
Tanti i vantaggi, ma anche i rischi a cui fare molta attenzione: ecco come prepararsi all'arrivo della primavera.
Perchè si parla di febbre da fieno per la rinite allergica che non dà febbre e non è provocata dal fieno? Ecco la risposta e come gestire al meglio questa condizione.
Torniamo a occuparci di allergie, concentrando la nostra attenzione sulla cosiddetta febbre da fieno. È una condizione diffusa che interessa, riporta l’European Lung Foundation, il 10-15% dei bambini di 6-7 anni e il 20-30% dei ragazzi e dei giovani adulti. Un problema importante con il quale convivere (in alcuni casi è possibile valutare l’immunoterapia specifica) e che ha ripercussioni importanti sulla qualità della vita delle persone, soprattutto i più piccoli.
Il termine febbre da fieno anche se molto diffuso è di per sé improprio e scorretto in quanto si dovrebbe parlare di rinite allergica. L’espressione febbre da fieno nasce dall’idea diffusa in passato basata sull’osservazione che i sintomi tipici della rinite allergica si manifestavano durante la stagione del taglio del fieno. Da lì il convincimento che il fieno, per via del suo contatto con i pollini e le particelle, fosse responsabile di provocare una specie di febbre.
In realtà, precisa il Manuale MSD, questa espressione è non solo errata ma anche fuorviante in quanto i sintomi della rinite allergica non si manifestano solamente durante la stagione di raccolta del fieno e, oltretutto, tra i sintomi tipici non c’è la febbre.
La rinite allergica, quindi, è propriamente l’infiammazione della parte interna del naso causata da un allergene come, nelle allergie stagionali quali la cosiddetta febbre da fieno, i pollini. La causa della rinite allergica spiega l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), è da individuare nell’eccessiva risposta del sistema immunitario verso un allergene presente nell’ambiente. Nelle persone allergiche il sistema di difesa dell’organismo attiva il rilascio di istamina, una sostanza che ha un effetto irritante sulle vie aeree causando i sintomi tipici dell’allergia.
La causa principale di questa reazione allergica è legata ai pollini di alberi, erbe e piante, ma anche le spore di muffa, la forfora dei peli degli animali domestici, gli acari della polvere e gli scarafaggi (la loro saliva e gli escrementi). L’inalazione di questi allergeni tramite il naso o la bocca, spiega la Cleveland Clinic, provoca la reazione del sistema immunitario.
È importante precisare che la rinite allergica non si manifesta solamente in primavera ma, anche a seconda del luogo in cui ci si trova, può verificarsi tutto l’anno. L’American Academy of Allergy, Asthma & Immunology (AAAAI) ricorda anche come i sintomi della rinite allergica non siano specifici di questa condizione, motivo per cui alcune persone con i sintomi di rinite non sono allergiche; gli stessi sintomi infatti possono avere cause diverse. In questi casi si parla di rinite non allergica e la causa può dipendere da sostanze irritanti, dal fumo o da alcune condizioni di salute cronica. Per comprendere meglio i sintomi della rinite allergica è utile ricordare come questa si manifesti in due diverse forme: classica e persistente.
Nella forma classica la rinite allergica si presenta con rinorrea (il naso che cola), starnuti, prurito al naso e agli occhi e rossore oculare. La forma persistente, invece, dà costante sensazione di naso chiuso e anche tosse e debolezza generale (astenia). Si parla di forma classica quando i sintomi sono intermittenti (presenti meno di quattro giorni alla settimana e per meno di quattro settimane) e di forma persistente quando i sintomi persistono per un periodo di tempo più lungo. Tra i sintomi della rinite allergica, riporta il National Health Service (NHS), troviamo anche la perdita dell’olfatto, il dolore ai lati della testa e alla fronte (per l’ostruzione dei seni paranasali) e il mal di gola.
Oltre a quelli appena menzionati, la febbre da fieno provoca disturbi del sonno, impossibilità di eseguire le normali attività quotidiane (comprese quelle scolastiche e lavorative) andando ad avere un impatto importante sulla qualità della vita.
I sintomi della febbre fa fieno, precisa l’American College of Allergy Asthma and Immunology (ACAAI), sono maggiori tra la fine di marzo e il mese di settembre, in modo particolare nelle giornate calde, umide e ventose. Le allergie stagionali tendono a manifestarsi in primavera, estate e inizio autunno, quando gli alberi e le erbe fioriscono e, quindi, la concentrazione di polline è maggiore.
