Quello delle occhiaie, la formazione di pelle scura sotto gli occhi, è una condizione solitamente associata agli adulti per mancanza di sonno, stress e altri disturbi comuni.

In realtà anche i più piccoli possono sperimentare questa condizione ed è utile comprendere quali sono le condizioni più frequenti a cui si accompagnano le occhiaie nei bambini, quando rivolgersi a un medico e, parallelamente, cosa è possibile fare.

Le cause delle occhiaie nei bambini

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Fonte: iStock

Le occhiaie, note anche come borse sotto gli occhi e occhi infossati, altro non sono che delle alterazioni della cute intorno agli occhi. Come riportato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, si accompagnano a un gonfiore della pelle che a volte acquisisce una colorazione più scura. L’Health University of Utah riporta tra le cause più comuni di occhiaie nei bambini, che solitamente non è motivo di preoccupazione, la congestione nasale in caso di raffreddore o allergia (in quanto le vene intorno al naso si ingrossano e diventano più scure), l’ingrossamento delle tonsille e delle adenoidi e una predisposizione genetica (se un genitore ne soffre è probabile che anche il bambino vada incontro alle occhiaie).

Il portale WebMD aggiunge anche un insufficiente riposo, le allergie, un’alimentazione troppo salata, un infortunio o un’eccessiva esposizione al sole. Bambini che soffrono di disturbi del sonno che incidono sulla durata e la qualità del riposo possono andare maggiormente incontro alla formazione di occhiaie. Anche le allergie, con i frequenti starnuti, lacrimazione e naso che cola, possono contribuire alla formazione delle occhiaie nei bambini.

Allo stesso tempo, l’assunzione di cibi troppo salati può provocare una ritenzione di liquidi sotto agli occhi responsabile dello scolorimento e del lieve gonfiore tipico delle occhiaie. Anche una caduta o un incidente particolarmente importante che causa un trauma cranico con rottura dei capillari può causare un ristagno di sangue responsabile delle occhiaie.

Infine, alcuni bambini possono andare incontro a uno scolorimento della pelle intorno agli occhi a seguito di un’eccessiva e non adeguata esposizione al sole. Lo stress e malattie che creano deperimento (anche quelle meno gravi) possono determinare la comparsa delle occhiaie nei bambini.

Quando è il caso di preoccuparsi?

Quelle viste fino a questo momento sono le condizioni più comuni e solitamente benigne di formazione delle occhiaie. Queste, però, possono essere anche il segno di altri problemi più seri e gravi che richiedono il consulto con il medico. Le malattie più frequenti associate alle occhiaie nei bambini possono essere:

  • disidratazione;
  • carenza di vitamina A;
  • problemi con la circolazione sanguigna;
  • anemia;
  • dermatite atopica;
  • infezioni virali stagionali;
  • infezioni cutanee;
  • anomala produzione di melanina;
  • neuroblastoma.

L’assunzione insufficiente di liquidi può causare l’assottigliamento della pelle che determinerà una maggiore visibilità dei vasi sanguigni sotto gli occhi con la pelle che diventa di colore scuro. Anche la presenza di sangue impoverito di ossigeno, che diventa di colore bluastro, può contribuire alla formazione delle occhiaie.

La carenza di vitamina A, che si può sviluppare anche per un’alimentazione povera di frutta e verdura (come pomodori, cetrioli, spinaci, carote, broccoli e cavoli), può provocare la formazione delle occhiaie. Anche un’eccessiva carenza di ferro, l’anemia, può contribuire allo sviluppo di questo disturbo.

I bambini con dermatite atopica hanno spesso una maggiore sensibilità della pelle e sono più soggetti a infezioni respiratorie ricorrenti, allergie e irritazioni cutanee tali da evolvere nell’alterazione della colorazione della pelle intorno agli occhi. Anche le tipiche infezioni virali stagionali (come la rinite allergica primaverile e autunnale) possono causare le occhiaie come effetto della congestione nasale e della dilatazione delle vene a livello degli occhi.

Inoltre, alcune infezioni del tessuto cutaneo possono provocare condizioni di cellulite orbitaria associata alla formazione di occhiaie e rigonfiamento oculare.

Raramente le occhiaie nei bambini possono essere il segno di una condizione genetica responsabile di un’anomala produzione di melanina nella zona degli occhi. Molto raramente, invece, le occhiaie sono il segno di un neuroblastoma responsabile della formazione di ematomi nella zona intorno agli occhi.

I consigli per la prevenzione

In base al fattore scatenante la formazione delle occhiaie nei bambini, è possibile adottare una serie di accorgimenti utili a prevenirne la formazione. In realtà si tratta di indicazioni generali, ma che nei bambini più a rischio dell’anomala alterazione della colorazione della cute intorno agli occhi si rivelano ancora più significative.

Investire sulla qualità del riposo, creando le condizioni (orari, routine, temperatura, illuminazione, eccetera) favorevoli per l’addormentamento e il mantenimento del sonno è fondamentale per prevenire la comparsa delle occhiaie. Anche un’alimentazione e idratazione costante e adeguata che preveda il giusto apporto di vitamine e minerali è indispensabile sia per evitare la comparsa delle occhiaie sia per garantire che il bambino riceva i nutrienti necessari per la sua crescita.

Specialmente d’estate e nelle zone con una maggiore esposizione solare, è necessario applicare un’adeguata protezione degli occhi, così come adottare tutti i rimedi utili per alleviare la congestione nasale riducendo i fattori di rischio per la formazione delle occhiaie.

Occhiaie nei bambini: cura e trattamento

La cura per le occhiaie nei bambini passa essenzialmente per gli interventi messi in atto per la prevenzione del disturbo. Come evidenziato da uno studio tratto dagli Annals of Dermatology non ci sono studi basati sull’evidenza dell’utilizzo di farmaci e terapie per le occhiaie. Molto, ovviamente, dipende dalla causa e se in alcuni casi, come nei soggetti con dermatite atopica, l’applicazione di trattamenti topici può rivelarsi utile è sempre fondamentale e imprescindibile il consulto con il pediatra per valutare, caso per caso, le modalità di trattamento più adeguate.

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  • Bambino (1-6 anni)