Le infezioni e la relativa malattie infettive da esse causate sono una realtà molto diffusa in età pediatrica. Complici l’immaturità del sistema immunitario, la rapida diffusione di alcuni microrganismi e le scorrette abitudini igieniche tipiche dei bambini, i più piccoli sono spesso esposti a questo tipo di malattia. Tra le malattie infettive più comuni nei bambini troviamo la gastroenterite, una condizione che può rappresentare un serio pericolo sia per i bambini che per i neonati.

Essendo, come vedremo, associata a vomito e diarrea, la gastroenterite nei bambini è una condizione che nelle forme più gravi provoca disidratazione e lo squilibrio degli elettroliti (minerali che si trovano nei liquidi del corpo). Se la prognosi della gastroenterite è tendenzialmente buona tanto che la maggior parte delle infezioni tende a risolversi spontaneamente, è una malattia da non sottovalutare in quanto può portare anche al decesso del bambino.

Il 10% dei decessi pediatrici nel mondo è proprio riconducibile alla gastroenterite, specialmente in quei Paesi dove vi sono fenomeni di malnutrizione e l’accesso alle cure non è semplice. È infatti una malattia legata a una scarsa igiene e a elevati livelli di povertà. La gastroenterite acuta resta a prescindere un problema serio di salute che provoca non pochi ricoveri ospedalieri.

Le cause della gastroenterite nei bambini

La gastroenterite è il disturbo digestivo più comune nei bambini e può essere causata da virus, batteri a parassiti. La gastroenterite di forma virale è generalmente provocata da Rotavirus, Adenovirus e Norovirus ed è la forma più rischiosa per i bambini con meno di 1 anno, specialmente nei primi 6 mesi di vita. Le forme batteriche sono provocate prevalentemente da Salmonella, Escherichia coli, Campylobacter jejuni e Vibrio cholerae.

L’infezione batterica può essere contratta anche toccando animali portatori di alcuni di questi batteri, bevendo succhi di frutta e latte non pastorizzati e ingerendo acqua contaminata proveniente da piscine, pozzi e corsi d’acqua. Infine la gastroenterite parassitaria è l’effetto dell’infezione da Entamoeba histolytica e Giardia Lamlia. Anche in questo caso la malattia si contrae ingerendo acqua contaminata, ma anche tramite trasmissione oro-fecale).

Le forme più comuni sono quelle virali che si trasmettono o ingerendo acqua e cibi contaminati (contatto diretto), portando i germi alla bocca tramite le mani (contatto indiretto) o utilizzando utensili, oggetti e superfici contaminate.

I principali fattori di rischio della gastroenterite nei bambini sono anagrafici (i bambini con meno di 5 anni sono i più esposti), ambientali, stagionali e legati alla malnutrizione, specialmente alle carenze di zinco e vitamina A. I bambini con malattie autoimmuni o con il morbillo sono maggiormente esposti all’infezione.

Esistono altre cause di gastroenterite ma molto più rare. La malattia può insorgere a seguito del contatto con tossine chimiche (presenti in alcuni funghi, piante e crostacei) o come effetto collaterale dell’assunzione di alcuni farmaci o come effetti di un’allergia alimentare.

Gastroenterite bambini: i sintomi

La gastroenterite è una malattia diarroica a esordio rapido che può manifestarsi con o senza nausea ed essere associata anche a febbre e dolori addominali. Gli episodi di vomito e di diarrea sono i sintomi principali, specialmente nelle forme virali, e anche i più rischiosi in quanto responsabili della disidratazione. Altri sintomi tipici sono i crampi allo stomaco, la debolezza, la sonnolenza, il mal di testa e una riduzione dell’appetito.

Le evacuazioni giornaliere aumentano fino a raggiungere anche le 8-10 manifestazioni e si modifica anche la consistenza (che può essere più liquida) e la quantità (che può essere minore). Raramente nelle feci si trovano tracce di sangue.

