Che i bambini cadano e urtino oggetti durante i loro movimenti e attività è del tutto normale e frutto della loro frenesia, voglia di fare e spesso anche di un’ancora non completa padronanza della deambulazione.

Cadute e urti, quindi, possono verificarsi regolarmente e quando interessano la testa sono grande motivo di preoccupazione per i genitori. Sia per la comparsa dei bernoccoli che delle possibili conseguenze della botta in testa.

Facciamo quindi chiarezza sul fenomeno del bernoccolo nei bambini, di come gestirli autonomamente e, invece, di quando è necessario recarsi al pronto soccorso.

Cosa succede se il bambino prende una botta in testa?

In presenza di una botta in testa si ha un trauma cranico, una condizione che l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù definisce comune nei bambini, specialmente di sesso maschile, nei primi due anni di vita. Nella maggior parte dei casi questi sono dovuti a cadute accidentali (come quelle dal letto, dal fasciatoio e durante il gioco) o a infortuni stradali.

Il trauma cranico può essere lieve o grave, ma non ci sono regole generali univoche da applicare per capire l’entità del trauma. Spesso la botta in testa non provoca conseguenze anche per la capacità delle ossa del cranio di risultare robuste ed elastiche e svolgere la loro funzione protettiva.

È interessante notare, riprendendo i dati pubblicati dal Centers for Disease Control and Prevention (CDC), come spesso a differenza di quanto si possa immaginare i problemi principali si verificano con il passare degli anni. Solo il 2% dei bambini sotto i 5 anni, infatti, ha riportato sintomi di commozione cerebrale o lesione cerebrale, percentuale che invece sale al 5,8% per i bambini tra i 6 e 11 anni e al 12,2% in quelli dai 12 ai 17 anni.

Una botta alla testa, spiega il Children’s Hospital Colorado, può causare nei bambini diverse conseguenze. Dalle lesioni minori (bernoccoli, graffi, tagli e lividi che interessano solamente la superficie della testa) alle lesioni più gravi come ferite che non smettono di sanguinare, fratture e lesioni cerebrali traumatiche.

I bernoccoli: perché si formano e come evolvono

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Fonte: iStock

Propriamente i bernoccoli sono delle protuberanze che si formano sulla testa del bambino a seguito di un colpo, una caduta o un urto. Sono un tipo di contusione che, come spiegato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, causano dolore, gonfiore, calore e un cambiamento del colore della pelle che può andare dal rosso al blu.

Questo si verifica o per effetto della rottura di un vaso sanguigno con diffusione di sangue (ecchimosi) o per la rottura di capillari che provocano una piccola fuoriuscita di sangue (ematoma). Come precisa il Mayo Clinic, la zona della fronte e del cuoio capelluto hanno un abbondante apporto di sangue e un qualsiasi colpo può provocare un sanguinamento sottocutaneo.

Solitamente, dopo una botta in testa il bernoccolo tende a manifestarsi rapidamente. Può essere ridotto il gonfiore tramite l’applicazione di impacchi molto freddi, in quanto il ghiaccio ha un’azione vasocostrittrice che consente una più rapida guarigione.

Cosa fare se il bambino ha battuto la testa?

Come anticipato, non ci sono regole univoche da seguire per valutare autonomamente l’entità di un trauma cranico. Sicuramente l’età del bambino, le sue reazioni e la comparsa di altri sintomi sono elementi da non trascurare. In generale qualsiasi botta in testa in un bambino non va mai sottovalutata e si rivela utile monitorare:

  • il comportamento del bambino (se riprende le sue attività o meno);
  • l’intensità del dolore;
  • le dimensioni del gonfiore;
  • la presenza di difficoltà respiratorie, sudore o pallore.

Come curare un bernoccolo nei bambini

Nella maggior parte dei casi il bernoccolo non richiede un trattamento medico e la preoccupazione non è tanto per la contusione in sé (a meno che non interessi un occhio, il collo o l’orecchio) quanto per gli effetti non immediatamente visibili. Nelle forme lievi il bernoccolo tende a riassorbirsi in maniera spontanea nell’arco di pochi giorni e per accelerare questo processo e alleviare il fastidio al bambino è utile applicare impacchi freddi (anche una pezza imbevuta d’acqua) sulla zona coinvolta.

Oltre all’applicazione di un impacco di ghiaccio (come un pacco di surgelati) per circa 15 minuti anche più volte al giorno, è utile tranquillizzare il bambino, tenerlo a riposo ed evitare di massaggiare o comprimere l’area interessata.

Può essere prevista l’assunzione di paracetamolo per alleviare il dolore e l’applicazione di pomate o creme specifiche per le contusioni che aiutano a riassorbire l’ematoma.

Quando preoccuparsi dopo una botta in testa e cosa fare

L’Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer aggiunge di tenere sotto osservazione a casa i bambini per le successive 48-72 ore. In caso di vomito ripetuto, cefalea grave, convulsioni, sonnolenza, irritabilità, difficoltà nel risveglio, difficoltà nella deambulazione, confusione mentale e qualsiasi comportamento anomalo è fondamentale recarsi presso il proprio pediatra o al pronto soccorso per valutare l’entità del problema.

Nei bambini più piccoli è fondamentale anche valutare le fontanelle a seguito di eventuali urti o cadute, verificando la presenza di eventuali sporgenze, perdita di sangue dal naso o dalle orecchie, incapacità di rimanere vigile o pianto inconsolabile; in tutti questi casi è indispensabile andare in ospedale.

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  • Bambino (1-6 anni)