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Tanti i vantaggi, ma anche i rischi a cui fare molta attenzione: ecco come prepararsi all'arrivo della primavera.
La primavera è una delle stagioni nella quale si verificano più cambiamenti. Dopo il rigore dell’inverno, infatti, si torna ad assistere a un progressivo aumento delle temperature, ma anche a un allungamento delle giornate con una maggiore quantità di luce solare e una più alta frequenza delle precipitazioni. Oltre alla dimensione strettamente metereologica la primavera è considerata una stagione di rinascita con diverse specie animali che escono dal letargo e la vegetazione che torna a fiorire e a crescere. Un insieme di cambiamenti intensi che hanno un grande impatto sui bambini, sia dal punto di vista fisico che psicologico, sociale ed emotivo. Vediamo quindi cosa c’è da sapere sul rapporto tra bambini e primavera e cosa fare per aiutarli a vivere meglio questa fase di intensi cambiamenti.
Le novità che interessano la natura durane la primavera portano una serie di cambiamenti particolarmente suggestivi e affascinanti per i più piccoli. I bambini, che hanno una maggiore facilità di stupore, scoprono con interesse e divertimento il ritorno delle fioriture con l’esplosione di colori che coinvolge la vegetazione.
La primavera, quindi, è per i bambini un periodo di grande stimolazione sensoriale anche per l’allungamento delle giornate durante le quali possono trascorrere più tempo all’aria aperta. Una possibilità da favorire anche per l’effetto positivo sull’umore e sulla produzione di vitamina D, fondamentale per il corretto sviluppo delle ossa e il potenziamento del sistema immunitario.
C’è poi da considerare come la rinascita interessi anche il mondo animale con gli uccelli che ritornano a cantare e spesso nascono nuovi cuccioli. Per i bambini è un periodo interessante per apprezzare il simbolismo positivo associato a questi eventi e cambiamenti, sperimentando non solo dal punto di vista fisico, ma anche e soprattutto psicoemotivo, la bellezza che questo periodo dell’anno può evocare.
Il gioco è per ogni bambino un aspetto essenziale della vita di ogni giorno e quello all’aria aperta lo è indubbiamente di più. Questo innanzitutto per una questione prettamente biologica. L’esposizione moderata ai raggi solari, infatti, stimola la sintesi naturale della vitamina D, contribuendo a prevenire disturbi come il rachitismo e supportando il metabolismo del calcio.
Inoltre, il tempo trascorso all’aperto favorisce il gioco e l’attività fisica, aspetti essenziali per lo sviluppo motorio e cognitivo, e promuove la socializzazione e il benessere emotivo, riducendo lo stress e migliorando la concentrazione.
Stando all’aria aperta i bambini corrono, saltano e si divertono, incontrano altri bambini (compagni di scuola e non solo) e socializzano con loro, vivendo una grande esperienza di socializzazione e autonomia. Stare all’aperto in giardino o ancora meglio al parco rappresenta anche la possibilità di vivere un’esperienza sensoriale diretta e non mediata da libri, disegni o schermi. All’aperto i bambini osservano i colori dei fiori e ne annusano i profumi, così come ascoltano il canto degli uccelli e possono toccare la natura che li circonda.
Nonostante questi irrinunciabili benefici la rinascita e la fioritura di diverse piante è associata anche al ritorno delle allergie primaverili. I pollini e la polvere possono provocare mal di testa, starnuti e congiuntivite, indebolendo il bambino e rappresentando un rischio importante per la sua serenità e il suo rendimento scolastico (anche a causa dei frequenti disturbi del sonno).
Per aiutarli è importante consultare il calendario dei pollini così da individuare i periodi più critici e potersi regolare di conseguenza. A questo proposito i principali consigli riguardano il tenere chiuse le finestre (specialmente quelle della cameretta del bambino), utilizzare sistemi di filtrazione dell’aria, evitare i prati, i campi e le uscite in campagna e dedicare maggiore cura e frequenza all’igiene del bambino. In modo particolare è utile lavare i bambini appena rientrano a casa e cambiarne i vestiti così da prevenire la diffusione dei pollini.
Quando si è all’aperto è importante proteggere gli occhi con appositi occhiali da sole e seguire le indicazioni del pediatra per ridurre l’impatto delle allergie primaverili sulla salute e il benessere del bambino.
I cambiamenti della primavera si riflettono anche sull’alimentazione, con il ritorno di nuovi alimenti, specialmente la frutta di stagione. In primavera è possibile gustare fragole, ciliegie, kiwi e albicocche, ma anche verdure come asparagi, carciofi, fave, broccoli e cavolfiori. L’attenzione all’alimentazione in primavera va posta anche nella scelta di alimenti che possano supportare la stanchezza e gli altri sintomi tipici associati al cambio di stagione.
In modo particolare nei bambini è utile integrare nell’alimentazione quotidiana cibi ricchi di vitamine come uova e carni bianche (vitamina B12), cereali e verdure a foglia verde (vitamine B1 e B2), piselli e arance (vitamina B9), patate (vitamina B1, vitamina C e vitamina D), banane e carne di maiale (vitamina B6) e spinaci (ferro, potassio e magnesio).
Per i bambini la primavera è un periodo particolarmente favorevole, ma anche ricco di insidie delle quali tenere conto. Anche in questo caso i problemi possono essere sia di natura fisica che psicoemotiva ed è importante non sottovalutare l’impatto che un periodo di forti cambiamenti può avere sulla serenità, la stabilità e la crescita di un bambino.
Oltre alle allergie stagionali la primavera può essere responsabile, come riportato dal quotidiano insalutenews.it, di raffreddore e febbre a causa degli sbalzi di temperatura e delle forti escursioni termiche. Tra le attenzioni maggiori da adottare in primavera nei bambini c’è anche quella legata allo sviluppo delle allergie alimentari, alle punture di insetti (soprattutto) api, vespe e zanzare e all’esposizione solare.
È infatti sbagliato pensare che i pericoli per la pelle dai raggi UV del sole ci siano solamente d’estate. Anzi questa valutazione porta a sottovalutare il fenomeno non proteggendo adeguatamente i bambini (con creme solari, occhiali, capi d’abbigliamento e cappellini). I più piccoli, soprattutto quelli con una pelle più sensibile, possono andare incontro a scottature anche durante la primavera così come a malattie da raffreddamento perché vestiti troppo leggeri. I bambini non hanno ancora una termoregolazione matura e va evitato sia di coprirli troppo vestendoli in maniera pesante che di scoprirli velocemente al primo sole.
C’è poi da considerare quello che in molti chiamano come il “mal di primavera”. Si tratta sostanzialmente di una forma di stress psicofisico dovuta ai cambiamenti di stagione e alle novità che si verificano in questo periodo. I bambini possono risultare più stanchi, irritabili, ansiosi, avere maggiori difficoltà di concentrazione, impiegare più tempo a svolgere le loro attività e fare più fatica a dormire bene la notte.
In tutti questi casi è importante innanzitutto avere consapevolezza del fenomeno, non colpevolizzare i bambini e sviluppare una routine quotidiana più in linea con queste esigenze. È possibile valutare di ridurre gli impegni pomeridiani e preferire attività rilassanti così che il bambino possa recuperare le sue energie e vivere pienamente le opportunità messe a disposizione dalla primavera.
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