Iolanda, nome molto apprezzato dall’aristocrazia, deriva dal nome francese medievale Yolande, Yolante o Yolans, la cui origine è incerta. Viene infatti spesso considerato un derivato del nome Violante, che a sua volta arriva dal latino “viola”, ma è possibile che abbia invece un’origine germanica: secondo questa ipotesi, la prima parte del nome potrebbe essere ricondotta alle radici vêl (“astuzia”) o iw (che indica l’albero del tasso), mentre la seconda potrebbe essere land (“paese”, “terra”)[2][4] oppure lind, un elemento dall’origine dubbia. Sono frequenti anche accostamenti a termini greci come ιολη (iole, “viola”) e ανθος (anthos, “fiore”), che sono però paretimologici.

Il nome si è diffuso soprattutto nell’epoca delle Crociate, ed era appunto considerato aristocratico, tanto che venne portato da Iolanda di Fiandra, imperatrice latina reggente di Costantinopoli, che poi trasmise il proprio nome a varie discendenti delle famiglie reali di Ungheria e Spagna; ma fu anche il nome di Jolanda di Brenne, regina consorte di Gerusalemme.

Sebbene il nome sia tradizionale di casa Savoia fin dal 1300, la sua presenza in Italia si è radicata solo in tempi piuttosto recenti. Fu inizialmente l’opera di Giacosa, Una partita a scacchi, del 1873, a dare popolarità al nome, visto che la sua protagonista si chiama proprio così, ma in un secondo tempo a renderlo molto comune fu Iolanda, la figlia di re Vittorio Emanuele III.

Nel 2020 sono state 26 le neonate cui è stato attribuito questo nome. Il suo onomastico può essere celebrato il 28 dicembre, in memoria di santa Iolanda, martire a Roma sotto Marco Aurelio, ma anche l’11 giugno (o varie altre date), beata Iolanda di Polonia, badessa dell’Ordine di santa Chiara, nipote di santa Elisabetta d’Ungheria e il 17 dicembre, santa Iolanda, vissuta nel XIII secolo, figlia di un conte di Vianden che si fece suora contro la volontà del padre.

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