È importante anche saper distinguere la febbre da fieno dalle altre condizioni che si manifestano con sintomi simili ma che non sono provocate da una reazione allergica. A questo proposito la Mayo Clinic segnala che la rinite allergica solitamente provoca prurito agli occhi, mentre non causa febbre o dolori muscolari. Inoltre, la febbre da fieno spesso ha un trigger specifico (come i cambi di stagione) e tende a ripresentarsi nello stesso periodo ogni anno e a iniziare rapidamente.
La gestione dei sintomi è il primo approccio contro la rinite allergica. L’unico rimedio naturale davvero efficace è quello di praticare frequenti lavaggi nasali con soluzione salina così da mantenere il naso pulito dalle sostanze irritanti. Maggiori possibilità arrivano invece dai farmaci. I principali rimedi farmacologici sono legati all’assunzione di antistaminici (gocce, compresse e spray che bloccano il rilascio di istamina), decongestionanti (per via orale o come spray per alleviare la congestione nasale), corticosteroidi (spray nasali che riducono l’infiammazione) e colliri antistaminici e vasocostrittori (che alleviano il prurito e l’arrossamento degli occhi).
È indispensabile porre attenzione alla prevenzione riducendo il rischio di entrare in contatto con la sostanza responsabile della rinite allergica. In modo particolare è importante ricordare la necessità di ridurre il più possibile l’esposizione all’allergene responsabile della reazione. Per questo motivo è consigliato ridurre il più possibile le uscite nei giorni e nei luoghi (come i parchi o i giardini nei quali è stata da poco tagliata l’erba) dove c’è una maggiore concentrazione di pollini. È importante anche tenere il più possibile le finestre chiuse, indossare occhiali da sole e mascherine per impedire il contatto dei pollini con gli occhi e con le vie aeree, così come evitare di asciugare i vestiti all’aperto e il non tenere fiori freschi in casa.
È necessario anche utilizzare un deumidificatore o un purificatore d’aria, passare regolarmente l’aspirapolvere (meglio se dotato di un filtro HEPA), fare una doccia e cambiare i vestiti ogni volta che si rientra a casa e non fumare (e non stare in presenza di persone che fumano).
I bambini sperimentano gli stessi sintomi degli adulti e corrono un rischio maggiore di sviluppare un’infezione dell’orecchio medio (l’otite media). Quanto detto per gli adulti vale anche per i bambini riducendo il più possibile, specialmente nelle ore mattutine, le attività all’aperto, praticare regolarmente i lavaggi nasali e consultare il pediatra per valutare se e quali farmaci assumere. A partire dai 5-6 anni è possibile, sempre previo consulto con un allergologo, valutare l’inizio del cosiddetto vaccino per le allergie. Si tratta dell’immunoterapia specifica che ha come obiettivo quello di educare il sistema immunitario a moderare la reazione quando entra in contatto con l’allergene.
Durante la gravidanza, la febbre da fieno può risultare particolarmente fastidiosa a causa delle modificazioni ormonali che possono intensificare la congestione nasale e rendere i sintomi più persistenti. È fondamentale adottare strategie di prevenzione per ridurre l’esposizione ai pollini e agli altri allergeni, come mantenere chiuse le finestre nelle giornate ventose e utilizzare un purificatore d’aria. Per quanto riguarda i trattamenti, è sempre consigliabile consultare il medico prima di assumere qualsiasi farmaco, compresi gli antistaminici e i decongestionanti, per valutare le opzioni più sicure per la mamma e il bambino. In molti casi, lavaggi nasali con soluzione fisiologica e l’uso di rimedi naturali possono offrire sollievo senza rischi.
Tanti i vantaggi, ma anche i rischi a cui fare molta attenzione: ecco come prepararsi all'arrivo della primavera.
Molte forme di disabilità non sono evidenti, ma condizionano negativamente lo sviluppo e la qualità della vita dei bambini. Parliamone.
Facciamo il punto della situazione alla luce degli studi scientifici condotti in materia per capire qual è il rapporto tra endometriosi ed eredita...
Quello al colon-retto è un tumore comune nelle donne, ma raro in gravidanza e con un impatto profondo sia sulla gestante che sul feto.