Parlare di educazione sessuale è sempre un argomento polarizzante, con i fautori e gli oppositori che spesso si scontrano difendendo le rispettive posizioni. Eppure come spesso accade quando si affrontano argomenti così divisivi, ci si dimentica del focus della questione. A cosa serve l’educazione sessuale? Qual è il suo obiettivo? È davvero importante dedicare tempo, cura e risorse all’educazione sessuale precoce?

Nonostante tante difficoltà e timori (più o meno fondati) l’educazione sessuale precoce ha come obiettivo, come sottolineato anche dall’American Academy of Pediatrics (AAP), affrontare una vasta gamma di argomenti relativi alla sessualità, tra cui l’anatomia, la pubertà, la contraccezione, le infezioni sessualmente trasmissibili (IST) e la cura nell’avere relazioni sane.

Educare, come da definizione dell’Enciclopedia Treccani, significa promuovere lo sviluppo delle facoltà intellettuali ed estetiche e delle qualità morali di una persona. Un genitore (il primo educatore dei figli) ma anche la scuola, non ha il dover (ancor prima che il diritto) di favorire questo sviluppo intellettuale e morale?

L’educazione sessuale non è, quindi, insegnare ad avere rapporti promiscui o immorali (come una certa visione potrebbe intendere) ma a dare ai figli (siano essi bambini o adolescenti) gli strumenti e gli elementi per fare scelte consapevoli e, quindi, libere. Perché spesso il problema principale non è nella pratica sessuale in sé, quanto in quello che questa significa e comporta, sia nella sfera intima, psicologica, emotiva e morale delle persone che in quella fisica e biologica.

L’educazione sessuale precoce è, riprendendo le parole dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il fornire agli adolescenti le conoscenze, le competenze e i valori per:

  • proteggere la loro salute
  • costruire relazioni (sociali e sessuali) rispettose
  • fare scelte responsabili
  • comprendere e tutelare i propri e altrui diritti

Parliamo quindi con consapevolezza e senza pregiudizi o timori di educazione sessuale.

A che età iniziare a parlare di educazione sessuale con i bambini

Il Consiglio d’Europa suggerisce di iniziare ad affrontare i temi dell’educazione sessuale sin dalla tenera età. A questo proposito è doveroso precisare fin da subito che l’argomento, anche considerando la sua complessità, deve essere affrontato in maniera graduale e adattandolo alle diverse fasi di sviluppo dei bambini. L’indicazione è quella di iniziare intorno ai 5 anni, ma già da prima i genitori possono affrontare l’argomento.

Perché parlare di educazione sessuale precoce

Come già anticipato l’educazione sessuale non è promozione o insegnamento della masturbazione o dell’attività sessuale precoce, ma dare ai bambini, ragazzi e adolescenti le informazioni per imparare a conoscere e gestire il proprio corpo e rispettare quello altrui.

A differenza di quanto spesso si può immaginare l’educazione sessuale ritarda l’inizio dell’attività sessuale. Molti studi confermano che maggiore è la consapevolezza e la conoscenza più i giovani sono propensi a ritardare l’inizio dell’attività sessuale. Investendo sull’educazione sessuale si va inoltre a promuovere pratiche sessuali sicure, riducendo i rischi di violenza, sfruttamento e abuso, supportando i giovani nel comprendere e gestire i cambiamenti e le pulsioni del loro corpo, migliorando le relazioni e favorendo la salute sessuale e riproduttiva.

Approcci pedagogici per spiegare la sessualità ai più piccoli

Così come non si insegna a un bambino di 3-4 anni a usare correttamente il congiuntivo o a fare equazioni di primo e secondo grado, non si deve pensare all’educazione sessuale come allo spiegare i rapporti sessuali. Questi sono solo una parte (e forse anche piccola) dell’intero argomento che ha a che fare con la sessualità.

L’educazione sessuale è innanzitutto insegnare ai bambini a conoscere i loro corpi e le loro manifestazioni, così come a riconoscere le emozioni e a comprendere il significato e il valore delle relazioni. Un approccio graduale, come riportato nel documento della Federazione Italiana Sessuologia Scientifica (FISS), può essere quello che prevede:

