La ginnastica post parto non è solo un’attività volta a ritrovare la forma, perché è una pratica i cui benefici si riversano anche sull’umore e sul benessere psicologico, perché c’è un’attenzione sana rivolta al proprio corpo.

Attenzione che non deve mancare anche durante i mesi di gravidanza, come evidenzia il Ministero della Salute, spiegando che, ad esempio, camminare è un’attività estremamente salutare per le future mamme, così come lo yoga e il pilates, sempre previa approvazione del proprio medico.

Lo stesso vale per l’attività fisica post parto: è indicata a tutte, purché ci sia un’adeguata guida e una personalizzazione degli esercizi in base alle proprie specificità ed esigenze, senza ovviamente trascurare il quadro clinico.

Ginnastica post parto: quando iniziare?

L’attività si comincia compatibilmente con le proprie condizioni di salute e con eventuali complicazioni post parto. Per questo, qualunque iniziativa non va presa autonomamente, ma sempre sotto consiglio medico, perché ogni donna ha una situazione diversa dall’altra.

Su questo aspetto è molto chiara la nostra esperta, la dottoressa Elisa Guidotti, ostetrica, che spiega:

Dopo il parto è necessario un periodo in cui mamma e piccolo si devono riposare e rilassare, il pavimento pelvico ha bisogno di ristabilirsi prima di effettuare un qualsiasi tipo di attività che vada a sforzare questa zona. Dopo la gravidanza il primo passo è una valutazione, appunto, del pavimento pelvico con successiva riabilitazione da adattare a ogni singolo caso.

Ginnastica perineale post parto

Il perineo è una regione anatomica molto importante, composta da tessuti, fibre e muscoli il cui compito principale è sostenere gli organi interni (vescica, utero e retto). Contribuisce al benessere su diversi fronti, quello della sessualità ad esempio, mentre quando perde elasticità e tono può causare diversi fastidi.

Il pavimento pelvico ha un ruolo notevole soprattutto nella gravidanza e durante il parto. Durante la gestazione aiuta a sostenere il peso del feto, mentre durante il parto “gestisce” la fuoriuscita del nascituro, ma può andare incontro a lesioni traumatiche, anche profonde, a volte sistemabili con sutura chirurgica, altre con necessità di ricostruzione perineoplastica.

Per questi motivi il perineo è coinvolto nella ginnastica post parto: la cosiddetta ginnastica perineale. Che però da sola non basta, come sottolinea la dottoressa Guidotti:

La ginnastica perineale comprende una serie esercizi che riguardano il perineo. Vanno effettuati su consiglio di uno specialista, che indichi quali sono quelli più adatti. Meglio accompagnarla a una ginnastica posturale, così da comprendere nell’attività tutti i muscoli del corpo e non concentrarsi troppo esclusivamente su quella zona.

Ginnastica post parto: i benefici

Oltre al recupero della funzionalità fisica, la ginnastica post parto apporta un benessere generale, soprattutto sulle donne già attive dal punto di vista sportivo e abituate a stare in movimento, che dunque avvertono più forte il bisogno di tornare al loro stile di vita. A tal proposito, la dottoressa Guidotti aggiunge:

Contribuisce anche ad acquisire buone abitudini da mantenere nel resto della propria vita.

Ginnastica post parto: esercizi utili

Vista la soggettività più volte già ribadita del post partum della donna, è difficile indicare esercizi utili per tutte. Ecco il consiglio generale dell’ostetrica:

Si consiglia in particolar modo una ginnastica posturale, in cui si lavora non solo sul pavimento pelvico e sui muscoli: questo potrebbe irrigidire la zona. La donna deve lavorare su tutto il corpo, su tutta la postura, sulla respirazione, su buone abitudini da attuare nella vita di tutti i giorni. Una ginnastica posturale che promuova una posizione corretta della colonna rispetto al bacino è una categoria di esercizi buoni per tutti.

Ginnastica post parto: precauzioni e controindicazioni

Attenzione a non strafare: è importante concedersi il tempo adeguato per riprendersi e attenersi all’esito della valutazione del pavimento pelvico, che è il primo step per decidere il da farsi.

Una donna particolarmente attiva è bene che si dia del tempo per riprendere lo stesso ritmo di prima. Bisogna farsi seguire dall’ostetrica e farsi consigliare il tipo di ginnastica posturale e di stretching più adeguati, da attuare prima di riprendere l’attività fisica consueta.

Un’attenzione particolare va posta poi alle condizioni del pavimento pelvico nel caso di parti cesarei o di un’episiotomia:

Durante il parto, che sia cesareo o vaginale, ci sono elementi che incidono sul pavimento pelvico. Uno di questi è quello illustrato alle donne come “il piccolo taglietto”. Si tratta dell’episiotomia, a tutti gli effetti un taglio del perineo, con possibili conseguenze a breve e lungo termine. Non è una pratica fisiologica, quindi ovviamente è sconsigliata in tutti i casi che non la richiedono; è indicata solo in pochissimi casi particolari. L’episiotomia richiede una cura e una riabilitazione specifica. Ciò che deve essere fatto, sempre ponendo al primo posto una consulenza con ostetrica specializzata in pavimento pelvico, è ripristinare la coscienza e la sensibilità nella sede della cicatrice. Di conseguenza, la sede della cicatrice è una zona da trattare, da un’ostetrica o da un altro esperto in materia, in modo specifico e dedicato caso per caso. Massaggi o impacchi possono rappresentare una buona soluzione.

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