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Il pointing è una fase importante nello sviluppo delle capacità comunicative dei neonati: ecco perché e come aiutarlo.
Ma quando (e come) si presenta? Come incoraggiarlo? Quando preoccuparsi se il bambino non lo fa? Vediamolo assieme.
Pointing è il termine che i parlanti anglosassoni utilizzano per “indicare con il dito” e che fa riferimento alla capacità del bambino di puntare il dito per indicare le cose che desidera o che suscitano il suo interesse.
I bambini iniziano a indicare tra i 7 e i 15 mesi di età, anche se una ricerca del 2007 suggerisce che la maggior parte dei bambini in genere inizia a indicare intorno al loro primo compleanno. All’inizio i bambini indicano usando tutta la mano, ma dopo circa tre mesi iniziano ad estendere l’indice per indicare. Potrebbero anche emettere dei suoni quando indicano.
Prima che il bambino inizi a indicare, farà ciò che gli esperti chiamano “seguire un punto“: questo significa che quando le persone intorno a lui indicano qualcosa e richiamano l’attenzione su di esso, gli occhi del bambino seguiranno il gesto.
Ci sono due ragioni principali per cui i bambini puntano il dito:
Indicare è un segno che il bambino ha sviluppato determinate abilità sociali e comunicative perché mostra che il bambino può attirare l’attenzione di qualcuno, inviare un messaggio e tentare di influenzare le azioni o le reazioni di qualcuno a qualunque cosa stia indicando.
Puntare il dito, inoltre, è stato collegato allo sviluppo del linguaggio. Una ricerca ha scoperto che più i bambini “puntano” all’inizio del loro sviluppo, migliori saranno le loro abilità linguistiche in seguito. Per questo è importante che gli adulti nominino le cose che il bambino sta indicando: in questo modo, lo si aiuta a denominare tutti gli oggetti che ci sono intorno a lui.
Lo studio ha dimostrato che i bambini di dodici mesi che indicano con il dito indice (rispetto a tutta la mano) hanno competenze linguistiche più forti a 24 mesi.
Uno dei modi migliori per incoraggiare il bambino a indicare è replicare questo comportamento, indicando gli oggetti e dando loro un nome o porre domande sull’oggetto che sta indicando. All’inizio, per rendere il compito più semplice è possibile indicargli cose che sono vicine, come un giocattolo vicino o le parti del corpo, successivamente e quando il bambino riesce ad utilizzarlo in maniera funzionale si può provare a indicare cose un po’ più distanti, ad esempio qualcosa di interessante dall’altra parte della stanza.
È possibile anche incoraggiare il pointing offrendo la scelta binaria, ovvero una scelta tra due stimoli: durante il gioco, tenete in mano due giocattoli e dite: «Guarda! Ho una palla e un libro. Cosa vuoi?», poi osservate per vedere quale opzione guarda o sceglie il tuo bambino. Indicate e nominate la loro scelta: «Oh! Hai scelto il libro!».
Anche sottolineare i dettagli durante la lettura di un libro, come le immagini o le illustrazioni facili da identificare (come giocattoli, animali, parti della natura o articoli per la casa), dando loro un nome può aiutare a sviluppare il pointing. All’inizio, il bambino potrebbe non essere in grado di seguire esattamente ciò che viene indicato, ma man mano che crescerà si impegnerà maggiormente e riuscirà sviluppare questa capacità.
Il modo più semplice per incoraggiare il bambino a indicare, però, è essere reattivi: se indica un oggetto, indicando il suo interesse o il suo bisogno, rispondete, perché la reazione aiuta a insegnare al bambino che il suo puntare il dito è efficace, che i suoi tentativi di comunicazione valgono la pena e che gli adulti risponderanno.
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Il pointing nei bambini si presenta in momenti diversi. Se il bambino non indica, potrebbe eseguire altre azioni per indicare gli oggetti che desidera, come usare tutta la mano per gesticolare (invece di puntare con un dito) o tentare di portare gli adulti all’oggetto che desidera.
Se il bambino ha una connessione e interagisce con chi si prende cura di lui, può imitare nel gioco e si sforza di comunicare i suoi bisogni e desideri ma non indica ancora con l’indice, potrebbe semplicemente aver bisogno di più tempo per imparare a farlo.
Se avete la sensazione che il bambino non si stia sforzando di connettersi e interagire con gli altri o di comunicare i propri bisogni e desideri, è importante parlarne con il pediatra. Allo stesso modo, informatelo se il bambino non ha iniziato a puntare il dito intorno ai 18 mesi di età, così che possa valutare lo sviluppo generale e aiutarvi a capire se sono necessari ulteriori approfondimenti diagnostici.
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