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La sinusite è un fenomeno comune in età pediatrica anche in virtù delle caratteristiche anatomiche dei bambini. Conosciamone le cause e i rimedi più efficaci.
Considerando, infatti, che la sinusite nei bambini si manifesta prevalentemente, nella forma acuta più che in quella cronica, a seguito di un raffreddore prolungato, è evidente come si tratti di un fenomeno potenzialmente molto comune in età pediatrica.
Mediamente, infatti, un bambino tra i 2 e i 6 anni con un buon stato di salute ha tra le 5 e le 8 infezioni delle vie aeree all’anno ed è quindi frequente che queste possano portare a una sinusite, anche se non è l’unica causa responsabile di questo disturbo.
Con il termine di sinusite si fa riferimento all’infiammazione, provocata da un’allergia o da un’infezione virale o batterica, che può colpire ognuno dei quattro gruppi di seni paranasali. Nella zona del naso, infatti, sono presenti delle cavità piene d’aria rivestite da membrane mucose che si rivelano utili sia per aumentare la percezione degli odori che per amplificare la voce e i suoni.
Esistono quattro tipi di seni paranasali: etmoidale, mascellare, frontale e sfenoidale collocati in diverse parti del setto nasale e che fanno parte del tratto respiratorio superiore.
In condizioni normali, il muco prodotto dalla mucosa presente nei seni confluisce nelle cavità nasali. In casi di sinusite queste sono ristrette e vi è un accumulo di muco all’interno dei seni paranasali. Da qui il disturbo della sinusite.
La sinusite può essere acuta (se dura meno di 30 giorni), subacuta (se dura tra i 3° e i 90 giorni) o cronica (quando dura più di 90 giorni). Nei bambini la forma più comune è quella acuta.
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La sinusite nei bambini può essere conseguenza di un’allergia, di un’infezione o di un’infiammazione che provoca una congestione nasale tale da determinare un’ostruzione di uno o più seni paranasali.
Come anticipato, frequentemente la sinusite nei bambini si verifica come conseguenza del raffreddore stagionale, ma può essere conseguenza anche di un’infezione di un dente, di una malattia da reflusso gastroesofageo, traumi nasali, anomalie nella struttura del naso e palatoschisi.
Nelle forme batteriche le cause principali sono da individuare nella polmonite da streptococco, nella moraxella catarrhalis e dall’haemophilus influenzae.
La sinusite è una condizione più frequente nei bambini non solo per il rischio di contrarre infezioni alle vie aeree superiori, ma anche per la maggiore sottigliezza delle pareti sinusali, per la presenza di ossa più porose e di suture non ancora saldate.
La sintomatologia della sinusite in età pediatrica cambia a seconda dell’età del bambino. In quelli più piccoli, infatti, si manifesta prevalentemente con gli stessi sintomi del raffreddore, quindi naso chiuso con presenza di muco che fuoriesce e in alcuni casi, anche se raramente, una febbre non elevata. Il mal di testa come conseguenza del raffreddore, a differenza di quanto comunemente si crede, nei bambini più piccoli non è sintomo di sinusite in quanto i seni paranasali sono ancora di dimensioni ridotte e quelli frontali, responsabili della cefalea, si sviluppano solamente a partire dai 9 anni.
Nei bambini più grandi i principali sintomi della sinusite sono la tosse, la febbre, l’alitosi, il mal d’orecchie, il gonfiore e l’indolenzimento del volto e il dolore ai denti. Meno frequentemente si possono verificare anche nausea, mal di stomaco, dolore nella parte posteriore delle orecchie e mal di testa.
La diagnosi della sinusite nei bambini è prevalentemente medica e si basa sull’analisi dei sintomi riferiti dal bambino o dal genitore. Nelle forme più gravi (febbre alta superiore ai 39° e dolore, gonfiore e arrossamento a livello degli occhi), il medico può ricorrere a una tomografia computerizzata con la quale verificare l’estensione della sinusite.
La sinusite non trattata o non gestita correttamente, anche se molto raramente e più probabilmente nei bambini con scarso accesso alle cure mediche, può generare diverse complicanze, anche molto gravi. Oltre all’insorgenza della forma cronica, la sinusite non trattata può portare a complicanze orbitali, intracraniche, locali e sistemiche. Tra quelle orbitali rientrano la cellulite presettale o periorbitale, l’ascesso orbitale o sottoperiostale, la neurite ottica e la perdita della vista.
Nelle complicanze intracraniche rientrano la meningite, l’ascesso epidurale, la cerebrite, la trombosi settica e la paralisi del nervo oculomotore. Le complicanze locali, invece, sono l’ascesso premascellare e la tromboflebite venosa facciale, mentre in quelle sistemiche rientrano l’ictus, la polmonite e la setticemia.
La cura per la sinusite nei bambini è orientata ad accelerare la guarigione, ridurre la durata e la gravità dei sintomi e a prevenire l’insorgenza di complicazioni. La terapia varia in base all’età , alla causa scatenante e alla tolleranza del bambino alle procedure specifiche o ai farmaci prescritti.
Nelle forme batteriche si ricorre alla terapia antibiotica, mentre l’utilizzo dei lavaggi nasali e degli spray cortisonici è indicata per accelerare il decorso della sinusite. Vanno evitati gli antistaminici e i decongestionanti da banco che non si rivelano efficaci. Il ricorso all’intervento chirurgico, non frequente, si rivela necessario per rimuovere eventuali adenoidi.
Un aspetto importante è legato alla prevenzione, specialmente alla qualità dell’aria in casa. L’utilizzo di un umidificatore, specialmente durante la stagione invernale, è fondamentale per mantenere l’umidità tra il 45% e il 50% ed evitare che l’aria secca irriti i seni paranasali.
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