La circoncisione nei bambini consiste nella rimozione chirurgica del prepuzio, vale a dire la sottilissima membrana che ricopre il glande. In alcuni Paesi è una pratica molto diffusa per motivi culturali e religiosi. Altrove è consentita solo per motivi terapeutici e finalità curative.

Nel nostro Paese è legalmente ammessa, ma quando viene praticata per motivi religiosi o rituali non rientra (se non con alcune eccezioni come la Toscana) nei Lea, i livelli essenziali di assistenza, e viene quindi eseguita privatamente, con costi elevati. Da qui il problema delle rischiosissime “circoncisioni fatte in casa” di cui si sente spesso parlare e che possono avere epiloghi drammatici per i bambini.

L’argomento, insomma, è molto complesso, ma quando si parla di circoncisione è bene non lasciarsi andare a giudizi frettolosi e valutarne attentamente tutti gli aspetti. Proviamo a capire di cosa si tratta e quali sono i fattori in gioco.

Circoncisione dei bambini: in cosa consiste?

Come abbiamo detto, la circoncisione consiste nell’asportazione chirurgica del sottile lembo di cute che riveste il glande. Tale involucro cutaneo può diventare “fimotico” ed essere causa di uno scorrimento difficoltoso del prepuzio sul glande o determinare un restringimento dell’orifizio prepuziale (fimosi). In queste circostanze, dunque, la circoncisione è l’opzione migliore per prevenire disfunzioni e complicazioni più serie anche in età adulta.

La circoncisione, nei bambini come negli adulti, può essere totale o parziale ed è considerata a tutti gli effetti un intervento chirurgico che solo uno specialista può eseguire. Si effettua in day-Hospital in anestesia locale, dunque per via prettamente ambulatoriale.

Nel post-intervento è bene che il pene del bambino non venga lavato per 3 giorni e che non entri a contatto con l’acqua del mare o della piscina per almeno un mese.

In generale, la circoncisione nei bambini è una pratica poco diffusa in Europa, mentre è prassi consolidata nel mondo islamico. È prevista anche dalla legge ebraica e si è diffusa rapidamente (per ragioni di ordine religioso, culturale, scientifico e igienico/sanitarie) in Africa, nel Sud-Est asiatico e negli USA.

Circoncisione neonatale e nei bambini: quando viene effettuata?

Anche se non esiste un’età precisa per praticare la circoncisione, nei bambini questo intervento può essere praticato in momenti diversi a seconda della motivazione per cui si ritiene necessario procedere. Se praticata a scopo preventivo o terapeutico, può essere effettuata sui neonati e in generale su tutti i bambini entro i  6-7 anni di età.

Uno studio coordinato dall’OMS e da un team di ricercatori in Francia, Stati Uniti e Sudafrica ha dimostrato che la circoncisione maschile potrebbe rivelarsi lo strumento più efficace per ridurre il numero di infezioni da HIV del 60% in Africa e salvare milioni di vite. La Fondazione Veronesi afferma che la circoncisione può anche abbassare notevolmente l’incidenza di infezioni croniche del glande e del cancro alla testa del pene.

Il bambino può essere circonciso anche per motivi religiosi, come dimostra la sua grande diffusione tra musulmani ed ebrei.

Il nostro Sistema Sanitario Nazionale la contempla – con modalità e costi molto diversi a seconda della regione di residenza – solo in situazioni particolari o quando la salute del bambino è considerata a rischio. Al di là di queste evenienze, la circoncisione non sembra avere un’utilità scientifica o medica particolare, poiché le normali condizioni igieniche sono considerate generalmente sicure.

Motivi medici

La circoncisione può essere praticata a scopo preventivo per proteggere il soggetto da malattie a trasmissione sessuale, ma anche in questo caso la scelta rimane dibattuta. Alcuni bambini devono essere sottoposti a questo intervento per problemi di natura anatomica a carico dei genitali, come la fimosi, cioè il restringimento dell’orifizio prepuziale. In condizioni igienico-sanitarie particolari, poi, riduce notevolmente il rischio di infezioni croniche.

Motivi religiosi o culturali

Nella cultura musulmana la circoncisione dei bambini è una pratica rituale che interessa la quasi totalità della popolazione maschile di fede islamica. Viene praticata nell’ambito di una cerimonia di iniziazione che introduce il bambino alla vita terrena e spirituale con la sopportazione del dolore.

Nell’antico Egitto, la circoncisione era considerata un rituale di passaggio, un segno di affiliazione a Ra, il Dio del Sole, che per primo aveva dato vita a questa tradizione circoncidendo sé stesso.

Per la cultura ebraica, l’usanza di circoncidere i bambini è antichissima e direttamente collegata alle sacre scritture e all’alleanza tra Dio e il suo popolo, come scritto nel libro della Genesi:

Vi lascerete circoncidere la carne del vostro prepuzio e ciò sarà il segno dell’alleanza tra me e voi. Quando avrà otto giorni, sarà circonciso tra voi ogni maschio di generazione in generazione.

Circoncisione bambino: pro e contro

I rischi più seri della circoncisione sono legati sopratutto al modo in cui l’intervento viene eseguito. In alcuni paesi e presso alcune minoranze etniche, infatti, la circoncisione dei bambini è eseguita da mani inesperte e in condizioni assolutamente non sterili. In ambito medico, invece, le principali complicanze che possono insorgere sono:

  • infezioni;
  • emorragie;
  • ulcere.

Tra i benefici della circoncisione, troviamo invece:

  • minor predisposizione al tumore del pene;
  • bassa probabilità di contrarre il virus HIV.

Trattandosi di un intervento chirurgico molto delicato, specie se praticato su un bambino, è bene che la circoncisione sia sempre eseguita da uno specialista a prescindere dal motivo per cui viene effettuata.

Dopo i casi drammatici di circoncisioni fatte in casa la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri è intervenuta chiedendo di “inserire la circoncisione rituale nelle prestazioni del Servizio sanitario nazionale o, in subordine, approvare una legge ad hoc affinché sia accessibile a chi la richiede in strutture pubbliche e private, nei primi mesi di vita del bambino, e a costi calmierati”.

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