L’aumento del numero di evacuazioni e gli episodi di diarrea rappresentano il rischio maggiore per la disidratazione del bambino, soprattutto considerando la difficoltà di ripristinare i livelli corretti di liquidi per via orale essendo il bambino in uno stato di malessere e poco disposto a mangiare e bere. Il rischio di disidratazione è maggiore con l’abbassarsi dell’età ed è un fenomeno da monitorare e non sottovalutare.

Quanto dura la gastroenterite nei bambini?

I sintomi della gastroenterite compaiono dopo 1-2 giorni dall’infezione; il vomito generalmente passa rapidamente, mentre la diarrea dura meno di una settimana ma può persistere anche fino a 10 giorni. In questi casi è maggiore la preoccupazione per la disidratazione del bambino, tanto che circa la metà dei decessi per gastroenterite è riconducibile a una diarrea persistente.

Le forme di disidratazione lieve possono essere gestite in casa incoraggiando i bambini a bere molta acqua, in maniera frequente e a piccoli sorsi. Le disidratazioni più severe, invece, nelle quali il bambino è irritabile, ha le labbra asciutte o manifesta gravi forme di letargia, vanno valutate tempestivamente insieme al medico che, laddove riveli un’urgenza, può prevedere il ricovero in ospedale per procedere con una reidratazione per via endovenosa che si rivela rapida ed efficace.

Gastroenterite bambini: rimedi e cura

La diagnosi della gastroenterite è prettamente clinica e il medico valuta i sintomi e lo stato generale del bambino. Solo nei casi più gravi si ricorre a una coprocoltura (esame delle feci) per scoprire qual è il microrganismo responsabile della malattia.

Il trattamento per la gastroenterite dipende dalla causa, ma nella quasi totalità dei casi è sufficiente il riposo e la prevenzione della disidratazione. Compito dei genitori, infatti, è quello di monitorare lo stato di idratazione e ricorrere al medico solo nei casi più gravi. Per i neonati è sufficiente il latte (materno o artificiale) e una soluzioni di elettroliti da assumere in forma orale e disponibile in farmacia.

In caso di febbre si procede con l’apposita terapia e non vanno somministrati antibiotici, né per le forme virali né per quelle batteriche. Può essere utile prevedere l’assunzione di fermenti lattici per ripristinare la flora intestinale. Gli antibiotici, da assumere solo dietro prescrizione medica, si utilizzano in pochi casi per le gastroenteriti batteriche, mentre per le infezioni da parassiti bisogna seguire una specifica terapia farmacologica.

Per quel che riguarda la prevenzione, invece, è utile prestare attenzione all’igiene personale del bambino (lavando spesso le mani, evitando la condivisione di biancheria e controllando la conservazione degli alimenti evitando di mangiare uova crude o non cotte così come salse e carni che sono rimaste a temperatura ambiente per più di 2 ore).

I bambini non vanno mandati a scuola per tutta la durata della malattia e per le 48 ore successive alla scomparsa dei sintomi. Il vaccino per il Rotavirus, disponibile da diversi anni, rappresenta un valido contributo per ridurre i rischi legati all’infezione e allo sviluppo delle complicazioni tipiche della gastroenterite.

Gastroenterite nei bambini e alimentazione

Aspetto fondamentale nella gestione della gastroenterite nei bambini è legato all’alimentazione. Sono da evitare le cosiddette diete in bianco (a base di pochi condimenti) preferendo cibi semplici e poco zuccherati ma gustosi per il bambino.

Allo stesso tempo non vanno somministrati succhi, tè, bevande gassate, bevande energetiche e bibite a base di caffeina in quanto contengono molti zuccheri e pochi elettroliti, rivelandosi inutili per compensare i sali persi dall’organismo e potrebbero aggravare la diarrea.

Per bere si consiglia l’utilizzo dell’acqua confezionata in bottiglia, specialmente se frizzante, così come per il lavaggio dei denti.

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  • Bambino (1-6 anni)