Elsa non è altro che un ipocoristico dei nomi Elisabetta ed Elisa, con cui condivide quindi l’etimologia e il significato.
Prendendo quindi come nome principale Elisabetta, parliamo di un nome biblico, che compare per la prima volta con Elisabetta, la sposa di Aronne, citata in Es6:23; nell’originale ebraico  questo nome, אֱלִישֶׁבַע (ʿElishebaʿ, ʿElishebhaʿ o ʿElishevaʿ) è un composto di due elementi: אֵל (el), termine che indica il Dio ebraico, e שָׁבַע (shavaʿ, “giuramento”), e può perciò essere interpretato come “Dio è [il mio] giuramento” oppure “il mio Dio ha fatto un giuramento”.

In alternativa, il secondo elemento viene identificato con שִׁבְעָה (shebaʿ), ossia “sette”, nel senso di “completezza”, “pienezza”, visto che il sette era considerato il numero perfetto nella tradizione ebraica. Secondo questa seconda ipotesi sarebbe quindi interpretabile come “Dio è pienezza”, “Dio è perfezione”.

Elsa è chiaramente coincidente con il termine italiano omonimo con cui si indica l’impugnatura di una spada, ma non vi è collegato; le varianti principali del nome sono Else, Elsie o Elsje.

Fra le Elsa celebri troviamo la scrittrice Elsa Morante, la stilista Elsa Schiaparelli, e l’attrice spagnola Elsa Pataky. Molto risalto al nome è stato poi dato dal recente film Disney Frozen, la cui protagonista si chiama proprio Elsa.

Forse anche per questo motivo il nome ha avuto una piccola impennata negli ultimi anni: il picco c’è stato nel 2015, due anni dopo l’uscita del film, con 130 bambine chiamate così, mentre nel 2019, pur scendendo, le neonate chiamate Elsa sono state 78, più del doppio rispetto a vent’anni prima (32 nel 1999). Per quanto generalmente l’onomastico si festeggi in concomitanza con Elisabetta, esiste una santa Elsa commemorata dalla Chiesa cattolica il 12 novembre.

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