
Quali sono le tappe dello sviluppo motorio del neonato? Ecco cosa si può fare per favorirlo e quando invece bisogna iniziare a preoccuparsi.
Lo sport è fondamentale per il benessere dei bambini, non solo quello fisico. Aiuta l'autostima e la collaborazione. Ecco come sceglierlo, a che età iniziare e a cosa è bene prestare attenzione.
Ecco cosa bisogna sapere su bambini e sport: a che età si dovrebbe iniziare, come scegliere l’attività più adatta, a cosa è importante prestare attenzione.
Oggi lo sport è universalmente riconosciuto come una componente essenziale per la salute e la crescita dei bambini, tanto da essere stato considerato un diritto fondamentale dalle Nazioni Unite.
Praticare regolarmente un’attività sportiva aiuta i bambini a sviluppare abilità fisiche, responsabilizzarsi, acquisire autostima e disciplina; ma soprattutto permette loro di divertirsi, fare nuove amicizie, imparare a collaborare e anche a saper perdere.
Molti genitori si chiedono quando è opportuno fare iniziare ai propri figli uno sport. A questo proposito, bisogna rassicurare i genitori dubbiosi chiarendo da subito che i benefici dello sport si vedono già dall’infanzia; questo perché i bambini hanno l’occasione di acquisire varie abilità motorie in un’età in cui l’apprendimento è più semplice.
Cominciare un’attività sportiva in età pediatrica aiuta a sviluppare i muscoli e lo scheletro; i bambini avranno una memoria a livello muscolare che risulterà preziosa una volta cresciuti. Inoltre, aumenta le abilità sociali, favorendo la nascita spontanea di amicizie con altri bambini.
Quali sono le tappe dello sviluppo motorio del neonato? Ecco cosa si può fare per favorirlo e quando invece bisogna iniziare a preoccuparsi.
Scegliere lo sport per i propri bambini è più facile quando questi hanno già una passione o un talento per uno sport in particolare. Se l’ambiente in cui si vive offre diverse attività sportive, è bene considerare innanzitutto l’età e le abilità fisiche del bambino per decidere verso quale sport indirizzarlo. Bisogna inoltre considerare un aspetto pratico (organizzazione familiare in base agli orari dell’attività) ed economico, secondo le possibilità delle famiglie.
Solitamente si comincia a fare sport a partire da 3-4 anni fino ai 6 anni. A questa età, è consigliabile cominciare con un’attività sportiva grazie alla quale i bambini potranno beneficiare di uno sviluppo fisico a più livelli, su tutto il corpo. Per esempio, sono da evitare gli sport troppo specifici come il tennis o il calcio; ci si può accostare a questi quando i bambini sono più grandi, almeno dai 6 anni.
Fino a questa età, invece, lo sport più adatto è il nuoto (magari dopo aver provato l’acquaticità neonatale), che offre molteplici benefici per il corretto sviluppo psico-fisico dei bambini così piccoli. Opzioni alternative sono la danza, gli sci, il pattinaggio, la ginnastica artistica.
La prima regola per quanto riguarda lo sport e l’alimentazione nei bambini è che non devono mai farlo senza prima aver mangiato. Non devono mangiare immediatamente prima dell’esercizio fisico ma almeno due ore prima dell’attività.
Nel caso di attività fisica durante la mattinata, si può fare colazione con una spremuta di arance, dell’avena, oppure dello yogurt o latte con marmellata e biscotti (o fette biscottate).
Se lo sport è di pomeriggio, un piatto di pasta asciutta accompagnata da uova o formaggio (per garantire l’apporto proteico), e abbondanti verdure costituiscono un pranzo perfetto. In alternativa, si possono assumere legumi come lenticchie, ceci o una fettina di carne accompagnati da un abbondante contorno e della frutta.
Nel caso di attività svolte piuttosto tardi nel pomeriggio, i bambini devono fare merenda: vanno bene uno yogurt, una crostatina e un succo, o della frutta.
Lo sport ha un ruolo fondamentale nella costruzione dell’autostima nei bambini. Porta con sé valori come la solidarietà, il lavoro di squadra, la responsabilità verso se stessi e i propri compagni; la fiducia nel perseguimento di un obiettivo, la capacità di collaborare e risolvere problemi, l’amicizia.
Favorisce lo sviluppo di autonomia e aumenta l’autostima dei piccoli, che imparano a rapportarsi ai compagni di gioco e agli adulti di riferimento con serietà e lealtà. Grazie allo sport, i bambini acquisiscono abilità sociali che li rendono più sicuri di sé e fiduciosi verso gli altri.
In quanto linguaggio universale, lo sport unisce, sia nelle vittorie che nelle sconfitte, aiutando ad affrontare i problemi della vita e a solidarizzare anche con le differenze. I bambini imparano a comunicare, dialogare e anche discutere in modo costruttivo. Le differenze scompaiono perché sono tutti allo stesso piano, ognuno con le specifiche potenzialità.
L’aspetto principale a cui bisogna stare attenti quando i bambini fanno sport è che non si ammalino. Se i bambini escono dalla palestra o dal campo di gioco sudati avranno bisogno di un cambio, di vestiti asciutti, soprattutto durante l’inverno.
Se vanno in piscina o comunque fanno una doccia al termine dell’attività sportiva devono asciugare bene i capelli (e le orecchie per evitare l’otite!); non devono mai uscire fuori coi capelli bagnati; in ogni caso, d’inverno dovrebbero mettere un cappello all’uscita della palestra o della piscina.
Negli ambienti con elevata umidità come le piscine, è bene non camminare scalzi né sedersi sui bordi della piscina o sulle panche negli spogliatoi. Se i bambini hanno avuto un’influenza e sono ancora convalescenti, devono interrompere l’attività finché non si saranno ripresi del tutto.
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