Tra i più comuni difetti della vista riscontrabili in età pediatrica c’è l’astigmatismo. Insieme alla miopia, all’ambliopia e all’ipermetropia si tratta di fenomeni dovuti a un’alterazione della forma dell’occhio e sono legati a difetti di rifrazione.

L’astigmatismo, come evidenziato in questo studio, rappresenta il 13% di tutti gli errori di rifrazione dell’occhio umano e, nonostante sia molto comune, è spesso diagnosticato tardivamente in quanto i bambini piccoli spesso non lamentano di vedere male.

Considerando anche, come riportato dall’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità (IAPB), che la causa principale è congenita è importante prevedere visite oculistiche fin dalla tenera età, anche perché nelle forme più significative di astigmatismo nei bambini la correzione è indicata già nei primi tre anni.

Cos’è l’astigmatismo?

Per comprendere l’astigmatismo è utile spiegare com’è fatto l’occhio e in modo particolare il bulbo oculare. Il portale WebMD spiega che idealmente il bulbo oculare ha una forma perfettamente rotonda e quando la luce entra si piega in maniera uniforme offrendo una visione chiara.

Se la cornea non è perfettamente rotonda, nono essendo la curvatura identica su tutta la superficie, i raggi della luce non vengono messi a fuoco correttamente sulla retina, determinando un peggioramento della vista da lontano e da vicino, motivo per cui le cose possono apparire sfocate o ondulate.

Propriamente, così lo definisce il numero 1/2022 di A scuola di salute dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, l’astigmatismo è un vizio di refrazione causato prevalentemente da un’alterazione della cornea o delle strutture interne del bulbo oculare (come il cristallino). A seconda della struttura coinvolta si parla di:

  • astigmatismo corneale;
  • astigmatismo lenticolare (o interno).

Spesso associato ad altri difetti visivi l’astigmatismo nei bambini può essere considerato fisiologico quando ha valori minimi (fino a 0,5 diottrie) e non è motivo di preoccupazione (né di correzione) in quanto il difetto viene compensato in maniera naturale dagli altri mezzi diottrici presenti all’interno dell’occhio.

La preoccupazione principale è legata sia alla possibilità che l’astigmatismo possa peggiorare sia alla difficoltà dei bambini di riferire di “vedere male”. Nelle forme congenite, infatti, l’astigmatismo è la condizione normale nel bambino, che impara a vivere con quel tipo di vista non pensando che ne esista una migliore.

Le cause dell’astigmatismo nei bambini

Nella maggior parte dei casi, l’astigmatismo nei bambini è congenito e la causa è di tipo genetico. Quando uno o entrambi i genitori sono astigmatici o hanno altri difetti di vista (l’astigmatico può essere anche miope e ipermetrope) è consigliato sottoporre precocemente il bambino a una visita oculistica.

L’alterazione della forma della cornea responsabile dell’astigmatismo si può verificare anche a seguito di un’infezione alla cornea, da anomalie alle palpebre, da patologie degenerative della cornea, malattie come il cheratocono, dalla sindrome dell’occhio secco, dalla la cataratta così come da traumi, lesioni e interventi chirurgici.

C’è inoltre da considerare un legame tra l’astigmatismo e la postura. L’Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer spiega come non è la cattiva postura a causare l’astigmatismo quanti questi a poter determinare anomalie posturali, soprattutto della testa.

Come si manifesta l’astigmatismo?

Sintomi-astigmatismo-bambini
Fonte: iStock

L’astigmatismo tende a stabilizzarsi intorno ai 3 anni ed è con l’inizio della scuola che si manifestano i principali sintomi: difficoltà nel vedere la lavagna, difficoltà a leggere e fare compiti, mal di testa, eccessiva lacrimazione, bruciore agli occhi, occhi rossi, affaticamento della vista, dolore al bulbo oculare e vista offuscata.

Sebbene la funzione visiva abbia uno sviluppo progressivo e raggiunga la completa maturazione intorno agli 8 anni è consigliato, specie nei figli di genitori con difetti della vista, anticipare la visita oculistica. Questo sia per valutare il tempestivo ricorso ai possibili rimedi, ma anche per migliorare la qualità della vita del bambino, anche di quello più piccolo.

Non è necessario, infatti, dover attendere l’età scolare per correggere un difetto visivo; anche se non ha necessità di leggere o guardare la lavagna, la qualità della vita di un bambino miope o astigmatico può essere notevolmente migliorata (a vantaggio innanzitutto del bambino stesso ma anche della sua famiglia).

Occhiali: sì o no? e da quando?

L’astigmatismo si può correggere o mediante lenti correttive (occhiali o lenti a contatto) o tramite chirurgia laser.

Nei bambini è indicato il ricorso agli occhiali valutando le lenti a contatto nei difetti visivi più gravi o quando il bambino è più grande (a partire indicativamente dagli 8 anni), in quanto la loro applicazione richiede attenzione, pazienza e particolare cura igienica.

Come trattare l’astigmatismo nei bambini

Tanto l’utilizzo degli occhiali quanto quello delle lenti a contatto non è curativo, in quanto non risolve il problema sottostante. La correzione vera e propria può avvenire mediante chirurgia laser. Questa però è indicata, spiega l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), nel periodo che va dai 25 ai 45 anni. Prima di quell’età, infatti, i difetti della vista potrebbero modificarsi andando a condizionare l’esito e l’efficacia dell’intervento.

L’American Academy of Ophthalmology (AAO) suggerisce il trattamento chirurgico dell’astigmatismo nei bambini entro l’anno se è maggiore di 3 diottrie, entro i due anni se il difetto è maggiore di 2,5 diottrie e dopo i tre anni quando è di 2 diottrie.

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  • Bambino (1-6 anni)