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I bambini imparano moltissimo dall'ambiente circostante, acquisendo anche tutte le cattive abitudini presenti in casa (o a scuola). Tra queste ci sono quelle relative all'uso della voce che possono sfociare nella disfonia infantile.
Un disturbo molto frequente, che si stima sia diffuso tra il 6% e il 10% dei bambini, è quello della cosiddetta disfonia infantile, ovvero di un’alterazione nel parlare dei bambini. Un fenomeno spesso sottovalutato le cui principali cause, come vedremo, sono ambientali e legate all’insegnamento che i bambini recepiscono dai genitori. Un problema che può determinare anche conseguenze permanenti che il bambino si porterà dietro crescendo e che possono essere alla base anche di altri disturbi della voce.
Per fare il quadro della situazione, capire la natura del problema e, soprattutto, come prevenirlo e trattarlo regolarmente, abbiamo intervistato la Dottoressa Cinzia Luzzani, logopedista sanitario che si occupa, tra le altre cose, di linguaggio e comunicazione.
Dottoressa Luzzani, cos’è la disfonia infantile?
È un disturbo vocale che comporta una difficoltà nell’espressione, non tanto in quello che si pensa, ma nel farsi capire e sentire in quanto la voce può essere intaccata nel volume o nella tonalità in maniera cronica.
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Quali sono le cause che possono determinare una disfonia?
Nella disfonia infantile e pediatrica ci possono essere cause di abuso vocale o cause di tipo organico che potrebbero riguardare sindromi, paralisi, condizioni per cui non c’è un funzionamento delle corde vocali e possono essere fenomeni più o meno gravi.
Cosa si intende per abuso vocale?
Per abuso vocale si intende un utilizzo scorretto della voce. Solitamente viene attuato per imitazione; per questo nelle famiglie dove si urla il bambino, che è l’anello più debole, può sviluppare disfonia. In questi casi i bambini apprendono un modo sbagliato di utilizzare la voce. Siccome le corde vocali del bambino sono molto più deboli rispetto a quelle di un adulto, quando il bambino prova a sostenere toni e intensità di voce per lui scorretti, a lungo andare lo porta a sviluppare una patologia cronica che è appunto la disfonia.
Parliamo quindi di un fenomeno che può svilupparsi anche quando il bambino, crescendo in un ambiente caotico e rumoroso, muta la voce per farsi sentire, richiamare l’attenzione e replicare i comportamenti appresi in famiglia.
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Esistono diverse tipologie di disfonia infantile?
C’è quella da danno organico, dovuta a una malattia, e quella da abuso vocale. Quest’ultima in alcuni casi potrebbe sfociare anche nei noduli, i più frequenti, e che sono come dei calli sulle corde vocali.
Dottoressa, come si interviene in caso di disfonia?
Dipende dalla causa. In generale qualsiasi disfonia deve essere sempre prima valutata dal pediatra e poi dall’otorino che poi invia, se necessario, il bambino a seguire un trattamento logopedico.
Nelle disfonie da abuso vocale parliamo comunque di trattamenti che portano alla risoluzione del problema?
Se la causa è da abuso vocale e non c’è un danno organico il trattamento è risolutivo. Spesso il trattamento è anche rivolto alla famiglia fornendo loro delle norme di igiene vocale che spiegano come utilizzare correttamente la voce. Oltre al trattamento sul bambino spesso si lavora anche sull’educazione nei confronti dei genitori.
Nel caso in cui la disfonia non venisse riconosciuta dai genitori, sottovalutata o trattata tardivamente, quali conseguenze può provocare?
Nelle cause non organiche un mancato trattamento o una terapia scorretta può portare al cronicizzarsi della disfonia che può portare a portarsi dietro questo problema anche da grandi e da adulti, un problema che può perdurare anche per tutta la vita con fenomeni di abbassamenti vocali e afonie temporanee.
Un problema di cattive abitudini, quindi, che può sfociare anche in un danno fisico, organico?
Sì, perché si parte da un problema di abuso vocale ma che alla lunga può cronicizzarsi e creare dei noduli vocali.
Dottoressa Luzzani, che consigli possiamo dare ai genitori? Cosa devono fare (e non fare) per evitare disturbi di questo tipo?
Utilizzare un tono di voce normale, non elevato, parlare uno di fronte all’altro, cercare di non urlare e parlare da una stanza all’altra. In caso di disfonia bisogna sempre seguire i consigli del pediatra e poi dell’otorino e del logopedista effettuando la terapia ed eseguendo i regolari controlli per controllare la situazione ed evitare di ricadere nel problema utilizzando male la voce e magari non rendersene conto.
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