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Punture di insetti e bambini: un binomio molto frequente soprattutto in alcuni periodi dell'anno. Tra api, calabroni, vespe, zanzare e parassiti, il pericolo che i bimbi vengano punti è molto alto, specie in estate. Scopriamo quali sono i sintomi più comuni e i rimedi da mettere in atto.
Le punture di insetti rappresentano uno dei risvolti più spiacevoli della bella stagione, in particolare quando ad esserne colpiti sono i bambini.
Con l’arrivo dell’estate, infatti, si moltiplicano le possibilità di essere punti da esserini piccoli, eppure molto temibili. Api, vespe, calabroni, tafani, pappataci sono solo alcuni degli insetti che svolazzano, ronzano e talvolta causano dolorose punture sia ai più piccini che agli adulti. E il pericolo non arriva solo dagli insetti muniti di ali, ma anche da quelli che non volano, come zecche, pulci e cimici.
La pelle dei bambini, però, è molto più sensibile e vulnerabile all’attacco di questi animaletti ed è per questo motivo che occorre prestare qualche accortezza in più e proteggerla da sgradevoli incontri. Cosa fare, però, in caso di punture di insetti sui bambini? Ecco qualche suggerimento utile per riconoscere i sintomi che individuano l’insetto responsabile della puntura e le relative cure.
Questi tre protagonisti della stagione estiva e dell’autunno sono compagni onnipresenti (e non sempre graditi) delle le passeggiate al parco o delle gite all’aria aperta. Quasi sempre la puntura di uno di questi insetti scatena una reazione allergica (tipo orticaria) e una lesione ben visibile sulla cute, causata proprio dalla puntura velenosa dell’animale.
I segni e le evidenze di questo genere di punture sono quelli tipici di una qualsiasi reazione allergica, cioè
La pelle appare fin da subito infiammata e arrossata. Se si osserva attentamente la zona in cui è avvenuta la puntura, sarà possibile notare una piccola crosticina centrale che rappresenta il punto esatto di inoculazione del veleno.
Una altra importante discriminante che può aiutare a capire con quale insetto abbiamo a che fare è la zona cutanea colpita. A differenza di quelli che non volano, gli insetti volanti punzecchiano zone scoperte del viso e del corpo anche distanti fra loro. Quasi mai, inoltre, pungono più volte nella stessa regione.
In generale, la prevenzione è la prima arma per evirare le punture di insetti sui bambini. Ciò vuol dire:
Se il pungiglione è visibile, bisogna tentare di estrarlo con delle pinzette. In ogni caso è opportuno:
Il pomfo causato dalla puntura di una zanzara è fastidioso sopratutto per via del prurito che è in grado di causare. Se poi ad essere colpiti da questi insetti non proprio “simpatici” sono i bambini, trattenerli dal bisogno di grattarsi può diventare davvero una missione impossibile.
Vediamo, dunque, come comportarsi in caso di puntura di zanzara e cosa fare per lenire gonfiore e irritazione.
Come detto, il sintomo più evidente è il classico pomfo rosso e pruriginoso che compare qualche tempo dopo la puntura dell’insetto. Questo può essere visibile già dopo pochi minuti o dopo qualche ora. Di solito si manifesta nella zona esatta in cui l’insetto ha agito e si presenta con il caratteristico gonfiore e arrossamento intorno alla zona colpita.
Anche in questo caso è ben visibile, proprio al centro del pomfo, il punto esatto in cui l’animale ha affondato il pungiglione. La puntura di questo insetto causa sulla cute una reazione allergica dovuta al rilascio di istamina, che genera l’immancabile prurito e rossore.
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Le soluzioni più efficaci per questo genere di punture sono molto simili a quelle elencate per vespe, api e calabroni. Si possono applicare delle creme lenitive a base di calendula o di aloe vera, e se il fastidio è particolarmente acuto delle creme antistaminiche a base di idrocortisone (sotto controllo pediatrico).
La caratteristica che accomuna questi insetti e che li distingue da quelli volanti è che sono privi di pungiglione e tendono a colpire ripetutamente una regione più o meno estesa del corpo. Non essendo in grado di volare, inoltre, si insinuano tra i vestiti e si nascondono in moquette, letti, materassi e cuscini. Per non parlare del fatto che alcuni di questi parassiti possono trasmettere malattie infettive molto serie.
Le punture di acari e parassiti danno vita molto frequentemente a rush cutanei di forma circolare o concentrica. Dolori muscolari, febbre, mal di testa e altre manifestazioni dolorose possono sopraggiungere successivamente.
Le zecche, in particolare, rimangono attaccate alla pelle per molto tempo, quindi è bene ispezionare adeguatamente il bambino e gli abiti indossati. Pulci e cimici, benché piccolissime, sono in grado di scatenare reazioni allergiche anche violente. I morsi di questi insetti sono generalmente puntiformi, gonfi e rossi.
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L’applicazione di ghiaccio è l’unico rimedio casalingo di primo soccorso che si può attuare per sedare gonfiore e bruciore. Se la reazione alla puntura è particolarmente forte, se il bambino presenta febbre, vertigine, orticaria, tosse o difficoltà a respirare è opportuno rivolgersi appena possibile al pediatra o al pronto soccorso più vicino per gestire al meglio l’emergenza.
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