Nell’organismo umano la sudorazione è una funzione fondamentale per la gestione della termoregolazione. Tramite di essa, infatti, il sudore evapora e determina un raffreddamento della superficie del corpo. È una funzione gestita dalle ghiandole sudoripare che, essendo distribuite su tutta la pelle, si occupano della produzione di sudore.

La sudorazione può andare incontro a diversi disturbi che l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù distingue in quantitativi e qualitativi.

Nei primi rientrano l’iperidrosi e l’ipoidrosi, mentre nei secondi la bromidrosi e la cromidrosi. Occupiamoci più nel dettaglio dell’iperidrosi nei bambini, una malattia cronica comune caratterizzata da sudorazione significativa e incontrollabile.

Iperidrosi, la sudorazione eccessiva nei bambini

L’American Academy of Dermatology Association (AAD) definisce l’iperidrosi come una condizione medica che causa un’eccessiva produzione di sudore. Si distingue in iperidrosi primaria e secondaria. Si ha iperidrosi primaria quando la sudorazione eccessiva dura per più di 6 mesi e si manifestano due o più delle seguenti condizioni:

  • avere meno di 24 anni;
  • gli episodi di sudorazione eccessiva avvengono più di una volta alla settimana;
  • la sudorazione si ferma durante il sonno;
  • la sudorazione eccessiva influenza l’attività quotidiana;
  • si ha una familiarità con questa condizione;
  • la sudorazione si verifica in una o due aree del corpo.

Come riferito in questo studio, infatti, sebbene l’iperidrosi si possa manifestare a qualsiasi età, il suo esordio abituale avviene tra i 14 e i 25 anni. Inoltre generalmente durante l’età prepuberale l’iperidrosi interessa prevalentemente mani e piedi, mentre durante l’adolescenza la zona ascellare. L’eccessiva sudorazione può coinvolgere anche la testa e la zona inguinale.

Nonostante sia erroneamente considerata una condizione che interessa prevalentemente i soggetti di sesso femminile, l’iperidrosi riguarda indistintamente sia gli uomini che le donne.

L’iperidrosi secondaria, invece, si ha quando la sudorazione eccessiva è il risultato di un’altra condizione medica (come le infezioni, i disturbi endocrinologici, i disturbi neurologici e i tumori) o l’effetto dell’assunzione di un farmaco (come alcuni antibiotici, antivirali e antidepressivi).

Le cause dell’iperidrosi nei bambini

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Fonte: iStock

La sudorazione può essere non solo legata alla termoregolazione, ma anche emotiva. Le ghiandole sudoripare, e in modo particolare quelle eccrine, sono distribuite su tutto il corpo ma la loro concentrazione maggiore si ha proprio nei palmi delle mani, nelle piante dei piedi e nelle ascelle.

La produzione di sudore inizia subito dopo la nascita e riguarda le mani e i piedi, mentre la sudorazione ascellare inizia solamente con la pubertà. Questo avviene per lo sviluppo delle ghiandole apocrine.

La causa dell’iperidrosi non è da individuare nelle ghiandole sudoripare; queste infatti non vanno incontro a modifiche nella loro morfologia. Piuttosto, come riportato dal Johns Hopkins Medicine, la causa è da individuare nel nervo simpatico che nell’iperidrosi è più sensibile e provoca una maggiore produzione di sudore.

Inoltre l’attività delle ghiandole sudoripare non è costante nell’arco della giornata. Si riduce durante la notte mentre aumenta in maniera significativa durante l’esposizione al calore, quando si pratica attività fisica, così come in presenza di uno stress psicologico o psico-fisico.

Le cause, quindi, sono molto complesse e da ricercare nella disfunzione del sistema nervoso simpatico e parasimpatico.

Se la sudorazione è notturna

Va posta una particolare attenzione alla sudorazione notturna dei bambini. Non sempre questa, infatti, è segno di iperidrosi. Il bambino di notte può sudare perché l’ambiente in cui dorme è troppo caldo, ma anche perché indossa un abbigliamento troppo pesante.

Può anche capitare, precisa il portale WebMD, che di notte la testa del bambino sia sudata mentre il resto del corpo no.

Di notte i bambini possono sudare per effetto del pavor nocturnus, i terrori notturni (incubi intensi che sperimenta durante il sonno profondo) o della sindrome dell’apnea notturna ostruttiva (OSAS). Per distinguere e riconoscere la condizione sottostante è necessario riconoscere gli altri sintomi che si associano a queste condizioni.

Nei terrori notturni il bambino si agita nel letto e può gridare, urlare, stare seduto, respirare affannosamente e non ricordare nulla dell’accaduto al risveglio.

La sindrome dell’apnea notturna ostruttiva, invece, provoca stanchezza, mal di testa, aumento di peso e problemi comportamentali e nel rendimento scolastico a causa dell’insufficiente riposo.

Nell’iperidrosi notturna, invece, il bambino potrebbe svegliarsi con il pigiama e le lenzuola inzuppate e non riuscire a rinfrescarsi.

A che sintomi può accompagnarsi?

Oltre all’eccessiva sudorazione (dalla “semplice” umidità al vero e proprio gocciolamento), l’iperidrosi si può manifestare con la pelle delle mani e dei piedi che appare pallida.

Inoltre, come sottolineato dalla Cleveland Clinic, nel corso del tempo si può andare incontro a prurito e infiammazione per effetto dell’irritazione della pelle, cattivi odori e la pelle dei piedi che diventa screpolata.

Conseguenze e rischi dell’iperidrosi nei bambini

Un aspetto essenziale su cui porre attenzione nell’iperidrosi dei bambini è quello emotivo, sociale e psicologico. I bambini, infatti, sono più inclini a soffrire delle conseguenze dell’eccessiva sudorazione che può interferire con lo svolgimento delle normali attività quotidiane così come portare, per la vergogna e la derisione, a isolarsi e compromettere il proprio sviluppo.

I bambini con iperidrosi possono non riuscire a impugnare e maneggiare un oggetto perché gli scivola dalle mani così come possono bagnare i libri. C’è poi da considerare come le macchie di sudore sui capi d’abbigliamento provocano ansia, innescando un circolo vizioso responsabile di un’eccessiva produzione di sudore emotiva.

I rimedi e il trattamento

Nelle forme di iperidrosi secondaria si valutano i possibili interventi sulla causa scatenante, mentre nell’iperidrosi primaria è necessario stabilire la gravità dei sintomi.

Nelle forme lievi può essere sufficiente investire sulla detersione quotidiana e l’utilizzo di creme, spray, polveri e preparati anti-traspiranti che possono ridurre anche del 50% la sudorazione. L’utilizzo dei deodoranti è poi utile per ridurre il cattivo odore.

Nei casi di iperidrosi moderata e grave, invece, esistono diverse terapie mediche. Dagli ansiolitici agli antiadrenergici fino al ricorso alle iniezioni di tossina botulinica. Le infiltrazioni avvengono a livello ambulatoriale ogni 6-11 mesi con l’effetto di bloccare il rilascio dell’acetilcolina, che è responsabile della stimolazione delle ghiandole sudoripare.

Nelle forme più gravi, invece, si ricorre alla simpaticectomia. Questa, spiega l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, è una procedura chirurgica definitiva che interrompe le vie nervose del sistema simpatico. La simpaticectomia è poco invasiva assicura risultati di successo prossimi a 98%.

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Categorie

  • Bambino (1-6 anni)