Non tutti i bambini crescono allo stesso modo e con gli stessi tempi. Alcuni possono sperimentare un ritardo nella crescita.

Prima di allarmarsi e approfondire, bisognerebbe comunque considerare una serie di fattori, tra cui l’altezza dei genitori. Cerchiamo di fare chiarezza sulle cause e conseguenze dei disturbi della crescita e come riconoscerli, senza dimenticare i possibili trattamenti.

Che cosa sono i disturbi della crescita?

I disturbi della crescita rappresentano un ritardo (o un’accelerazione) nello sviluppo del bambino. Un bambino con un disturbo simile presenta una crescita più veloce o più lenta rispetto ai suoi coetanei.

Per capirlo bisogna principalmente far riferimento all’altezza e al peso medi per quella determinata fascia d’età. Se i valori sono troppo diversi, possiamo essere in presenza di un disturbo della crescita. Andare dal pediatra periodicamente aiuta a capire se la crescita procede normalmente.

Tra i fattori da considerare prima di pensare a un ritardo dello sviluppo c’è sicuramente la statura dei genitori e dei parenti più prossimi. Se i genitori si accorgono di un ritardo eccessivo rispetto agli altri bambini, è bene consultare il pediatra che, se lo riterrà opportuno, indirizzerà a uno specialista.

Tuttavia, un ritmo di crescita diverso può derivare anche dall’ereditarietà.

Le possibili cause

Un ritmo di crescita sfalsato può dipendere da diverse cause, come quelle genetiche, e ormonali, ambientali, ma anche psicologiche e nutrizionali.

Tra le principali cause di un ritardo c’è la mancanza dell’ormone della crescita, che è fondamentale per lo sviluppo. Anche alcune patologie possono interrompere o rallentare la normale crescita. Tra queste, per esempio, la celiachia, che non permette il corretto assorbimento delle sostanze nutritive di alcuni cibi.

Poi ci sono le malformazioni di alcuni organi, fattori legati all’alimentazione (malnutrizione o alimentazione non sufficiente); l’ereditarietà, che può concorrere al ritardo; ragioni psicologiche; infezioni urinarie e scorretto funzionamento della tiroide.

Disturbi della crescita: i sintomi

Il sintomo principale dei disturbi della crescita (e anche il più indicativo) è lo scarto presente tra il peso e l’altezza del bambino e quelli dei suoi coetanei. O ancora, è possibile che altezza e peso siano simili e paragonabili a quelli di bambini più piccoli (in questo caso si avrà un ritardo nella crescita).

Oltre a questo, possono concorrere alla configurazione di un disturbo della crescita una serie di sintomi, tra i quali:

  • pianto frequente;
  • vomito;
  • costipazione o diarrea;
  • mancanza di appetito;
  • disturbi del sonno;
  • perdita di peso e di entusiasmo (apatia);
  • pallore.

Nel caso di bambini piccoli, di poco più di un anno, si può pensare all’esistenza di un disturbo quando il bambino non parla, non reagisce quando si sente chiamare per nome; non manifesta curiosità per oggetti e giochi che altri gli fanno vedere e non gli interessa far vedere i propri giocattoli; non risponde a suoni e voci a lui/lei familiari (come quelli di genitori, parenti e amici); non ha interesse verso i propri giocattoli e non imita gli adulti.

Le conseguenze dei disturbi della crescita

Abbiamo visto cosa sono i disturbi della crescita, le cause e la sintomatologia più comune. Ma quali sono le conseguenze dei disturbi della crescita?

Le principali implicazioni si hanno a livello psicologico; per esempio, un bambino con un ritardo nella crescita, quindi molto più piccolo nella statura dei ragazzi della sua età, può sentirsi diverso, inadeguato, e talvolta corre il rischio di essere bullizzato.

I trattamenti

I trattamenti dei disturbi della crescita dipendono spesso dalle cause che il pediatra o lo specialista individua. In generale, ci sono delle “regole” che vanno bene per tutti.

Lo sport è un toccasana per la mente e il corpo di bambini e adulti. È sicuramente utile a favorire la crescita dei bambini.

Per quanto riguarda la dieta e l’alimentazione, è consigliabile assumere proteine nobili come pesce, carne, uova e latticini (ma anche legumi).

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  • Bambino (1-6 anni)