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La paura della scuola, quando si manifesta nel bambino, ha cause e sintomi ben precisi. Ecco cosa fare per aiutarlo a superare il rifiuto.
Vediamo quindi cosa fare per aiutare il bambino ad affrontarla e superarla.
La fobia scolare indica uno stato di ansia e paura ad andare a scuola o rimanere in classe per un’intera giornata. Questo stato emotivo può compromettere seriamente sia la socialità del bambino che la sua frequenza scolastica.
Questo disturbo riguarda indistintamente i maschi e le femmine, e per essere individuato deve manifestarsi per almeno due settimane.
La fobia scolare è più frequente nell’età pre-adolescenziale, ma può interessare i bambini nell’età infantile, dai 3 ai 6 anni.
Spesso ha un’incidenza maggiore quando si cambia l’ordine e il grado di scuola; per esempio, i passaggi critici sono quelli dalla scuola dell’infanzia alla primaria, o dalla primaria alla secondaria di I grado.
Come si manifesta la fobia scolare nei suoi sintomi? I segnali che il bambino trasmette a livello fisiologico sono diversi: mal di testa, mal di pancia, palpitazioni, tremori, balbuzie, nausea, vomito, diarrea e altri dolori sono tutte somatizzazioni di questo disturbo, e a monte di uno stato emotivo incrinato.
Nella quotidianità, può avvenire che i bambini si sveglino, facciano colazione e si preparino per andare a scuola ma improvvisamente non riescono a uscire da casa; oppure manifestano paura e rifiuto durante il tragitto: il bambino è sofferente, rallenta, si mette a piangere chiedendo di tornare a casa.
Altre volte capita che i bambini non riescano ad alzarsi dal letto, oppure che siano scontenti e di cattivo umore fin dal risveglio. Questo stato ansioso solitamente aumenta se i genitori forzano il bambino. E la paura della scuola spesso supera anche quella della minaccia di una punizione. Accade che i bambini promettano che il giorno dopo andranno a scuola ma chiedono, soltanto “per oggi”, di essere risparmiati.
Quando invece il bambino, pur con grandi difficoltà, riesce ad arrivare ed entrare a scuola, potrebbe chiedere durante la giornata di chiamare i genitori per farsi venire a prendere perché si sente male; oppure, può iniziare a disturbare e a piangere, tanto da essere rimandato a casa.
Tra le principali cause del disturbo, c’è sicuramente la paura del fallimento scolastico, che inizia a manifestarsi a partire dai 5 anni.
L’ansia della scuola è da ricondurre ai comportamenti degli adulti a casa o a scuola, alle caratteristiche dell’ambiente in cui i bambini vivono. Per esempio, i bambini possono sentire una pressione eccessiva da parte dei propri genitori, che magari la trasmettono in modo inconsapevole.
Il bambino potrebbe pensare di deludere i propri genitori se non si comporta come questi gli dicono, se non va bene a scuola. Il pensiero di non essere meritevole di amore incondizionatamente può innescare un malessere nel bambino; questo disagio può trasformarsi nella paura e nel rifiuto della scuola, perché collegata all’aspettativa che il bambino sente su di sé.
Anche le esperienze traumatiche possono essere una causa del disturbo. Per esempio, se il bambino ha vissuto un episodio spiacevole con una maestra, o non ha avuto una bella esperienza con una recita, può voler evitare di trovarsi in alcune situazioni che glielo ricorderebbero.
Quando siamo di fronte a un caso di fobia scolare, innanzitutto è fondamentale costruire una collaborazione tra scuola e famiglia, educatrici, insegnanti e genitori. Questo permette di osservare attentamente il bambino e quindi comprendere i sintomi con cui manifesta il suo malessere. Senza questa osservazione preliminare e senza l’individuazione dei segnali d’allarme non potremo aiutare il bambino.
Bisogna incentivare un clima sereno e tranquillo, basato sull’empatia, l’ascolto reciproco e la comprensione dell’altro. Occorre motivare il bambino verso la scuola ma anche trasmettergli un approccio sano, con la consapevolezza che abbiamo tutti delle fragilità. Quando il bambino raggiunge dei piccoli successi bisogna gratificarlo e incoraggiarlo per far sì che sviluppi una sana autostima, che gli permetterà di andare avanti autonomamente nonostante le difficoltà.
Infine, bisogna costruire col bambino un vocabolario emotivo, che gli permetta di esprimersi, di riconoscere e dare un nome alle sue emozioni per poi imparare a gestirle. Un’idea è leggere libri con protagonisti dei bambini che superano la paura di fallire a scuola. Oppure fare esercizi di respirazione e yoga che aiutano ad abbassare lo stress.
Se il malessere perdura ed è molto profondo, se i genitori sono in difficoltà ad agire al meglio davanti alle paure del figlio, allora sarà opportuno rivolgersi a un professionista.
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