La tosse è un fenomeno comune a tutti gli esseri umani e quando si verifica nei bambini, il più delle volte, non necessariamente è sinonimo di un malessere.

La natura stessa della tosse, infatti, è quella di un “atto riflesso attraverso cui l’organismo cerca di espellere i corpi estranei e le secrezioni bronchiali e dell’albero respiratorio”.

Questo significa che il problema non è la tosse nei bambini, che svolge quindi un compito di vitale importanza, ma la causa che provoca questo riflesso.

È bene quindi conoscere quali sono le cause della tosse nei bambini, soprattutto piccoli, e quando è motivo di preoccupazione.

Le cause della tosse

Come abbiamo visto, la tosse è un riflesso che l’organismo mette in funzione per liberare le vie aeree. L’ostruzione può essere di natura fisica o chimica.

La prima è quella che si verifica, ad esempio, quando un pezzetto di cibo o la saliva vanno di traverso. Il fenomeno chimico, invece, è causato dalla presenza nell’aria di sostante irritanti per il bambino. È il caso di profumi molto forti, ma anche del fumo della sigaretta.

Parlando della tosse nei bambini bisogna poter distinguere tra tosse acuta e tosse cronica. La differenza è relativa alla durata del fenomeno. La tosse acuta dura all’incirca quattro settimane, mentre quella cronica di più. Le cause più frequenti della tosse sono:

  • influenza;
  • raffreddori;
  • laringiti;
  • bronchioliti (soprattutto nel primo anno di vita);
  • infezione delle vie aeree.

Altre cause della tosse nei bambini possono essere l’asma, il reflusso gastroesofageo, la polmonite, la tubercolosi o, ancora, può provocata da disturbi ereditari come nel caso dei difetti congeniti dei polmoni o delle vie aeree.

Quando la tosse si manifesta, come detto, non bisogna preoccuparsi di eliminare il fenomeno, in quanto è la conseguenza di un problema. Bisogna quindi individuare la causa e intervenire su di essa.

È quindi sbagliato somministrare farmaci senza un’attenta valutazione delle ragioni per cui la tosse si è manifestata.

Tosse secca e tosse grassa: le differenze

Un’importante distinzione va fatta innanzitutto tra la tosse secca e quella grassa. Si può sintetizzare dicendo che la tosse è secca quando non vi è la formazione di muco mentre, viceversa, è grassa in sua presenza.

Come sottolinea l’Associazione Culturale Pediatri (ACP) “la tosse secca indica che è presente una irritazione” della parete delle vie respiratorie e “durante la guarigione il rivestimento di questa parete viene sostituito e eliminato con la produzione di muco: la tosse diventa grassa”.

Tosse secca nei bambini: rimedi

Sono diversi i rimedi alla tosse nei bambini. Il primo, da praticare sempre, è quello di fargli bere molta acqua, in modo da riequilibrare i livelli di idratazione.

In caso di tosse forte e fastidiosa la si può alleviare con delle bevande calde. Un altro pratico consiglio è quello di umidificare l’ambiente soprattutto quando l’aria è troppo secca.

Per quel che riguarda l’utilizzo di farmaci l’ACP ricorda che “Le medicine per la tosse non sono raccomandate sotto i due anni perché non sono efficaci e possono causare altri disturbi”.

Molto meglio, quindi, utilizzare prodotti naturali (come quelli a base di miele), che hanno proprietà antinfiammatorie e risultano gradevoli, data la loro dolcezza, al bambino.

Tosse grassa nei bambini: rimedi

Quando si è in presenza di tosse grassa, generalmente, si è in fase di guarigione. Il consiglio è quindi quello di non bloccare la tosse grassa, ma di favorirla, in modo che possano essere espulsi i componenti che causano l’irritazione.

Tosse nei bambini: quando preoccuparsi?

Ci sono diverse malattie che hanno come sintomo comune la tosse e solo per alcune di queste c’è motivo di allarmarsi.

Come suggerisce la Società Italiana di Pediatria, prima di preoccuparsi per la tosse nei bambini, è bene verificare la presenza di alcune condizioni parallele.

Tra queste le più importanti sono: la presenza della febbre, il livello di idratazione, la difficoltà nella respirazione, eventuali cambiamenti d’umore e di appetito.

In presenza di questi sintomi è fondamentale rivolgersi al proprio pediatra che effettuerà le diagnosi e gli approfondimenti del caso e valuterà come procedere.

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