Il nome Gioia è, come facilmente si può intuire, di tipo augurale e gratulario, di epoca già medievale, dal significato piuttosto eloquente; riprende infatti il termine italiano “gioia”, nel senso di “felicità”, “allegria”, ma anche di “gioiello”, “pietra preziosa”, ed è quindi accostabile a nomi quali Noemi, Eufrasia, Letizia e Leto, ma anche a Diamante, Rubina, Gemma e Perla.

Un’origine analoga la ha il nome inglese Joy, attestato già a partire dal XII secolo, che tuttavia non sopravvisse al Medioevo, e venne ripreso regolarmente solo a partire dal tardo XIX secolo. Dal punto di vista etimologico, entrambi i nomi derivano dal francese joie, che a sua volta è una trasformazione del latino gaudia, plurale di gaudium, “gaudio”, “felicità”.

Nel nostro Paese il nome si riscontra soprattutto in Toscana (oltre la metà dei casi), ed è in risalita negli ultimi anni: nel 2020 sono infatti state chiamate così ben 1239 neonate. La variante “Zoia” (che coincide, tra l’altro, con una forma slava del nome Zoe) è propria del Nord-Est, mentre Gioiosa è più frequente nel Salento.

Parliamo di un nome non portato da sante o beate, e pertanto da considerarsi adespota, e celebrabile il 1° novembre, giorno di Ognissanti.

 

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