Il caldo nei bambini suscita spesso fastidio e reazioni scomposte che mettono in difficoltà tutta la famiglia. Un eccessivo irraggiamento solare, inoltre, può causare malattie della pelle, alterazioni cutanee oppure patologie passeggere che possono ridurre temporaneamente il benessere del bambino. Per ovviare a spiacevoli inconvenienti durante l’esposizione solare, meglio prestare particolare attenzione a due fattori: idratazione e irraggiamento.

La pelle dei neonati, infatti, è molto sottile e spesso i pochi capelli non sono ancora sufficienti a coprire e proteggere la superficie della testa. Da essa, infatti, avviene la maggior dispersione del sudore. I neonati, inoltre, sono soggetti ad una sudorazione proporzionalmente più intensa rispetto agli adulti: si deduce facilmente l’importanza di una corretta idratazione infantile.

La pelle dei bambini non è in grado di misurare la quantità di raggi ultravioletti (raggi UVa e UVb) che raggiungono l’epidermide. Nè di valutare la loro salubrità in termini di tempo e intensità di esposizione. L’unico modo per percepire l’irraggiamento è la sensazione di calore che si prova in un determinato momento. Ma che spesso non è sufficiente per scongiurare i danni procurati da una cattiva esposizione al sole.

Caldo nei bambini: i rischi

Una corretta esposizione solare, infatti, apporta molti benefici ai bambini. Il sole, infatti, permette di incamerare la vitamina D e di fissare il calcio, inoltre stimola il sistema immunitario e regala buonumore. Occorre, però, fare molta attenzione per evitare problemi legati ad una scorretta esposizione solare e ad una insufficiente idratazione.

Rischio di esposizione solare non corretta

Tra le più comuni patologie infantili dovute, invece, ad una cattiva esposizione solare vi sono, come riporta l’Ospedale Bambino Gesù:

  • Ustione, conseguenza più immediata e più comune. Questa lesione dei tessuti tegumentari può essere di I, II e III grado (la più grave).
  • Insolazione o “colpo di sole”. Si manifesta con elevata temperatura corporea, pelle disidratata, sudorazione assente, battito cardiaco accelerato, arrossamento delle zone colpite, mal di testa, nausea, sete e malessere generale.
  • Eritema solare o “scottatura” è un’infiammazione della pelle dopo una prolungata e non corretta esposizione al sole.
  • Dermatite solare o fotodermatosi, una ipersensibilità della pelle ai raggi solari. È provocata dal sistema immunitario che reagisce in maniera eccessiva ad alcune sostanze presenti sulla cute su cui hanno agito i raggi ultravioletti, modificandole.
  • Discromie (macchie chiare o scure) che compaiono a distanza di tempo.
  • Elastosi cutanea (inspessimento o indurimento della pelle), si nota dopo vario tempo,
  • Invecchiamento prematuro della pelle.
  • Altre malattie gravi della pelle.

Rischio di idratazione insufficiente

Oltre alle patologie arrecate dal sole alla pelle, esistono rischi legati a una carenza di idratazione del bambino. Con l’arrivo della bella stagione, è normale che i piccoli e piccolissimi passino maggior tempo en plen air e sotto il sole. Questa opportunità deve essere accompagnata da una buona abitudine: quella di bere a sufficienza.

Una corretta idratazione, infatti, è essenziale per conservare il giusto equilibrio idrico dell’organismo dei bambini. Questo significa mantenere il giusto apporto di liquidi e sali minerali, che si perdono con la sudorazione, e garantire un benessere psicofisico ottimale.

Bambini al sole: le precauzioni

Onde evitare pianti, lamenti e malessere generale, meglio adottare alcune precauzioni prima, durante e dopo aver portato i bimbi al sole.

1. Fototipo del bambino e protezione

La prima precauzione riguarda sicuramente la protezione solare più adatta alla pelle dei bambini.

Nello scegliere la giusta formula e il fattore di protezione SPF corretto, meglio ascoltare i consigli del farmacista in base al fototipo del bambino. Questo termine, infatti, rappresenta una classificazione dermatologica in base alla quantità e qualità di melanina nella pelle in condizioni basali.

