La cura dei bambini passa anche (e soprattutto) dall’attenzione verso la loro crescita, specialmente per quel che riguarda il peso e l’altezza. Si è soliti occuparsi e preoccuparsi della massa corporea (magra o grassa) solamente in età adulta e da parte di coloro che svolgono specifiche attività fisiche o seguono un particolare regime alimentare.

In realtà tale attenzione vale anche – e forse soprattutto – nei più piccoli. Per questo è importante parlare del BMI nei bambini, ovvero del Body Mass Index: l’indice di massa corporea (indicato in italiano anche con l’acronimo IMC) di ciascun individuo.

BMI: cos’è e cosa significa?

L’attenzione verso la crescita dei bambini, ovvero del modo in cui essi cambiano anche dal punto di vista fisico (come kg di peso acquisiti e centimetri di altezza sviluppati) è costante fin dai primissimi mesi di vita. In questa fase si parla di crescita neonatale con l’attenzione (a volte anche eccessiva) alle tabelle di accrescimento con il monitoraggio del peso, dell’altezza e dell’indice di massa corporea (BMI).

Se nei primi mesi (generalmente tutto il primo anno) i genitori sono a volte preoccupati anche delle più minime variazioni della curva di peso (ignorando gli altri fattori che indicano lo stato di salute del bambino), superato il primo e il secondo anno di vita l’attenzione verso il peso dei bambini va sempre più scemando.

Anche per questo si pone l’attenzione sul BMI nei bambini, ovvero su un metodo di screening (quindi una stima statistica, non una diagnosi) per valutare la possibilità che quel bambino possa andare incontro a problemi di salute. Come anticipato, infatti, il peso in rapporto all’altezza di un individuo (sia esso bambino o adulto) non è un problema estetico (per quanto diventa tale per specifici condizionamenti culturali e sociali) ma di salute, con potenziali gravi rischi di malnutrizione, sia in eccesso (sovrappeso e obesità) che in difetto (sottopeso).

Propriamente il BMI è il calcolo che stima la quantità di grasso corporeo presente in un individuo basandosi sul suo peso (kg) e sulla sua altezza (cm). Nei bambini il calcolo del BMI tiene conto anche di un terzo fattore, l’età, in quanto nei primi anni di vita cambia più rapidamente. Per questo l’OMS parla di Body mass inder-for-age (BMI-for-age), ovvero di massa corporea in rapporto all’età. Vi è poi una distinzione tra maschi e femmine che tiene conto anche di queste differenze.

Il risultato prodotto da questo calcolo non è un semplice valore numerico, ma un percentile, ovvero una misura statistica che indica quanto quel risultato si discosti dalla media di riferimento utilizzata come standard.

Quando si parla, per esempio, di “cinquantesimo percentile di altezza” si indica che, per quella curva di riferimento il bambino in esame ha cinquanta bambini più bassi di lui e cinquanta più alti. Il sessantesimo percentile, invece, che ne ha quaranta più alti e sessanta più bassi. E così via, anche applicando lo stesso meccanismo al peso.

BMI bambini: come si calcola?

Come-si-calcola-BMI
Foto iStock

La formula per il calcolo dell’indice di massa corporea è di per sé molto semplice e riguarda il rapporto tra il peso espresso in chilogrammi e l’altezza al quadrato espressa in metri.

Per calcolare il BMI nei bambini esistono diversi tool e siti online che permettono, una volta inseriti i dati, di ottenere il risultato preciso anche confrontandolo con le tabelle di riferimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Per un corretto calcolo del BMI è importante misurare attentamente sia l’altezza che il peso dei bambini per ottenere un’informazione il più precisa possibile.

BMI bambini: i valori normali

I valori di riferimento (che sono degli standard statistici e non dei valori assoluti) per il calcolo del BMI nei bambini sono:

  • Sottopeso – nei bambini al di sotto del 5° percentile;
  • Peso ottimale – nei bambini tra il 5° e l’85° percentile;
  • Sovrappeso – nei bambini tra l’85° e il 95° percentile;
  • Obesità – nei bambini dal 95° in su.

Come interpretare i valori di BMI nei bambini

Il calcolo del BMI nei bambini consente, quindi, di comprendere la tendenza nella loro crescita, avendo uno strumento semplice e rapido su cui contare. Come più volte ribadito si tratta di uno strumento di screening, quindi non diagnostico, che va valutato in contesto più generale anche sotto la guida del pediatra o di un medico nutrizionista. Il problema più urgente nel mondo occidentale è quello legato al fenomeno dell’obesità con tassi crescenti di obesità infantile.

Il grande problema di queste condizioni è spesso legato alla poca attenzione (e conoscenza) dell’importanza dell’alimentazione e dello stile di vita nei bambini, anche in quelli più piccoli.

L’obesità solo raramente è un problema genetico e nella stragrande maggior parte dei casi il ritardo della consapevolezza da parte dei genitori determina la sottovalutazione di un problema che se apparentemente non incide sulla qualità della vita del bambino è direttamente responsabile diversi problemi di salute nel medio e lungo termine. Tra questi rientrano il diabete tipo 2, l’asma, i disturbi muscolo-scheletrici, un maggior rischio di obesità e problemi cardiovascolari in età adulta e, ancora, problemi psicologici e sociali.

I valori restituiti dal calcolo del BMI nei bambini, quindi, vanno interpretati e sulla base di questa valutazione che tenga conto di tutti i fattori e gli elementi necessari è fondamentale impostare un’alimentazione e uno stile di vita adeguato che tenga conto dell’importanza dell’attività fisica e dello sport e contrasti abitudini eccessivamente sedentarie.

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  • Bambino (1-6 anni)