
Molti bambini sperimentano casi di respiro sibilante; scopriamo come si manifesta, come riconoscerlo e gestirlo e quando è il caso di preoccuparsi.
Il rischio che i bambini, specialmente tra i 6 ei 36 mesi, si strozzino a causa dell'ingerimento di un corpo estraneo (anche alimenti) è molto alto. Ecco come prevenirlo e cosa fare in caso di ostruzione delle vie aeree.
Ogni anno circa cinquecento bambini in tutta Europa perdono la vita per soffocamento per l’ingerimento di cibo o di un altro corpo estraneo ed è fondamentale capirne le cause per prevenirle e soprattutto conoscere nel dettaglio la manovra di disostruzione pediatrica.
Una manovra di vitale importanza (nel vero senso della parola) che tutti i genitori, ma anche i nonni, gli educatori e coloro che trascorrono del tempo con i bambini, dovrebbero conoscere e saper praticare. Perché quello del soffocamento dei bambini è un’eventualità, purtroppo, molto frequente.
Già, parliamo di un fenomeno molto frequente, tanto che il Ministero della Salute ha redatto un apposito manuale (Linee guida di indirizzo per la prevenzione del soffocamento da cibo in età pediatrica) nel quale si sottolinea come questo sia un fenomeno che ogni anno provoca circa mille ospedalizzazioni. Non solo, quindi, l’esito più tragico possibile, ma un’incidenza che genera anche importanti conseguenze sulla salute dei bambini.
Inoltre, aspetto non del tutto monitorabile, questi sono i numeri degli episodi più gravi: quanti sono invece i casi di soffocamento del bambino fortunatamente risolti positivamente e di cui non abbiamo traccia? Si stima che il fenomeno sia di 50-80 volte superiore a quello dei ricoveri ospedalieri, raggiungendo quindi numeri enormi e assolutamente preoccupanti.
Ma perché quello del soffocamento dei bambini è un fenomeno così frequente? Possiamo individuare diverse ragioni, da quelle anatomiche a quelle legate allo sviluppo del bambino passando per la scarsa conoscenza dei rischi da parte dei genitori.
Va detto, infatti, che la stragrande maggioranza dei casi di soffocamento dei bambini avviene sotto gli occhi dei genitori e a causa dell’ingerimento di alimenti. Alcuni di questi si rivelano pericolosi per la loro forma, dimensione e consistenza e perché il bambino (specialmente quello tra i 6 e i 36 mesi) ha le vie aeree ancora piccole, non ha una coordinazione perfetta e non ha completato la dentizione, motivo per cui la masticazione non è sufficiente per assicurare un ingerimento sicuro di tutti i tipi di cibi.
Così come il bambino che sta per strozzarsi non ha la forza e la capacità di espellere autonomamente il corpo estraneo. Se a questo aggiungiamo come i bambini mentre mangiano siano portati a muoversi, giocare e parlare, si comprende come il semplice atto di mangiare possa diventare pericoloso.
Alla luce di tutto questo è decisivo, quindi, sapere come prevenire il rischio di soffocamento da alimenti dei bambini (c’è poi anche tutto quello legato all’ingerimento di giochi e piccoli componenti di essi o di accessori sparsi per casa) e cosa fare (così come cosa non fare) qualora il bambino fosse a rischio di soffocamento.
Partiamo dal gioco e dal rischio di ingerire perline, batterie a bottone, piccole costruzioni e tutti quegli elementi che, per le loro dimensioni, possono ostruire le vie respiratorie del bambino.
L’attenzione in questi casi non è mai troppa e sebbene è utile non generare allarmismo che potrebbe portare a impedire al bambino di scoprire legittimamente il mondo che lo circonda, è decisivo che non sia mai lasciato solo, anche quando gioca in un box o in un ambiente sicuro. Anche la scelta dei giocattoli è senza dubbio fondamentale, specialmente quelli che possono danneggiarsi o rompersi e per questo motivo provocare un rischio di soffocamento.
Discorso più articolato, invece, per quel che riguarda l’alimentazione, sia nella scelta (e nella preparazione) degli alimenti che nella loro somministrazione. Il primo aspetto da affrontare è quello legato allo svezzamento. Da quando si inizia a introdurre nell’alimentazione del bambino cibi diversi dal latte materno è “inevitabile” che ci si esponga a dei rischi.
Questi sono maggiori nel cosiddetto autosvezzamento dove i bambini mangiano “le stesse cose” degli adulti. Ma è bene fare chiarezza per non creare confusione e inutili allarmismi.
C’è un elenco di alimenti che, per le loro caratteristiche, hanno un maggior rischio di causare il soffocamento nei bambini. Anche per questo motivo alcuni alimenti (non solo per questioni nutrizionali) sono sconsigliati prima di un determinato periodo.
L’alimento ancora oggi più pericoloso è l’acino d’uva, ma anche le olive, i pomodori, i wurstel e la verdura cruda. Spesso il problema non è tanto nel tipo di alimento, ma nelle loro caratteristiche. Quelli più pericolosi sono quelli piccoli, rotondi, dalla forma cilindrica e che risultano appiccicosi, consistenti, si sfilacciano e hanno una forte aderenza.
