La popolarità del nome Cecilia risulta essere in rialzo negli ultimi anni; parliamo di un nome che deriva dal cognomen romano Caecilia, femminile di Caecilius, solitamente ricondotto al latino caecus, ovvero “cieco”, anche se alcuni ritengono si tratti di un’etimologia popolare, e che in realtà il nome abbia ignote origini etrusche.

Era portato da una gens romana, la gens Caecilia, che si considerava discendente da Caeculus, il leggendario fondatore di Preneste. Benché esista anche la variante maschile, la popolarità è soprattutto del nome femminile, dovuta alla grande venerazione verso santa Cecilia che rese il nome molto comune negli ambienti cristiani durante il Medioevo.

In Inghilterra venne invece introdotto dai Normanni, diffondendosi nelle forme dialettali Cecily, Cicely e Sisley; la variante Cecilia entrò in uso solo a partire dal XVIII secolo, resa celebre anche da un romanzo di Frances Fanny Burney, Cecilia appunto; nella lingua inglese è però diventata comune, soprattutto a partire dal XIX secolo, anche la forma maschile Cecil, in uso parzialmente già nel Medioevo grazie a un santo che portava questo nome. Nel 1800 cominciò invece a essere usata in onore della famiglia nobiliare Cecil, il cui cognome era però di origine gallese, derivato dal nome Seisyll, a sua volta proveniente dal nome romano Sestilio.

In gallese peraltro Cecil e Seisyll sono stati spesso confusi.

L’onomastico di Cecilia si celebra generalmente il 22 novembre, in onore di santa Cecilia, martire a Roma e patrona dei musicisti, anche se esistono altre sante a cui sono dedicate delle giornate, durante l’anno.

Come detto, il nome appare più diffuso in Italia nel 2018 e 2019, con, rispettivamente, 1010 e 1062 neonate chiamate in questo modo.

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