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Il metodo analogico sfrutta l'intuizione dei bambini perché imparino attraverso analogie e immagini. Ecco i principi del metodo e gli esercizi indicati per i bambini delle scuole elementari.
Il momento più riflessivo, che riguarda l’analisi delle varie materie di studio deve arrivare solo in un secondo momento. Vediamo più da vicino in cosa consiste il metodo e quali sono le principali attività.
Il metodo analogico, ideato da Bortolato, è una tecnica didattica in cui l’apprendimento inizia e si costruisce attraverso associazioni e analogie ancora prima che da procedimenti logici. Questo metodo innovativo si sta diffondendo in particolare nella scuola primaria (nella fascia d’età 6-10), coinvolgendo le materie di italiano e soprattutto matematica.
Si tratta di un approccio che punta l’attenzione sul gioco e la fantasia per imparare ad acquisire i concetti base delle discipline nel modo più naturale possibile. Ecco come funziona.
Il principio che sta alla base del metodo analogico è il concetto di analogia, insieme all’assunto che l’apprendimento nei bambini avvenga e si costruisca in modo naturale proprio attraverso di essa.
Se ci pensiamo, infatti, i bambini non fanno altro che imparare a parlare, comunicare, giocare, utilizzare lo smartphone replicando ciò che vedono fare agli adulti. Osservano il mondo che li circonda e apprendono per imitazione, grazie al gioco e allo strumento dell’immaginazione.
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Per Bortolato, l’analogia e l’associazione sono le forme spontanee, naturali per gli uomini di conoscere, imparare e apprendere. La Linea del 20 è lo strumento principe del metodo Bortolato.
Il principio alla base è che questa tecnica riesca a sollecitare, stimolare e sviluppare i calcoli mentali attraverso una simulazione del modo di funzionare delle nostre mani; l’inventore del metodo analogico, infatti, paragona le nostre mani a un computer analogico visivo a tutti gli effetti, che ci viene dato in dotazione naturalmente.
Secondo l’inventore del metodo, il successo che molti bambini hanno a scuola deriva spesso dal fatto che hanno imparato da soli prima di entrarci oppure perché in qualche modo sono riusciti da soli ad applicare il metodo analogico (senza esserne consapevoli).
Il metodo è alternativo alla didattica tradizionale, va quindi applicato precocemente, dalle prime fasi dell’apprendimento. Si rivolge ai bambini che frequentano la scuola dell’infanzia e soprattutto la primaria, quando iniziano a studiare le diverse materie.
Il metodo analogico si applica in primo luogo alla matematica (poi è stato esteso anche all’italiano). Le strategie che afferiscono al metodo Bortolato sono diverse e articolate in base alle discipline (italiano o matematica) e/o fasce d’età (scuola dell’infanzia e primaria). Ci sono, tuttavia, alcuni tratti comuni al metodo analogico, ossia le seguenti “linee” e in particolare la Linea del 20.
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Secondo il metodo analogico, prima di poter studiare il funzionamento dei numeri e dei calcoli dobbiamo conoscere quello delle nostre mani. Per poterlo fare, è necessario sapere come funzionano i nostri occhi e in particolare il modo in cui gli occhi vedono le dita delle mani.
La linea del 20 è una sorta di pallottoliere. Questo pallottoliere ha 20 palline disposte in 4 gruppi da 5 palline ciascuna. I bambini imparano a contare in questo modo, molto rapidamente, senza l’utilizzo delle dita ma con la sola visualizzazione delle quantità.
Analogo è il funzionamento della linea del 100, che però è più complessa. Le palline, infatti, sono 100 in totale e vengono disposte su un pallottoliere di 10 file, ciascuna formata da 2 gruppi di 5 palline. Il principio alla base è identico. La linea del 1000 è ancora più complessa: il pallottoliere diventa un poster. Le palline sono in tutto mille e sono divise per blocchi, con base 5.
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