Si riferisce alle reazioni della pelle ai raggi ultravioletti indicando la capacità della pelle di rispondere alle sollecitazioni del sole mediante l’abbronzatura. I fototipi sono raggruppati in 6 livelli, dalla pelle più chiara a quella più scura.

2. Fattore SPF di protezione solare

La sigla SPF, invece, indica il fattore di protezione solare: maggiore è il numero indicato, maggiore sarà la protezione. I prodotti per la mamma e il bebè comunemente in vendita in farmacia o nei negozi specializzati variano da protezioni molto basse (SPF 8 o 12) a protezioni molto elevate (SPF 30 o 50) fino alla protezione totale (SPF 50+). Una crema SFP50, per esempio, significa che la radiazione ultravioletta che passa è inferiore ad 1/50esimo, ossia inferiore al 2%. La protezione, quindi, è del 98%!

Per i bambini si consiglia la protezione più alta possibile, solitamente SPF 50 o 50+, almeno per i primi giorni. Per i neonati, la protezione più alta possibile è quella sempre consigliata. Si può scegliere tra lozioni in latte, in crema, in gel o in spray, in base alla propria comodità e al gradimento del bambino.

3. Idratazione corretta

Ogni età necessita della sua corretta dose di acqua per favorire l’idratazione. Questa varia a seconda dell’età del bambino, delle sue condizioni di salute, dal tipo di attività fisica o sport praticato. Essa varia, inoltre, in base al clima, alla temperatura esterna e il tasso di umidità dell’ambiente circostante.

Idratarsi in maniera corretta significa assumere la giusta quantità di liquidi (e di sali minerali in essi disciolti) per compensare quelli persi con la sudorazione. Nei bambini, quindi, è buona regola offrire sempre da bere in vari momenti della giornata, anche in mancanza di una esplicita richiesta del bimbo.

4. Giochi e alimentazione

Bene, anche, un’alimentazione fresca fatta di frutta fresca e ricca in acqua (anguria, fragole, etc), succhi e centrifugati di frutta preparati sul momento. Magari preparati insieme ai propri bimbi dai 2 ai 3 anni, già in grado di capire, di percepire i diversi colori, di annusare i diversi profumi e di divertirsi nel veder girare il frullatore! L’acqua deve essere offerta preferibilmente a temperatura ambiente, soprattutto ai neonati.

Privilegiare, poi, i giochi in acqua o con l’acqua: il nuoto, i giochi con i gavettoni e i giochi all’aperto alle fontanelle del parco. Sono sempre ottime opportunità per diventare amici dell’acqua e idratarsi per contatto, non solo bevendo.

I 4 consigli d’oro per proteggere i bambini da caldo e sole

Oltre alle precauzioni, ecco qualche consiglio intelligente per vivere una bella vacanza con i bambini serena e spensierata.

1. Ore meno calde

Portare i bimbi all’aperto nelle ore meno calde. Al mare, preferire la mattina presto, entro le 10, e il tardo pomeriggio dopo le 17. In montagna, privilegiare invece la fascia prima del pranzo e il primo pomeriggio. Evitare sempre il solleone.

2. Coprire la testa

Coprire la testa con un cappellino chiaro in lino o cotone, oppure con una mussolina leggera, perfetta per proteggere dal sole e asciugare il sudore. Sia al mare che in montagna, proteggere la testa è sempre necessario.

3. Occhialini da sole

Gli occhi dei bambini sono molto delicati. Proteggerli, quindi, tenendo il bimbo al riparo dal sole diretto e dal riverbero. Per i neonati, scegliere zone d’ombra. Per i bimbi da 1 a 3 anni, provare con gli occhialini appositi con lenti schermate.

4. Acqua sui capelli e maglietta addosso

Giocare con la sabbia in riva al mare è fantastico. Meglio, però, essere protetti. Al mare, bagnare spesso i capelli dei bambini e suggerire loro di tuffarsi in acqua ogni tanto, senza rimanere troppo al sole. Per i più piccoli, si può scegliere una maglietta specifica anti raggi UV: leggera e protettiva, evita il sudore e protegge dall’irraggiamento eccessivo.

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