Viaggiare prima e dopo i figli: cosa cambia? Il budget, prima di tutto. Ma non solo quello. Anche il viaggiatore più incallito, quando si trova a ripensare alla sua passione dopo aver avuto un bambino, finisce col cambiare in tutto o in parte le proprie abitudini. Ecco come.

Viaggiare prima e dopo i figli: i bagagli

Prima dei figli, partivi per 15 giorni per un viaggio on the road in Scandinavia con il solo bagaglio a mano. Le scarpe da trekking legate allo zaino, l’impermeabile arrotolato in tasca e la macchina fotografica appesa al collo, per non avere grane col personale di terra delle compagnie low cost. Due ore prima del volo controllavi una check list composta da tre sole voci: documento, biglietto aereo, carta di credito, e al massimo ti assicuravi di avere nello zaino qualche mutanda pulita.

Oppure, magari, eri una di quelle che partiva con l’intero armadio in valigia, “perché non si sa mai“. Scarpe adatte ad ogni occasione, bigiotteria abbinata ai diversi outfit e un beauty case degno di Clio MakeUp. Quale che fosse il tuo stile di prima, ora che ti ritrovi a viaggiare con un bambino, lo scenario è drasticamente mutato.

Per preparare i bagagli ed essere certa di non dimenticare nulla di indispensabile, ti affidi a una lista in Excel di circa novanta voci. Inclusi una luce notturna, il vasino portatile e un pile termico “di emergenza”. Anche se in vacanza andrai in Puglia. A luglio. La tua farmacia da viaggio potrebbe fronteggiare una guerra batteriologica mondiale e le scorte di cibo che tendi compulsivamente a ficcare all’ultimo momento nel bagaglio da stiva basterebbero a sfamare dieci persone per una settimana.

L’itinerario e gli alloggi

Viaggiare, prima dei figli, era sinonimo di avventura e libertà. Itinerario stabilito giorno per giorno, alloggi prenotati all’ultimo momento, per assecondare il mood quotidiano. La strada era la tua guida, l’istinto era il tuo navigatore. E se non c’erano alberghi disponibili, ci si poteva sempre arrangiare nel dormitorio di un ostello, oppure, alla peggio, con un sacco a pelo e un soffitto di stelle.

O magari, al contrario, le tue erano vacanze da boutique hotel e dimore di charme. Classe e lusso erano le tue parole d’ordine, al massimo, se proprio eri in vena di avventura, potevi concederti una fuga in barca a vela. Adesso, per viaggiare con i figli ti dedichi a una minuziosa pianificazione che dura almeno un semestre. Impari a memoria la Lonely Planet, consulti tutte le recensioni di TripAdvisor, i travel blog per famiglie e l’Almanacco di Frate Indovino.

E, magari, scrivi anche una richiesta di informazioni alla redazione di Licia Colò. Così, tanto per stare sicuri. Prima di prenotare, ti informi sui “servizi family” dell’albergo, e se c’è la “biberoneria”, ancora meglio.

viaggiare prima e dopo i figli

Viaggiare prima e dopo i figli: le destinazioni

Il mondo è sempre stato troppo piccolo, per te? Potevi fare un intercontinentale con tre scali e andare al lavoro direttamente dall’aeroporto? D’accordo, ma questo era prima. Ora, probabilmente, l’Egitto ti sembra l’altra faccia della luna, viaggiare in aereo una impresa memorabile e una settimana itinerante in Sardegna la quintessenza dell’avventura.

Buon senso e lentezza

Scherzi a parte, viaggiare prima e dopo i figli sono due esperienze per certi versi molto differenti tra loro, ma altrettanto esaltanti e istruttive. L’esperienza e l’entusiasmo ti permetteranno di capire presto che non occorre programmare tutto nei minimi dettagli, né portarsi dietro l’intera casa per evitare imprevisti. Ai bambini, in vacanza, servono solo dei genitori sereni e tanto tempo di qualità da passare insieme.

E viaggiare con loro permetterà forse a mamma e papà di rallentare un pochino, e godersi dei ritmi più sostenibili e tutta la straordinaria meraviglia del viaggio, amplificata dallo sguardo dei più piccoli. Imparare a considerarli dei compagni di viaggio a tutti gli effetti sarà forse il modo migliore per vivere esperienze memorabili e appaganti per tutta la famiglia. Provare per credere.

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