
L'attivismo pedagogico è un approccio educativo che affonda i suoi principi nella libertà, nell'esperienza concreta e nelle attività pratiche, p...
Ideato dalla pediatra ungherese che gli ha dato il nome, il triangolo di Pikler aiuta a stimolare lo sviluppo fisico e mentale dei bambini, puntando sull'idea di indipendenza e di gioco libero.
Il movimento autonomo, da fare in casa o come gioco all’aria aperta, è alla base del concetto di Pikler ma anche di Maria Montessori. Attraverso il movimento, interpretato individualmente da ogni singolo bambino, il piccolo potrà esprimersi, prima ancora che con il linguaggio. È questo, infatti, il suo primo mezzo di comunicazione.
Per questo motivo la dottoressa Emmi Pikler ha ideato uno strumento che potesse assecondare questo naturale sviluppo. La struttura prende il nome della sua inventrice e, per l’appunto, si chiama triangolo di Pikler. Vediamo meglio cos’è, quali sono i benefici, le precauzioni e i migliori modelli in commercio.
L'attivismo pedagogico è un approccio educativo che affonda i suoi principi nella libertà, nell'esperienza concreta e nelle attività pratiche, p...
Il triangolo di Pikler è una struttura in legno atossico e sicuro per i bambini. Si presenta come un triangolo su cui arrampicarsi attraverso i gradini, formati da dei bastoncini incastrati lungo i fianchi della struttura, o su una rampa.
Ogni bambino potrà utilizzare il triangolo, chiamato anche scala da arrampicata, a suo modo. Infatti, è possibile scalare fino alla cima e scendere dall’altro lato, arrampicarsi fino a metà o mettersi seduto su uno dei gradini. Insomma, se ne possono fare diversi usi e ognuno sceglierà autonomamente cosa, come e quando fare ciò che vuole, ma sempre sotto stretta osservazione di un adulto.
Pediatra ungherese appassionata di pedagogia e psicologia, Emmi Pikler è nata il 9 gennaio 1902 a Vienna ed è morta il 6 giugno 1984 a Budapest; nota soprattutto per il suo contributo allo sviluppo delle teorie sull’educazione infantile, ha dato il nome al triangolo usato come attrezzo pedagogico utilizzato per favorire l’esplorazione motoria e l’autonomia nei bambini.
Emmi Pikler ha lavorato principalmente nell’orfanotrofio Loczy a Budapest, dove ha svolto ricerche approfondite sulla crescita e lo sviluppo infantile, basando il proprio approccio sulla fiducia nei bambini e verso il loro processo naturale di sviluppo. Il suo lavoro ha influenzato notevolmente la pedagogia e l’educazione infantile.
Una parte significativa della filosofia educativa di Pikler è incentrata sull’idea di rispettare il bambino come individuo e sul fornire un ambiente che permetta lo sviluppo motorio e cognitivo dell’infante seguendo il suo naturale sviluppo intellettivo e fisico; il Triangolo di Pikler è infatti uno degli strumenti emblematici di questa filosofia, progettato per stimolare il movimento autonomo e la scoperta sensoriale dei bambini.
L’approccio di Pikler pone enfasi sull’importanza del gioco libero, del movimento spontaneo e dell’indipendenza del bambino; l’eredità dei suoi studi si riscontra nel metodo Montessori e, in generale, in tutte le filosofie educative che promuovono il rispetto per l’individualità del bambino e la creazione di un ambiente educativo che supporti lo sviluppo dei piccoli in modo naturale.
Il triangolo di Pikler permette prima di tutto di sperimentare; ogni bambino, a un certo punto della sua infanzia, avrà voglia di superare i propri limiti, cimentandosi in “missioni” a volte pericolose. Presto o tardi il bimbo avrà voglia non solo di gattonare, di camminare e correre, ma vorrà anche arrampicarsi e appendersi.
In casa, generalmente, non ci sono superfici adatte, per questo finirà per utilizzare i mobili e qualunque cosa ritenuta idonea secondo lui. I genitori, per favorire questo sviluppo, dovranno creare una casa a misura di bebè, quindi, per aiutarli in questo compito, si potrebbero attrezzare con il triangolo da arrampicata.
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Al di là del fattore rischio e della possibilità di mettere in salvo mobili e suppellettili, il triangolo di Pikler offre altri più importanti benefici.
Innanzitutto il bimbo deciderà, ascoltando solo il suo corpo, quindi il suo istinto, come utilizzare il triangolo. Tutto quello che farà gli darà la consapevolezza dei suoi movimenti e gli permetterà di scoprire il suo corpo. Riuscirà a controllare ogni gesto, gestirsi e, ancor di più, a coordinarsi.
Inoltre la possibilità di usare il triangolo come vuole, senza che l’adulto gli mostri come si fa, gli consentirà di giocare anche con la creatività.
Non c’è una “maniera giusta” di utilizzarlo. Bisogna partire dal presupposto, prima di farlo usare ai piccoli, che consentire al bambino di sperimentare e scoprire in modo indipendente favorisce l’apprendimento e lo sviluppo. Di certo il triangolo di Pikler offre una varietà di possibilità di movimento, come arrampicarsi, sedersi, scivolare e bilanciarsi, quindi i genitori dovrebbero solo assicurarsi che il bambino abbia accesso a diverse attività e giochi che coinvolgano tutti questi movimenti.
Naturalmente, mentre il bambino interagisce con il triangolo di Pikler, è importante mantenere una sorveglianza costante, per garantire la sua sicurezza, assicurandosi che l’attrezzo sia stabile e posizionato su una superficie sicura.
Affinché sia ancor più efficace per i suoi scopi educativi è consigliabile posizionare il triangolo di Pikler in un ambiente stimolante e sicuro, aggiungendo anche altri materiali, come cuscini, coperte o giocattoli morbidi, per rendere l’esperienza ancora più interessante.
Oltre al gioco libero, si possono inoltre introdurre alcune attività strutturate, ad esempio creare un percorso di movimento che incoraggi il bambino a seguire determinati percorsi sull’attrezzo.
È possibile costruire un triangolo di Pikler fai da te, purché si sia dotati di pazienza e una buona manualità. La maggior parte dei tutorial disponibili online, o meglio quelli più esplicativi, sono in inglese, ma è piuttosto facile capire come realizzarlo.
Per farlo è necessario avere anche delle competenze di bricolage. Per poterlo costruire, bisogna prima realizzare un progetto. Sono poi necessarie delle assi di legno e dei pioli arrotondati, per poter farla la scala. Questi vanno assemblati ai fianchi della struttura, che all’interno dovrà essere forata, per incastrare i gradini.
È poi possibile aggiungere alla struttura anche altri complementi, come una rampa da arrampicata con appoggi in plastica dura e colorata. Se non siete dei campioni del bricolage, potete sempre chiedere aiuto al vostro falegname di fiducia.
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