Fabrizio deriva dal gentilizio latino Fabricius, tipico della gens Fabricia, ricordato in particolare per Gaio Fabricio Luscino, un console romano noto per la sua integrità morale. Dal punto di vista etimologico viene ricondotto già dall’antichità al latino faber, “fabbro”, “artefice”, ma è anche possibile che questa sia una paretimologia, e che il nome abbia in realtà ignote origini etrusche.

Il nome venne ripreso a livello popolare a partire dal Tardo medioevo-Rinascimento ed è, da allora, piuttosto comune. In Italia è diffuso specialmente nel Nord e nel Centro, mentre è più raro al Sud. In Germania la forma Fabricius è relativamente diffusa come cognome poiché veniva impiegata, nel Rinascimento, per tradurre il tedesco Schmidt.

A oggi nel nostro Paese il nome è in calo: nel 2020 sono stati chiamati così 143 bambini.

Fabrizio è un nome adespota, motivo per cui l’onomastico si celebra il 1° novembre, in occasione di Ognissanti; tuttavia alcune fonti registrano diversi santi con questo nome, ma si tratta di errori agiografici: un “san Fabrizio” è celebrato il 9 luglio, ma è in realtà san Brizio, vescovo di Spoleto e di Martana (il cui nome non è correlato a Fabrizio) mentre un altro san Fabrizio, martire a Toledo con san Filiberto e commemorato il 22 agosto, si chiama in realtà Fabriziano, nome che costituisce un patronimico di Fabrizio.

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