
Perché il bambino non vuole andare all'asilo? Capire il motivo è il primo passo per trovare una soluzione: ecco come.
Per molti genitori l'arrivo delle vacanze e la chiusura delle scuole significa non sapere dove lasciare i bambini, considerando anche che i nonni possono non essere sempre disponibili. Ecco alcune soluzioni per ovviare al problema.
Con la chiusura delle scuole e degli asili a giugno, e fino alla riapertura a settembre, così come durante la pausa natalizia, la domanda che si pongono tantissimi genitori è, ovviamente, come pensare ai figli.
Perché la scuola, archiviata anche l’esperienza della pandemia e quindi della dad che ha inevitabilmente stravolto la routine di tantissime famiglie è, fra le varie cose, anche il posto sicuro dove lasciare i bambini durante le ore di lavoro o in cui comunque si è impegnati. Chiaro quindi che l’estate, da questo punto di vista, rappresenti un grosso scoglio da superare, tenuto conto anche che il nostro Paese, insieme a Lettonia e Lituania, è quello in cui le vacanze estive sono più lunghe: 13 settimane rispetto alle 10 di Svezia e Finlandia e alle 6 di Regno Unito, Germania e Danimarca.
Le soluzioni per rispondere all’annosa questione, “Chi si occupa dei bambini?”, sono molte ma non sempre tutte percorribili o fattibili, per un aspetto o per l’altro; se la strada più “facile” sembra essere quella dei nonni, c’è da dire che non sempre è quella effettivamente possibile da seguire: molti di loro, infatti, sono ancora abbastanza giovani da lavorare, o magari vivono in città diverse rispetto a quelle dei figli e chiamarli per occuparsi dei bambini è quindi piuttosto complicato.
Torniamo perciò alla domanda principale: a chi affidare i piccoli mentre si lavora, con le scuole chiuse?
Gli spunti e le possibilità, comunque, sono tanti e diversi, e ciascuno può scegliere la migliore soluzione in base alle proprie possibilità, abitative, logistiche o economiche; ecco qui alcune idee:
Affidarsi a siti come Sitly per scegliere la babysitter migliore per i nostri figli significa compiere una selezione fra moltissimi profili qualificati, sulla base delle proprie esigenze. È sufficiente registrarsi per entrare a far parte di una grande community che accoglie oltre 870 mila famiglie e babysitter in tutta Italia, rendendo estremamente semplice trovare la persona che più si confaccia alle nostre necessità specifiche.
Si può scegliere in base alla tariffa oraria proposta, ai giorni della settimana in cui è necessaria la sua presenza, all’esperienza, alle referenze lasciate tramite recensioni da altri genitori della zona. È poi possibile fissare un colloquio e selezionare la candidata preferita in maniera semplice e rapida.
Il Grest, o Gruppo Estivo, è la versione estiva dell’oratorio, che promette di intrattenere i bambini con gite, organizzazione di spettacoli, giochi, in cui i bambini per diverse settimane sono coinvolti da animatori preparati e giovani.
Anche i campi estivi propongono le più svariate attività per i più piccoli, tra trekking, escursioni, laboratori, percorsi emozionali, con la problematica, però, di un prezzo che spesso non è alla portata di tutte le famiglie e che incide in maniera molto importante sul bilancio familiare. Se pensiamo, ad esempio, solo ai centri estivi, è piuttosto facile rendersi conto che sia una spesa non proprio alla portata di tutti, con costi, come riporta Il Sole 24 ore, che variano dai 45 ai 250 euro a settimana; stando alle stime di Adoc (l’associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori) solo al Sud un mese di frequenza, dal lunedì al venerdì con pranzo incluso, oscilla tra 250 e 300 euro a figlio, e il costo sale man mano che ci si sposta verso Nord, dove le cifre raggiungono e superano anche i 500 euro, rappresentando fino al 40% dello stipendio. E facendo in molti casi propendere alla scelta di babysitter qualificati.
Perché il bambino non vuole andare all'asilo? Capire il motivo è il primo passo per trovare una soluzione: ecco come.
Avere una rete di supporto, quando si hanno dei figli e poche possibilità di scelta per sapere a chi lasciarli in caso di bisogno, è fondamentale: oggi i gruppi WhatsApp dei genitori possono fornire un validissimo aiuto per organizzarsi con la “divisione dei compiti”, decidendo magari di suddiversi la sorveglianza dei bambini nei vari giorni della settimana, in base agli impegni e agli orari di lavoro di ciascun genitore; con i genitori dei compagni di scuola si può anche pensare di condividere, e quindi dividere, le spese di una babysitter che si occupi di più bambini contemporaneamente.
Infine, che fare in caso manchi l’aiuto dei nonni, fondamentale per molti genitori, ma che non sempre è disponibile, per varie ragioni, come quelle elencate poc’anzi? In caso di mancanza di genitori o suoceri per occuparsi dei figli (e comunque è importante ricordare che i nonni, per quanto presenti, non possono e non devono diventare dei veri e propri babysitter dove “parcheggiare” i bambini), si può provare a contare su qualche vicino di casa di cui ci si fidi, o magari su parenti che vivono più vicini o non hanno impegni lavorativi e possono quindi badare ai bambini.
Per il resto, occorre armarsi di tanta pazienza, e tirare avanti fino a settembre, al sospirato – per i genitori – ritorno fra i banchi.
Per dividere le spese si può pensare di affidare i propri figli e quelli di amici, o di altri genitori i cui figli frequentano la stessa scuola dei nostri, alla stessa babysitter, scelta in base alle esigenze specifiche di ciascuno e che sia, ovviamente, una persona fidata.
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