Torniamo a occuparci di educazione andando a esplorare il metodo Montessori. È uno dei metodi educativi più noti e utilizzati al mondo che nel corso degli anni ha conosciuto una crescita esponenziale. Tanto che la BBC stima l’esistenza di almeno 60.000 scuole in tutto il mondo che fanno riferimento a questo metodo.

Un metodo, quello Montessori, che dal punto di vista prettamente scientifico ha un riconoscimento controverso non tanto per la qualità dei principi fondamentali, quanto per la difficoltà di condurre studi affidabili in ambito educativo.

Va pur detto che spesso il solo termine “montessoriano” è divenuto una sorta di brand da applicare a qualsiasi scelta o prodotto per validarne l’efficacia (e venderlo ai genitori). In realtà qui sta uno dei principali elementi critici della valutazione del metodo Montessori. Ma andiamo con ordine affrontando più da vicino il metodo sviluppato da Maria Montessori, la pedagogista, educatrice e medica italiana cui si deve questo approccio educativo.

Cos’è il metodo Montessori e perché è adatto ai bambini

Nel caso dell’essere umano non si tratta dunque di sviluppo, ma di creazione, la quale parte da zero. Il meraviglioso passo compiuto dal bambino è quello che lo conduce dal nulla a qualche cosa, ed è difficile per la nostra mente afferrare questa meraviglia. [Maria Montessori]

L’Encyclopaedia Britannica definisce il metodo Montessori come il sistema educativo caratterizzato da attività autogestite e materiali autocorrettivi. Ideato nei primi anni del Novecento questo metodo si discostava sostanzialmente dagli approcci pedagogici convenzionali in quanto si concentrava soprattutto sulla libertà di movimento e di scelta degli studenti. A differenza di quanto avveniva in passato, quando i bambini erano abituati a stare seduti al proprio banco, il metodo Montessori prevedeva che i bambini si muovessero liberamente all’interno della classe, scegliendo le attività da fare e interagendo alla pari sia con gli altri studenti che con gli insegnanti.

Il metodo Montessori viene considerato adatto ai bambini perché, come sintetizza, l’International Montessori Institute, prevede un approccio che riconosce e rispetta i periodi di apprendimento individuali, si basa su di un apprendimento multimodale (tramite il movimento e i sensi), favorisce l’interazione tra bambini di diverse fasce di età e stimola la fiducia in sé stessi grazie all’utilizzo di materiali autocorrettivi che permettono ai bambini di conoscere l’ambiente che li circonda.

I principi fondamentali del metodo Montessori

Principi-metodo-Montessori
Fonte: iStock

Alla base del metodo Montessori c’è la triade dinamica tra bambino, insegnante e ambiente. Non c’è, quindi, l’insegnante (figura attiva) che educa il bambino (figura passiva) ma un approccio nel quale le due figure sono inserite in uno spazio che svolge esso stesso un ruolo fondamentale. Secondo questo metodo, infatti, i bambini assorbono informazioni dal luogo in cui si trovano in maniera più naturale e con un minore sforzo. Per questo deve essere dedicata cura alla preparazione dell’ambiente in cui il bambino cresce, che deve essere ordinato, a misura di bambino e per lui stimolante.

Un altro principio fondamentale è quello legato al rispetto dei ritmi del singolo bambino. Ciascuno ha infatti un ritmo diverso di apprendimento e compito dell’adulto è quello di rispettarlo senza intervenire o sostituirsi ai bambini facendo le cose al loro posto (tendenza incarnata dai cosiddetti genitori elicottero). L’adulto, insegnante o genitore, ha quindi il compito di guidare il bambino stimolando la sua capacità di scelta e di sperimentazione favorendone l’autonomia, fisica e intellettiva.

Ogni tipo di apprendimento proposto al bambino deve essere per lui interessante evitando il sistema di punizioni o ricompense. Infatti il metodo Montessori scoraggia le tradizionali misurazioni del rendimento come possono essere i test e i voti.

Fondamentali nell’approccio montessoriano sono anche i materiali (specifici per la manipolazione e la sperimentazione sensoriale) e l’interazione con gli altri bambini.

Va detto che il metodo Montessori di per sé nasce per i bambini in età prescolare, ma poi si è esteso a tutte le fasce di età tanto che oggi sta trovando applicazione anche nei confronti degli adulti e degli anziani, soprattutto per migliorare funzioni quotidiane e cognitive, in particolare nei pazienti con l’Alzheimer.

A questo punto è doveroso sottolineare anche alcune delle criticità spesso sollevate nei confronti del metodo Montessori, come evidenziato anche in questo studio pubblicato su Nature. Alla base di questo metodo, infatti, c’è una grande enfasi sull’autonomia individuale con l’assenza di una struttura uniforme per la sua applicazione. Questo comporta inevitabilmente un maggior rischio di discostarsi dai principi originali rendendo anche complesso poter effettuare una valutazione definitiva dei suoi effetti a lungo termine.

