Cesare è una ripresa laica e rinascimentale del cognomen di Gaio Giulio Cesare (in latino Caesar), il grande condottiero romano che, assieme al figlio adottivo Cesare Augusto, dominò l’impero romano, il che portò il termine “cesare” a divenire sinonimo di “imperatore”.

Dal punto di vista etimologico ci sono diverse versioni che riguardano il nome Cesare: da un lato viene ricondotto ad alcuni termini latini, come caesaries (“capelli”, “zazzera”, quindi “con molti capelli”) o caesus (“tagliato”, in riferimento al parto cesareo con cui Cesare stesso sarebbe nato), dall’altro a termini etruschi, come aisar (“grande”, “divino”)[2]. È tuttavia più probabile che la sua origine sia etrusca, sì, ma ormai indecifrabile.

Il nome è diffuso in tutta la penisola, ed è presente anche la forma femminile Cesara, soprattutto in Toscana.

Negli ultimi anni il nome risulta persino in crescita: nel 2020 sono stati chiamati così 514 neonati, mentre nel 1999 erano solo 185.

L’onomastico si celebra il 2 maggio in onore di san Cesare, ma anche il 10 dicembre in memoria di san Cesare o Cesario, uno dei settanta discepoli, vescovo di Epidamno e martire. Con questo nome si ricordano anche due beati: César de Bus, dottrinario francese (15 aprile), e Cesare Taparelli di Genola, sacerdote gesuita (27 ottobre).

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