
I giochi educativi e divertenti per bambini che favoriscono lo sviluppo della creatività e del linguaggio sono davvero tanti. Ecco una proposta di...
Un problema molto più diffuso di quanto si possa pensare è quello che riguarda il deficit della funzione uditiva nei bambini. Un fenomeno da conoscere e riconoscere tempestivamente.
I problemi che riguardano la funzione uditiva sono molto più diffusi di quanto si possa pensare (ogni anno in Italia nascono tra i 50 e i 60 bambini con ipoacusia) ed è importante conoscerli, riconoscerli e saperli trattare tempestivamente. Parliamo infatti di disturbi che non si limitano solo alla capacità di ascolto e percezione dei suoni ma, di riflesso, anche alla capacità di apprendimento del linguaggio del bambino.
I giochi educativi e divertenti per bambini che favoriscono lo sviluppo della creatività e del linguaggio sono davvero tanti. Ecco una proposta di...
L’orecchio umano si compone di tre parti: l’orecchio esterno, l’orecchio medio e l’orecchio interno:
Queste vengono recepite dal cervello che rielabora le informazioni ricevute. Questa breve e inevitabilmente sommaria spiegazione del meccanismo di funzionamento dell’orecchio è utile per comprendere il fenomeno dell’ipoacusia nei bambini, ovvero un malfunzionamento dell’apparato auditivo.
La capacità di ascoltare i suoni e le voci, quindi, è un complesso processo fisico e neurologico. Lo sviluppo, sia degli organi che delle connessioni del cervello, inizia come anticipato già intorno al quinto mese di gravidanza durante il quale i suoni provenienti dall’esterno vengono trasmessi al feto tramite il liquido amniotico.
Una volta nato l’apparato uditivo del bambino è completamente funzionante, anche se ovviamente necessita di tempo per perfezionarsi e raggiungere le capacità di quello di un adulto. Alla nascita il bambino riconosce le voci, specialmente quelle dei genitori, e sussulta quando sente dei rumori.
La reazione ai suoni e ai rumori dipende dal carattere del bambino che con il passare dei mesi inizia a migliorare la sua capacità di ascolto e di “utilizzo” delle informazioni ricevuto attraverso i suoni.
Verso il quarto mese, infatti, volta la testa verso la fonte sonora (genitore, cassa acustica, rumore improvviso, eccetera) per poi cominciare, dal sesto mese, a imitare i movimenti della bocca dei genitori per poi iniziare la fase della lallazione e arrivare, verso il primo anno, a voltarsi quando vengono chiamati con il loro nome.
Questi cambiamenti indicano come la capacità di ascolto non sia solamente passiva, ma anche attiva e in grado di incidere sulle capacità di linguaggio e relazione dei bambini. Anche per questo motivo l’aspetto uditivo è oggetto dei vari bilanci di salute che accompagnano il bambino durante la crescita.
Un deficit della funzione uditiva viene definito ipoacusia e si distinguono in due categorie: ipoacusie di trasmissione e ipoacusie neurosensoriali:
L’ipoacusia nei bambini può essere lieve (si sentono solamente i suoni più forti), moderata (il tono di voce normale di chi parla non viene rilevato) o grave (l’incapacità di percepire i suoni è totale).
Ci sono diverse cause o più propriamente fattori di rischio che possono portare a un’ipoacusia nei bambini. Le principali sono: nascita pretermine, complicazioni alla nascita (infezioni mancanza di ossigeno, necessità di una trasfusione, eccetera), infezioni durante la gravidanza, utilizzo in gravidanza di droghe o farmaci teratogeni che hanno come effetto il deficit dell’udito e il diabete gestazionale. L’ipoacusia può essere anche legata ai problemi nello sviluppo del cervello e del sistema nervoso.
C’è poi una causa genetica e quella più diffusa (circa il 70% delle cause genetiche) è quella per cui l’ipoacusia è autosomica recessiva ed è legata al fatto che entrambi i genitori sono portatori sani del fenomeno pur non avendo problemi d’udito.
Un 25% circa delle cause di ipoacusia nei bambini resta sconosciuta.
