuto e, quindi, che la gravidanza può proseguire correttamente o meno. Tra questi primi sintomi troviamo anche i cosiddetti crampi da impianto, una realtà sulla quale è importante fare chiarezza.
Quando si parla di crampi da impianto si fa riferimento al dolore al basso ventre che si può verificare all’inizio della gravidanza. È un dolore simile a quello del ciclo mestruale ma da non confondere con esso in quanto fa riferimento a due eventi completamente diversi. La sensazione è la medesima, ma indicano eventi completamente opposti.
L’attenzione verso questi primi sintomi della gravidanza (per i quali il test di gravidanza sarebbe prematuro) non è solo figlia della curiosità di sapere se si è incinta o meno, ma anche di tutte quelle precauzioni e cambiamenti che con l’inizio della gravidanza vanno adottati.
Oltre a una maggiore cura dello stile di vita, nell’alimentazione e nell’assunzione di acido folico in questi giorni è fondamentale evitare di assumere farmaci antinfiammatori (come l’aspirina) in quanto è stato dimostrato come questi medicinali aumentino il rischio di aborto spontaneo nelle prime fasi della gravidanza.
Il dolore tipico dei crampi da impianto può essere intermittente e improvviso, trafittivo, sordo o costante. Questi crampi durano generalmente per un minuto al massimo ed è una situazione normale e fisiologica legata agli spostamenti e alla tensione delle ossa e dei legamenti che si preparano per accogliere il feto. I crampi da impianto sono quindi l’effetto degli iniziali cambiamenti cui va incontro l’organismo femminile per prepararsi alla novità della gravidanza.
Questi crampi si manifestano lungo o nel mezzo del bacino e percepire anche un leggero fastidio nella parte bassa della schiena o nell’addome.
Un aspetto su cui concentrare l’attenzione è quello per cui i crampi da impianto possono essere accompagnati da perdite da impianto (spotting da impianto) che si verificano tra il decimo e il quattordicesimo giorno dopo il concepimento. Questo è un sanguinamento molto più leggero di quello delle mestruazioni e uno studio del 2010 mostra come solamente un terzo delle donne che hanno partecipato all’indagine hanno riferito che insieme alle perdite di sangue hanno lamentano anche dolore. Questo a conferma di come si tratti di un fenomeno non comune e che non tutte le donne sperimentano all’inizio della gravidanza.
Inoltre, i crampi da impianto possono verificarsi insieme agli altri sintomi tipici dell’inizio della gravidanza: assenza del normale ciclo mestruale, gonfiore al seno, fastidi per particolari odori e sapori, costipazione e congestione nasale. In presenza di questi segni si può pensare che il dolore pelvico sia un crampo da impianto.
I crampi da impianto sono eventi brevi che si verificano tra il sesto e il decimo giorno dopo il concepimento, l’unica finestra di tempo utile nella quale la blastocisti può impiantarsi. Come detto rappresentano una leggera fitta di breve durata e che possono verificarsi in maniera intermittente per un periodo di tempo non superiore ai 2-3 giorni.
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