  • 0-3 anni – In questa fase i bambini scoprono il mondo che li circonda attraverso i sensi e imparano a conoscere il proprio corpo (anche i genitali) con il tatto. È importante comunicare ai bambini sicurezza e protezione così che possano sviluppare un’immagine positiva di sé stessi.
  • 4-6 anni – I bambini diventano più consapevoli del proprio corpo e apprendono le prime regole sociali. È importante che i bambini imparino ad ascoltare il proprio istinto e le proprie percezioni e a dire “no” e a cercare aiuto quando qualcosa non va bene. In questo periodo possono manifestare curiosità per la riproduzione e apprendono che non è socialmente appropriato mostrarsi nudi in pubblico o toccarsi i genitali.
  • 6-9 anni – In questo periodo i bambini si sentono a disagio se sono nudi in presenza degli altri (anche perché sviluppano il senso della vergogna) e mostrano interesse sul sesso. Per accompagnarli in questa fase si possono utilizzare i giochi di ruolo per spiegargli le diverse relazioni e sentimenti così che imparino il rispetto degli altri e la consapevolezza dei propri diritti.
  • 9-12 anni – Cominciano a comprendere i cambiamenti fisici della pubertà ed è indispensabile dargli informazioni sulla riproduzione, sulla contraccezione e sull’orientamento sessuale. Può essere il momento di parlare del consenso nelle relazioni e nell’importanza di definire dei confini oltre i quali non andare.

Dai 15 anni, come spiega la Fondazione Veronesi, è importante che i ragazzi e le ragazze siano correttamente informati sulle possibili decisioni da prendere (come l’interruzione volontaria di gravidanza o la decisione di portare avanti la gestazione) anche in una prospettiva di stabilire una relazione sana con il partner imparando a gestire tutte le possibili fasi (dall’innamoramento alla gelosia passando per le delusioni e il tradimento).

L’importanza di utilizzare un linguaggio appropriato e comprensibile

Per parlare di sessualità ai bambini è necessario utilizzare un linguaggio semplice e per loro comprensibile. Vanno evitati termini tecnici o complessi che, oltre a non risultare utili, possono spaventare il bambino e inibirlo. È importante anche che in ogni fase l’approccio non sia negativo, preoccupante o giudicante, ma adottare uno stile positivo. Parlare di sessualità deve diventare normale e non un tabù; solo così i bambini possono sentirsi sicuri nel fare domande per ricevere risposte utili e comprensibili per sviluppare la propria identità.

Come rispondere alle domande dei bambini sulla nascita e la riproduzione

I bambini hanno la capacità di porre domande spiazzanti per i genitori. Gli adulti, infatti, vivono in un contesto per molti aspetti formale e codificato nel quale di determinati argomenti non si parla se non in un determinato modo. Le domande dei bambini, specie in materia di riproduzione e nascita, possono essere quindi difficili da gestire.

Questa premessa è però volta a preparare i genitori per rispondere ai bambini, evitando silenzi, risposte vaghe ed elusive. Tutte le domande dovrebbero essere accolte con curiosità provando a rispondere con semplicità e onestà.

Risorse e libri consigliati per l’educazione sessuale infantile

A supporto dei genitori esistono diverse risorse, anche online, utili per favorire l’educazione sessuale dei bambini. È possibile approcciarsi a questo argomento tramite giochi educativi (che favoriscono la comprensione della sfera affettiva stimolando il dialogo) e libri. A questo proposito è possibile trovare libri per ogni età ed è importante scegliere facendo riferimento alla fascia d’età a cui si rivolgono (dai 3 ai 5 anni, dai 4 ai 7 anni, dagli 8 ai 10 anni, dai 10 ai 12 anni e dagli 11 ai 14 anni) e che utilizzino un linguaggio comprensibile, adeguato, rispettoso e inclusivo. Ecco alcuni titoli cui fare riferimento:

  • Come sono nato? Programma di educazione sessuale per bambini – Roberta Giommi, Marcello Perrotta | dai 3 ai 6 anni
  • Così sei nato tu. Una storia in rima per spiegare come nascono i bambini – Alberto Pellai, E. Bortolato | dai 4 ai 7 anni
  • La sessualità spiegata ai bambini – Tatio Viana, Fabiola Marchet | dai 6 agli 8 anni
  • Col cavolo la cicogna! – Alberto Pellai, Barbara Calaba | dagli 8 ai 10 anni
  • Sesso è una parola buffa – Cory Silverberg, Fiona Smyth | dai 7 ai 12 anni
  • Sto crescendo – Roberta Giommi, Marcello Perrotta | dai 7 ai 10 anni
  • Mi piaci! Tutte le risposte alle domande sull’amore e la sessualità, Delphine Godard, Nathalie Weil | dai 10 ai 12 anni
  • Scusa ma parliamo di sesso, Cecilia Pirrone | dai 13 anni
  • Tutto quello che un ragazzo deve sapere, T. Breise | tra i 10 e i 13 anni
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Categorie

  • Bambino (1-6 anni)