È doveroso anche accertarsi che gli alimenti più pericolosi (caramelle, nocciole, eccetera) non siano alla portata dei bambini e posti in contenitori sicuri. Similmente anche per quel che riguarda le medicine che, specialmente a casa di nonni e zii dove la presenza dei bambini non è quotidiana, possono essere lasciate incustodite sul comodino.
In questi casi il problema, ovviamente, non è solo relativo al rischio di soffocamento e quindi è ancora più urgente prendere le dovute precauzioni (come posizionare il tutto su ripiani elevati).
Quando si mangia, che sia nel seggiolone o sulla sedia, bisogna stare seduti. La presenza di un adulto deve essere costante e monitorare la masticazione del bambino evitando che si distragga e sia concentrato sul mangiare. Quando si mangia ci si occupa solo di questo; il tempo per il gioco è un altro e a tale distinzione vanno educati e abituati i bambini più grandi.
A questo proposito il consiglio riguarda anche i genitori: tenere la TV accesa (al di là delle indicazioni educative) può essere una fonte di distrazione e agitazione del bambino che è preferibile evitare.
Altre indicazioni riguardano la quantità di cibo da introdurre in bocca al bambino che non deve essere mai eccessiva. È altrettanto importante evitare di far mangiare e bere il bambino mentre si trova in macchina.
Inoltre bisogna porre attenzione sul modo in cui gli alimenti vengono somministrati al bambino: tagliare i cibi in pezzi piccoli e per via longitudinale e poi trasversale previene che questi ostruiscano le vie aeree. Il rischio, quindi, non è legato solo agli alimenti, ma anche al modo in cui vengono preparati.
La manovra di disostruzione pediatrica è fondamentale per liberare le vie aeree del bambino ed evitare l’arresto cardiaco. È doveroso premettere che l’ostruzione delle vie aeree può essere parziale o totale:
La prima cosa da fare, in caso di ostruzione parziale, è quella di mantenere la calma e incoraggiare il bambino a tossire e chiamare i soccorsi (112 o 118) quando la situazione non si risolve o si aggrava. La manovra di disostruzione pediatrica va fatta solo ed esclusivamente quando l’ostruzione è completa. A questo proposito è bene ricordare come le manovre di disostruzione pediatrica non sono tutte uguali, ma variano in base all’età.
Sono fondamentalmente due le manovre di disostruzione da praticare quando il bambino ha meno di un anno: le pacche interscapolari e le compressioni toraciche:
Per i bambini più grandi (e all’occorrenza anche per gli adulti) si pratica la cosiddetta manovra di Heimlich. Questa va eseguita con il bambino in posizione seduta o in piedi mettendosi alle sue spalle. Da questa posizione portare le proprie braccia intorno alla sua vita e, utilizzando il pollice e l’indice, comporre una C tra lo sterno e l’ombelico. All’interno di questa zona portare l’altra mano chiusa a pugno e con il pollice verso l’interno per poi afferrarla con la mano con cui si è composta la C utile per individuare la zona dove premere. A questo punto si procede con delle compressioni vigorose dal basso verso l’alto da eseguire fino a quando l’ostruzione non è risolta o se il bambino diventa incosciente e bisogna chiamare d’urgenza i soccorsi.
Il rischio maggiore è, ovviamente, quello legato al decesso del bambino, ma non è l’unico. L’ostruzione delle vie aeree, infatti, può portare all’insufficienza respiratoria e all’arresto cardiaco.
Parliamo di condizioni gravissime per le quali intervenire tempestivamente in quanto, oltre all’esito più tragico, possono provocare danni al cervello e agli altri organi del corpo che, non ricevendo sangue e ossigeno per diverso tempo, possono danneggiarsi o smettere di funzionare, aumentando tutti i rischi legati alla sopravvivenza del bambino.
Se è importante, fondamentale, decisivo prevenire e intervenire prontamente con le manovre di disostruzione è altrettanto indispensabile evitare pratiche e movimenti che possano peggiorare la situazione.
Il primo errore, molto comune e quasi istintivo è quello di dare pacche sulla schiena o scuotere un bambino che tossisce. In realtà fino a quando il bambino tossisce il pericolo è ancora limitato e potrebbe essere in grado di espellere (o ingerire) quanto lo sta soffocando. Le manovre di disostruzione vanno praticate solo quando il bambino non tossisce e non respira più. Il secondo errore comune è quello di tentare di rimuovere con le dita il corpo estraneo presente nella bocca del bambino.
Il rischio di tale manovra è quello di peggiorare la situazione. La rimozione manuale va fatta solo se il corpo estraneo fuoriesce dalla bocca e, afferrandolo, non c’è il rischio di romperlo e renderlo ancora più piccolo e pericoloso.
L’altro errore, paradossale ma altrettanto diffuso, è quello di ritardare o evitare di chiamare il 112 o il 118. La gestione di attimi di panico e terrore non è certo semplice, ma la prontezza di riflessi anche nel prendere il telefono e chiamare aiuto si può rivelare decisiva per salvare la vita di un bambino.
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