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Ampiamente utilizzato per il trattamento di numerose condizioni l'assunzione di cortisone in età pediatrica non è esente da rischi. Ecco cosa c'è da sapere.
Diversi studi scientifici hanno più volte analizzato e approfondito il rapporto tra l’uso del cortisone e bambini ed è quindi importante comprendere meglio quando, quanto e come il ricorso a questi farmaci in età pediatrica è indispensabile e quali sono, invece, i rischi associati ai cicli di assunzione di questi farmaci.
Il cortisone, come precisato dall’Istituto Superiore di Sanità, è un ormone con caratteristiche antinfiammatorie che viene prodotto, in piccole quantità, dalle ghiandole surrenali dell’organismo umano a seguito di situazioni di stress. I cortisonici, invece, sono farmaci con una struttura simile al cortisone che, come riportato dalla Società Italiana di Farmacologia, proprio per questa similarità, sono generalmente ben tollerati dall’organismo.
La loro azione è legata all’attivazione e alla disattivazione di diversi geni e hanno un’azione antinfiammatoria e immunosoppressiva. Per questo motivo vengono utilizzati per il trattamento di allergie e patologie infiammatorie e autoimmunitarie.
I farmaci corticosteroidi sono utilizzati per le loro caratteristiche sia singolarmente che in combinazione con altri farmaci. Le terapie a base di corticosteroidi possono essere a cicli brevi o più lunghi a seconda della condizione da trattare che della risposta del paziente. Tra le patologie per le quali l’uso dei cortisonici risulta più efficace ci sono le infezioni delle vie aeree superiori, l’asma, la dermatite atopica, la malattia infiammatoria intestinale, l’emangioma, la fibrosi cistica, la leucemia e le malattie autoimmuni.
Consapevoli degli effetti collaterali associati all’utilizzo dei cortisonici (anche in brevi cicli di trattamento) è fondamentale, come riferisce l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, un utilizzo spropositato, sia nelle malattie più gravi che in quelle meno gravi. Diversi studi suggeriscono la necessità di adottare maggiore cautela nella somministrazione di corticosteroidi orali soprattutto nei bambini.
Tra le indicazioni per una corretta assunzione dei corticosteroidi il Royal Children’s Hospital Melbourne suggerisce di preferire di prendere il farmaco al mattino per ridurre l’aumento di peso associato all’utilizzo di questi farmaci. Inoltre, qualsiasi cambiamento della terapia non va improvvisato, ma sottoposto alla valutazione del pediatra, così come non bisogna mai interrompere improvvisamente la cura.
Esistono diverse tipologie di cortisonici sia nella modalità di assunzione che, soprattutto, nell’efficacia e nell’utilità della condizione da trattare. Per le malattie croniche o che richiedono una terapia prolungata si utilizzano prevalentemente i corticosteroidi da assumere per bocca (via orale) o per via aerea (inalazione), mentre in condizioni di urgenza si opta per le iniezioni intramuscolari, endovenose o sottocutanee.
Esistono poi i cosiddetti corticosteroidi topici (creme, spray e colliri) che prevedono un’applicazione locale e riducono sensibilmente gli effetti collaterali.
I cortisonici topici possono essere spalmati sulla pelle (come nel caso del trattamento della dermatite atopica) o applicati, come nel caso dell’asma o della rinite allergica, tramite appositi dispositivi.
La questione degli effetti collaterali nell’uso del cortisone nei bambini è molto dibattuta, sebbene si conoscano diverse controindicazioni nel loro utilizzo. Generalmente, come riportato in questo studio, l’uso di corticosteroidi per via inalatoria o sistematica ad alte dosi per terapie di breve durata non è associata a un aumento degli esiti avversi nei vari organi.
In questa revisione sistematica dedicata alla tossicità dei corticosteroidi orali a lungo termine nei bambini, si evidenzia come tra le principali reazioni avverse ci siano l’aumento di peso, il ritardo nella crescita, l’iperglicemia, i cambiamenti comportamentali, l’ipertensione e l’insorgenza di infezioni potenzialmente responsabili anche di decesso dei pazienti.
Rientrano tra i possibili effetti collaterali anche i cambiamenti di umore (iperattività e irritabilità), la perdita di calcio nelle ossa (osteoporosi), difficoltà a dormire, leggeri dolori allo stomaco, mal di testa, anche, pelle secca e anche sviluppo della cataratta.
Il British Medical Journal, riportando una ricerca in materia, riferisce anche degli effetti collaterali psicologici, compresi i sintomi psicotici, associati all’utilizzo di corticosteroidi orali, inalatori ed endovenosi. Questi esiti possono verificarsi sia durante il trattamento che nel momento della sospensione.
In una ricerca pubblicata sulla rivista JAMA Pediatrics e riportata dalla Società Italiana di Farmacologia si evidenzia come vi sia un significativo aumento di alcuni esiti avversi associati alla somministrazione di breve durata di corticosteroidi orali nella popolazione pediatrica. Tra questi il sanguinamento gastrointestinale, la sepsi e la polmonite, osservati nel periodo post-trattamento.
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