Cresciuto esponenzialmente negli ultimi vent’anni in quanto a diffusione, Ethan deriva dal nome ebraico אֵיתָן (Eitan, pronunciato [ʔejˈtɑn]), tratto dall’omonimo aggettivo che vuol dire “solido”, “robusto”, “forte”, “durevole”, “perenne”, ma anche, se riferito a un fiume, “che scorre sempre” e “dalla lunga vita”, se riferito a una persona.

Parliamo di un nome biblico, che è portato da alcuni personaggi nell’Antico Testamento, fra cui un cantore del tempio, considerato l’autore dei salmi 88 e 89, e Ethan l’Ezraita, la cui saggezza era comparata quella di Salomone, e per questo sono spesso considerati la stessa persona. In alcune edizioni italiane del testo sacro, il loro nome è reso infatti nella forma “Etan”.

Nei paesi anglofoni il nome ha cominciato a essere popolare e usato occasionalmente dopo la riforma protestante, e si diffuse in particolar modo negli Stati Uniti grazie alla fama del rivoluzionario Ethan Allen (morto nel 1789); tuttavia si può dire che raggiunse una vera e propria popolarità solo al finire del XX secolo.

In Spagna Ethan è diffuso, come nome moderno, nella forma Izan, che riflette la pronuncia inglese, ma le varianti sono tutt’al più Ejtan o Eitan.

In Italia, come detto, c’è stato un vero e proprio boom di Ethan soprattutto negli ultimi anni: pensiamo che nel 1999 erano appena 7 i bambini così chiamati, mentre nel 2019 sono arrivati a 294.

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