Serena deriva dal tardo soprannome romano, e poi nome personale, Serena, femminile di Serenus, tratto dal termine latino serenus che, come nell’italiano “sereno”, significa “limpido”, “senza nuvole” se riferito al cielo e, se applicato in senso lato ad una persona, “tranquillo”, “senza preoccupazioni”, “lieto”, “felice”. Ha quindi un significato augurale, analogo a quello di nomi quali Felice, Tranquillo, Pacifico, Tímea, Eutimio e il lituano Giedrius. Alla stessa radice di Serena risale il nome inglese Serenity.

In Italia il nome si è diffuso grazie al culto di vari santi e sante ed è attestato su tutto il territorio nazionale, ma con più frequenza nel Nord, specie in Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Benché esistano anche forme al maschile, si usa quasi esclusivamente, se non del tutto, al femminile.

Nel 2020 il nome è parso leggermente in calo, con 638 neonate chiamate in questo modo.

Come detto, ci sono vari santi e sante chiamati in questo modo, fra cui san Sereno, martire a Roma, celebrato il 1° luglio; altrimenti, si può festeggiare il 16 agosto in memoria di santa Serena, considerata dalla tradizione moglie di Diocleziano e martire a Roma; un’altra santa Serena, vedova e martire a Spoleto, è commemorata il 7 dicembre.

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