
Obbligatori e raccomandati, scopriamo quali sono tutti i vaccini previsti gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale per i minori di 16 anni.
Tutto quello che bisogna sapere in materia di vaccinazione dei bambini (efficacia, sicurezza, età, metodologie ed esenzioni) per proteggerli dai rischi dell'influenza.
Il vaccino contro l’influenza è il metodo più sicuro ed efficace per prevenire l’influenza e ridurne le tipiche complicanze, come le polmoniti batteriche, la disidratazione e il peggioramento di condizioni preesistenti (diabete, malattie respiratorie croniche, malattie cardiovascolari e malattie immunitarie).
Alla luce dell’importanza della vaccinazione, è utile chiarire come funziona il vaccino antinfluenzale nei bambini, quando, come e da che età accedervi e quali sono, anche considerando la delicatezza dell’argomento, i dati sulla sua efficacia e sicurezza.
Con la Circolare Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2023-2024 il Ministero della Salute ha previsto, anche per la prossima stagione influenzale, l’offerta gratuita della vaccinazione “ai soggetti che per le loro condizioni personali corrono un maggior rischio di complicanze nel caso contraggano l’influenza”.
Alla luce dei dati in possesso il Ministero della Salute ha previsto per la campagna vaccinale 2023-2024, compatibilmente con la disponibilità dei vaccini, che venga anticipata a partire dall’inizio di ottobre offrendo la vaccinazione ai soggetti indicati in qualsiasi momento della stagione influenzale.
In concomitanza con la campagna vaccinale, come evidenziato dalla Società Italiana di Pediatria, il Ministero ha previsto anche una campagna nazionale di vaccinazione anti COVID-19. Nella circolare ministeriale Indicazioni preliminari per la campagna di vaccinazione autunnale e invernale anti COVID-19 si legge come oggetto di questa specifica campagna vaccinale sono i soggetti a partire dai 60 anni, gli ospiti delle strutture per lungodegenti, le donne in gravidanza o quelle nel periodo postpartum (comprese le donne che allattano), gli operatori sanitari e sociosanitari e i soggetti dai 6 mesi ai 59 anni con elevata fragilità.
I bambini, insieme agli anziani, sono i soggetti più fragili e a rischio delle criticità dell’influenza stagionale. Il 30% dei soggetti colpiti dall’influenza sono bambini in età pediatrica (e in modo particolare quelli in età prescolare), come riportato dalla Fondazione Umberto Veronesi citando i dati raccolti dal rapporto settimanale della Sorveglianza InluNet.
I motivi sono legati all’immaturità del sistema immunitario dei bambini e la condivisione di ambienti e situazioni (come quelle scolastiche, sportive e ludiche) nelle quali vi è un aumento del rischio di contagio.
Questo quadro generale è poi aggravato dagli ultimi anni di pandemia che, alla luce delle misure di contenimento del contagio adottate, hanno avuto come effetto anche quello di non tenere sufficientemente attive le difese immunitarie.
Va inoltre considerato, come sottolineato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), che i bambini (così come le persone con il sistema immunitario indebolito) hanno la capacità di trasmettere il virus per un periodo più lungo (circa 7 giorni) rispetto a quello in media degli adulti (fino a 3-5 giorni).
Questo insieme di fattori rende i bambini i soggetti più a rischio sia di contrarre l’influenza sia di subirne le complicanze più gravi. Motivo per cui la vaccinazione antinfluenzale nei bambini è considerata, anche sull’evidenza delle prove scientifiche che ne indicano la sicurezza e l’efficacia, una scelta doverosa sia negli interessi dei più piccoli che dell’intera comunità.
Obbligatori e raccomandati, scopriamo quali sono tutti i vaccini previsti gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale per i minori di 16 anni.
La vaccinazione antinfluenzale è indicata prevalentemente per tre tipologie di soggetti:
Per questo motivo in Italia il vaccino antinfluenzale è raccomandato e offerto gratuitamente agli over 60 e anche alle donne in gravidanza e nel periodo post partum, alle persone con malattie croniche (diabete, malattie respiratorie, malattie cardiache, problemi al sistema immunitario, eccetera), diverse categorie di lavoratori (forze di polizia, personale sanitario e socio-sanitario, chi lavora a contatto con gli animali, eccetera) e ai donatori di sangue. È inoltre indicato per tutti coloro che desiderano evitare l’influenza dopo aver consultato il proprio medico.
Per i bambini il vaccino antinfluenzale è raccomandato per quelli non a rischio tra i 6 mesi e i 6 anni. Il vaccino contro l’influenza, spiega il Ministero della Salute, non va somministrato ai lattanti sotto i 6 mesi (per assenza di studi clinici che ne dimostrino l’innocuità).
È invece indicato per i bambini sotto i 5 anni (e in modo particolare sotto i 2) in quanto sono quelli, come indicato dal Centers for Disease Control and Prevention (CDC), che hanno il rischio maggiore di sviluppare le complicanze più gravi legate all’influenza.
I vaccini, prima di essere commercializzati e distribuiti, vengono sottoposti a diversi controlli, sia durante la loro produzione che prima dell’immissione in commercio. I controlli vengono condotti per verificare che siano rispettati gli standard previsti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e, per l’Europa, dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA).
Nel nostro Paese vengono poi condotti controlli sulle segnalazioni di difetti di qualità, reazioni ed eventi avversi ed effetti indesiderati. Per questo motivo le campagne di vaccinazione sono accompagnate da programmi di farmacovigilanza, con l’obiettivo di identificare, valutare, comprendere e prevenire gli effetti avversi o qualsiasi problema legato all’uso di questi prodotti.
In Italia, come riportato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, esistono tre tipi di vaccino antinfluenzale per i bambini: uno inattivato quadrivalente (VIQ), uno inattivato quadrivalente coltivato su colture cellulare (VIQcc) e uno vivo attenuato (LAIV). Il vaccino VIQ può essere somministrato dai 6 mesi fino ai 9 anni, quello VIQcc dai 2 anni in su, mentre quello LAIV dai 2 ai 18 anni.
I vaccini inattivati, ovvero il VIQ e il VIQcc, vengono somministrati mediante un’iniezione intramuscolare preferendo, fino ai 2 anni, la parte esterna della coscia e poi, dopo i 2 anni, il muscolo deltoide (sul braccio). Il vaccino vivo attenuato (LAIV), invece, prevede una somministrazione mediante spray nasale tramite apposito applicatore monouso.
La differenza non è tanto sull’efficacia e la sicurezza (entrambi sono stati sottoposti a studi e controlli) ma sul tipo di utilizzo da preferire a seconda della situazione del bambino e della disponibilità del vaccino. La decisione spetta al medico e per alcune condizioni, come i bambini con l’asma, è raccomandato il ricorso all’inoculazione tradizionale evitando la somministrazione tramite spray.
Gli effetti collaterali previsti per i vaccini sono la febbricola, l’inappetenza, il malessere generale e il dolore nella sede dell’inoculazione. Per le versioni spray si può avere anche mal di testa e scolo nasale liquido.
Un aspetto importante da ricordare è che per i bambini con più di 9 anni è sufficiente una sola dose di vaccino contro l’influenza, mentre per i più piccoli che non sono mai stati sottoposti a questa vaccinazione, sono indicate due dosi a distanza di almeno quattro settimane.
Infine, il vaccino antinfluenzale può essere somministrato contemporaneamente ad altri vaccini, ma in sedi corporee e con siringhe diverse presso lo studio del pediatra, le strutture sanitarie o gli ambulatori vaccinali.
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