Nei neonati è spesso molto difficile capire se ci sono problemi d’udito in quanto le capacità di linguaggio sono ancora assenti e quindi non si ha modo di verificare il deficit. Con il passare dei mesi i genitori, trascorrendo il tempo giorno per giorno con i propri figli e portandoli regolarmente dal pediatra per i vari controlli, possono percepire se c’è qualcosa che non va.
L’ipoacusia nei bambini si può manifestare con una difficoltà a capire quello che le persone intorno gli dicono, con una difficoltà nel parlare, con un’incomprensione di quello che gli viene detto o, ancora, non rispondendo quando viene chiamato con il proprio nome.
Crescendo questi sintomi diventano più gravi e i bambini più grandi possono alzare il volume della televisione, lamentano un dolore alle orecchie o fanno fatica a relazionarsi con i coetanei ma anche con i familiari.
Esistono quattro diverse tipologie di ipoacusia che possono colpire i bambini.
Dopo la nascita, nei giorni di ricovero in ospedale durante i quali il neonato viene sottoposto a diversi esami e controlli, viene eseguito anche uno screening dell’udito. Qualora questo rilevasse dei problemi si procederebbe con un secondo esame audiometrico nelle settimane successive per verificare che il problema sia persistente e non già superato. Nel mondo sono circa 32 milioni i bambini che, seppur hanno superato positivamente lo screening ospedaliero, sono soggetti a fenomeni di ipoacusia. Tra i 12 e i 35 anni, infatti, l’esposizione ai rumori porta a danni permanenti dell’udito, motivo per cui è importante non sottovalutare il fenomeno pensando che “se il bambino ci sente” non ci sono rischi per il suo futuro.
Il trattamento dell’ipoacusia nei bambini è legato all’esito della diagnosi che deve individuare la causa. Laddove fosse possibile il primo trattamento è quello di curare la causa che ha determinato il deficit auditivo. Qualora questo non fosse possibile si valuta l’utilizzo di un apparecchio acustico o di un impianto cocleare, una protesi che sostituisce le funzioni dell’orecchio.
Più è precoce (e accurata) la diagnosi più ci sono probabilità (in virtù della causa) che la prognosi dell’ipoacusia nei bambini sia positiva. Le perdite di udito in alcuni casi possono essere temporanee e legate a fenomeni passeggeri, ma nella stragrande maggioranza dei bambini il problema può diventare permanente. La capacità di ascolto è vitale per ogni essere umano in quanto determina lo sviluppo del linguaggio ma anche la creazione di una vita e di una dimensione sociale ed emotiva imprescindibile.
Per questo è fondamentale non sottovalutare i primi segnali di allarme, anche se possono apparire innocui, e verificare la condizione del proprio bambino. Per alcuni casi di ipoacusia è necessario l’ausilio della logopedia e di un’assistenza costante per aiutare il bambino a migliorare il proprio linguaggio e a recuperare quanto questa condizione gli ha tolto.
Spesso asintomatica ma potenzialmente responsabile della perdita (reversibile o irreversibile) della capacità uditiva scopriamo come riconoscere e...
Le cuffie per bambini sono molto importanti per proteggerli da rumori eccessivi ed evitare così di danneggiare il loro udito.
Alla nascita del neonato viene effettuato uno screening per verificare se ci sono condizioni che possono alterare la sua capacità uditiva. Ecco co...
Un neonato su mille viene colpito da sordità congenita, una condizione che va diagnosticata tempestivamente per ridurne le conseguenze sullo svilu...
Il ritorno dell'ora legale rappresenta una sfida per il sonno, anche e soprattutto dei bambini. Ecco cosa fare per ridurne l'impatto e aiutare i pi...
A Carnevale i bambini si divertono con travestimenti e trucchi. Ma usare i prodotti giusti sulla loro pelle delicata è importantissimo.
Esistono molte idee per dei costumi di Carnevale per neonati e bambini: vediamo insieme come scegliere, tra opzioni fai da te o acquistabili online.
L'assenza di regole non è sempre un male, specialmente durante il gioco. Parliamo del gioco libero e dei suoi benefici nello sviluppo dei bambini.
C'è davvero bisogno di un'educazione sessuale precoce? Perchè prevederla? E di cosa parlare? Facciamo chiarezza su un argomento più importante d...
È la soluzione adottata da sempre più genitori, per questioni di sicurezza ma anche di praticità e di economicità.