Come creare un ambiente montessoriano a casa

Uno degli elementi distintivi del metodo sviluppato da Maria Montessori è legato alla cura dell’ambiente, sia essa l’aula o una stanza della casa. Questo spazio deve supportare lo sviluppo intellettuale, fisico, emotivo e sociale del bambino. Per farlo è necessario, innanzitutto, organizzare l’ambiente in modo ordinato e funzionale, creando aree specifiche e distinte per le diverse attività (gioco, lavoro, lettura, eccetera).

Tutto ciò che è all’interno di quell’ambiente deve essere a misura di bambino, quindi per lui accessibile e in grado di consentire la libertà di movimento così che possa agire autonomamente. È importante prevedere la presenza di materiali sensoriali che il bambino possa utilizzare (come i tessuti, oggetti di colore e forma differenti, gli strumenti musicali, eccetera).

Va, invece, assolutamente limitato l’utilizzo di dispositivi elettronici ma incoraggiare il bambino a partecipare alle attività quotidiane domestiche, come la gestione del bucato, il cucinare e il sistemare la tavola favorendo il più possibile l’autonomia del bambino e il suo senso di responsabilità.

Le regole per l’educazione dei bambini

A differenza degli approcci educativi tradizionali il metodo Montessori non prevede regole rigide, quanto piuttosto una serie di indicazioni. Tra i principi educativi di questo metodo c’è il rispetto dell’ambiente e dei materiali, l’aiuto reciproco, l’imparare ad aspettare il proprio turno, il parlare a bassa voce e ascoltando gli altri quando stanno parlando e la capacità di risolvere i conflitti in maniera pacifica e rispettosa.

I benefici del metodo Montessori per lo sviluppo del bambino

Le ricerche condotte sull’efficacia del metodo ideato da Maria Montessori hanno evidenziato diversi benefici per lo sviluppo del bambino. I principali riguardano lo sviluppo cognitivo, quello motorio, quello emotivo e quello sociale.

Dal punto di vista cognitivo il bambino sviluppa la curiosità, la creatività e il pensiero critico così come dal punto di vista fisico impara prima e meglio la coordinazione, la motricità fine e l’autonomia nei movimenti. Per sua natura l’ambiente montessoriano promuove la socializzazione, il rispetto per gli altri e la collaborazione anche grazie all’interazione con bambini sia più grandi che più piccoli. Infine ci sono benefici dal punto di vista emotivo con il bambino che impara a gestire le sue emozioni maturando fiducia in sé stesso senza critiche, derisioni, sensi di colpa o atteggiamenti punitivi.

Come iniziare? 5 consigli

Ecco una sintesi con i principali consigli da cui partire per applicare il metodo Montessori con i propri figli.

1. Osservare il bambino

Molto del successo di questo approccio educativo parte dalla pazienza e dall’attenzione nei confronti del bambino che è il principale protagonista ma non un contenitore da riempire o qualcosa da manipolare a propria immagine e somiglianza.

2. Presta attenzione all’ambiente

L’altra grande attenzione va rivolta all’ambiente in cui si cresce il bambino, pensando all’arredo e all’organizzazione degli spazi in funzione dei suoi bisogni e necessità mantenendo un approccio educativo tale da favorirne l’autonomia.

3. Sii protagonista

Spesso si tende a sottovalutare l’importanza dell’adulto come attore coprotagonista dell’educazione. Non è un semplice tramite di nozioni e regole, ma una persona in carne e ossa che con la sua personalità e individualità supporta lo sviluppo del bambino. È quindi utile anche non dare mai nulla per scontato e migliorare costantemente il proprio modo di relazionarsi con i figli.

4. L’importanza del divertimento

L’educazione, sia dei più piccoli che dei più grandi, non è necessariamente qualcosa di serioso e noioso. La serietà non è in contrasto con il divertimento ed è importante che l’esperienza educativa sia per i bambini piacevole, stimolante e all’insegna del sorriso.

5. La virtù della pazienza

Non che i metodi tradizionali siano (al netto di altri limiti) più rapidi, ma è importante ricordare che l’attenzione all’individualità del bambino significa anche saperlo aspettare. Non è sempre facile, ma è importante che anche lo stesso bambino respiri la tranquillità di non dover essere in ritardo sull’acquisizione di questa o quella competenza, ma di poter crescere seguendo un percorso non stabilito in precedenza.

Seguici anche su Google News!
Ti è stato utile?
Non ci sono ancora voti.
Attendere prego...

Categorie

  • Bambino (1-6 anni)