In Italia secondo i dati dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù più di 1 bambino su 77 nell’età tra 7 e 9 anni ha un disturbo dello spettro autistico. Una condizione complessa e articolata che non è, come erroneamente si pensava in passato, la conseguenza di conflitti familiari ed errori educativi. È, invece, una condizione che ha una base genetica sulla quale si inseriscono fattori ambientali di vario tipo.

L’aspetto fondamentale su cui porre l’attenzione, anche considerando l’aumento dei casi di autismo, è legato alla diagnosi precoce.

A questo proposito la letteratura scientifica internazionale, come riportato dal Ministero della Salute, è concorde nell’importanza di riconoscere questa condizione e intraprendere interventi terapeutici (che si basano prevalentemente sulla terapia comportamentale e l’educazione) che sono più efficaci quanto sono più precoci.

Per identificare precocemente i bambini a rischio di autismo uno degli strumenti più utilizzati è il cosiddetto test M-CHAT.

Cos’è l’M-CHAT per la diagnosi precoce dell’autismo?

L’Associazione Culturale Pediatri (ACP) spiega che il più noto strumento utilizzato nelle cure primarie per individuare i bambini a rischio di autismo c’è il Checklist for Autism in Toddlers (CHAT).

Nel 2001 questo strumento è stato rielaborato nel Modified Checklist for Au-tism in Toddlers (M-CHAT). Si tratta sostanzialmente di un test su 23 domande che va ad analizzare il comportamento del bambino per lo screening dell’autismo.

Quando fare il test M-CHAT: età e momenti chiave

Lo studio pubblicato su Medico e Bambino ricorda come la diagnosi dei disturbi dello spettro autistico è clinica, quindi basata sull’osservazione di comportamenti che diventano sempre più evidenti entro i primi tre anni di vita del bambino.

Non ci sono dei marker biologici cui fare riferimento e l’autismo è, in quanto disturbo del neurosviluppo, una condizione che si definisce con il passare degli anni andando a incidere sullo sviluppo del cervello e la qualità degli apprendimenti.

Questa premessa è doverosa, perché il questionario M-CHAT viene solitamente suggerito nei bambini di età compresa tra i 18 e i 24 mesi, ma è una finestra temporale indicativa.

L’identificazione precoce dei segnali d’allarme non è così semplice anche considerando che in questa fase i sintomi sono si sono ancora espressi chiaramente, ma è quella in cui i processi evolutivi possono ancora essere modificati.

Quali sono le domande del test?

Queste le 23 domande (item) cui i genitori possono rispondere come riportato nel questionario disponibile sul portale mchatscreen.com:

  1. A vostro figlio piace che lo dondoliate o lo facciate saltare sulle vostre ginocchia?
  2. Vostro figlio mostra interesse nei confronti degli altri bambini?
  3. A vostro figlio piace arrampicarsi sulle cose, come per esempio sulle scale?
  4. Vostro figlio si diverte a giocare al gioco del cucù o a nascondino?
  5. Vostro figlio gioca mai a far finta? Per esempio fa finta di parlare al telefono o di accudire una bambola o fa finta di fare altre cose?
  6. Vostro figlio indica con l’indice per richiedere qualcosa?
  7. Vostro figlio indica con l’indice per mostrare interesse in qualcosa?
  8. Vostro figlio riesce a giocare in modo appropriato con piccoli giocattoli (come macchinine o cubetti) e non li usa soltanto per metterli in bocca, giocherellarci senza scopo o buttarli per terra?
  9. Vostro figlio vi porta mai degli oggetti per mostrarvi qualcosa?
  10. Vostro figlio vi guarda negli occhi per più di un secondo o due?
  11. Vostro figlio sembra ipersensibile ai rumori (ad esempio si tappa le orecchie)?
  12. Vostro figlio sorride in risposta alla vostra faccia o al vostro sorriso?
  13. Vostro figlio vi imita? (Per esempio, se voi fate una smorfia, vostro figlio la imita?)
  14. Vostro figlio risponde al suo nome quando lo chiamate?
  15. Se indicate con l’indice un gioco dall’altra parte della stanza, vostro figlio lo guarda?
  16. Vostro figlio cammina?
  17. Vostro figlio guarda le cose che voi state guardando?
  18. Vostro figlio fa movimenti insoliti con le dita vicino alla faccia?
  19. Vostro figlio cerca di attirare la vostra attenzione su ciò che sta facendo?
  20. Vi siete mai chiesti se vostro figlio potesse essere sordo?
  21. Vostro figlio capisce ciò che dicono le persone?
  22. Vostro figlio qualche volta fissa il vuoto o girovaga senza scopo?
  23. Quando vostro figlio è di fronte a qualcosa di non familiare, vi guarda in faccia per controllare quale è la vostra reazione?

È un questionario che richiede non più di 15 minuti e può essere compilato dai genitori senza una specifica formazione medica. Il consiglio è comunque quello di compilarlo in presenza del pediatra o di un medico, così da consentirgli di raccogliere le informazioni necessarie e anche segnali che il questionario potrebbe non rilevare.

Delle 23 domande alcune di queste (la 2, la 7, la 9, la 13, la 14 e la 15) sono considerati item critici in quanto indicatori di un possibile rischio in aree specifiche quali l’attenzione condivisa, la reciprocità sociale e la comunicazione.

Come interpretare i risultati dell’M-CHAT

Risultati-test-M-CHAT

È indispensabile premettere che il questionario M-CHAT è uno strumento di screening (non diagnostico) che richiede la successiva valutazione medica e un approfondimento specialistico da parte di uno psicologo o un neuropsichiatra infantile.

Un bambino è considerato a rischio di autismo se il risultato del questionario M-CHAT dà due o più risposte negative agli item critici o tre negative a qualsiasi item.

Risorse utili post-diagnosi per genitori e caregiver

Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione intorno ai disturbi dello spettro autistico ma come spesso accade quando vi è il sospetto di una condizione critica e complessa i genitori e chi si occupa della cura dei bambini c’è il rischio di ritrovarsi soli e spaesati.

Online ci sono numerose risorse utili cui fare riferimento anche per approfondire meglio cos’è l’autismo, come si manifesta e quali sono le possibilità terapeutiche. Le principali, anche con l’obiettivo di non creare eccessiva confusione, sono l’Osservatorio Nazionale Autismo dell’Istituto Superiore di Sanità e la Fondazione Italiana per l’Autismo (FIA).

È importante, sia quando si ha il sospetto che “qualcosa non va” che quando arriva la conferma diagnostica (successiva al questionario M-CHAT), intervenire per garantire al bambino un miglioramento della qualità della vita e il suo inserimento nella vita sociale. Per farlo è indispensabile ricevere il supporto adeguato dei professionisti e accedere ai servizi dedicati per garantire la salute e la dignità delle persone con un disturbo dello spettro autistico.

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Categorie

  • Bambino (1-6 anni)