A dispetto del suono esotico, Nathan è un nome tutt’altro che “moderno”, visto che trae le proprie origini dall’ebraico: è infatti un nome basato sul verbo dal verbo nātan [naːˈθan], “dare”, e pertanto assume il significato di “egli ha dato”, oppure di “dono”. Alla stessa radice appartengono anche i nomi Natanaele (di cui può talvolta costituire un’abbreviazione) e Gionata.

Come detto, le sue radici sono decisamente antiche, e affondano addirittura nella tradizione biblica: è infatti presente nell’Antico Testamento, dove è portato dal profeta Natan, ma è attribuito anche ad altri personaggi, fra cui un figlio di re Davide da cui, secondo il Vangelo di Luca, discenderebbe Gesù.

Se in inglese è in uso sin dalla Riforma Protestante, nel nostro Paese ha faticato un po’ di più per affermarsi, e molto spesso compare nella variante senza “h”, ovvero Natan, come appunto si chiamano i personaggi biblici. La diffusione del nome è però in costante ascesa da circa 20 anni a questa parte: per fare un confronto, nel 1999 erano appena 18 i genitori che hanno scelto questo nome per i loro figli, mentre nel 2919 siamo arrivati addirittura a 916, e oggi il nome rappresenta lo 0,43% del totale.

Essendo un nome adespota, ovvero non portato da alcun santo, il suo onomastico si festeggia il 1° novembre, in occasione di Ognissanti.

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