Ettore deriva dal nome greco Ἕκτωρ (Hèktōr), latinizzato in Hector, e si basa sul termine ἕκτωρ (hèktōr, “che tiene forte”, “che sta saldo”), a sua volta derivante da ἔχω (èchō, “avere”, “tenere”, “possedere”).

È un nome di matrice classica, che nell’Iliade di Omero viene portato dall’eroe troiano, figlio maggiore di Priamo, re di Troia, e di Ecuba, che viene ucciso in combattimento da Achille; da lui prende il nome anche 624 Hektor, il più grande fra gli asteroidi troiani di Giove.

Il nome Ettore si è ampiamente diffuso nel Nord Italia, e ha avuto maggiore incremento nel XIX secolo, dopo che Massimo D’Azeglio conferì prestigio alla figura storica di Ettore Fieramosca, che divenne protagonista del suo romanzo omonimo. In Inghilterra, nella forma Hector, il nome conobbe un uso occasionale dal Medioevo in poi, mentre fu particolarmente comune in Scozia, dove veniva usato anche come forma anglicizzata del nome Eachann.

A oggi nel nostro Paese il nome risulta decisamente in crescita tra le preferenze dei genitori: nel 2020 sono stati chiamati così 849 neonati, 63 in più solo rispetto all’anno precedente.

L’onomastico si celebra generalmente il 20 giugno (23 dicembre in certi luoghi) in memoria di sant’Ettore, che fu probabilmente martire in Grecia al tempo di Diocleziano.

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