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La storia non è mai solamente passato, ma ha un importante valore educativo. Ecco perchè parlarne anche e soprattutto ai bambini.
Il 25 Aprile è un giorno di festa in Italia in quanto in questa data si celebra la liberazione dal nazifascismo. Nota come Festa della Liberazione, quella del 25 Aprile, è una data che per il nostro Paese rappresenta un vero e proprio punto di svolta e che con il passare degli anni richiede sempre, come tutti gli eventi più importanti della storia di un Paese, grande attenzione. La richiede per l’importanza dell’evento che si commemora, ma anche per evitare che il significato originario di questo giorno di festa venga perso, sminuito, negato o tradito. Per conservare la memoria di questa data è indispensabile che i bambini, gli adulti di domani, sappiano perché quel giorno è festa (non si va a scuola e ci sono manifestazioni in tutto il Paese). Vediamo quindi come si può raccontare la Resistenza ai bambini.
La festa del 25 Aprile venne istituita circa un anno dopo, spiega l’Agenzia per la Coesione Territoriale, quando su proposta di Alcide de Gasperi, venne proclamato il decreto luogotenenziale che fissava questa data come festività nazionale.
Il 25 aprile 1945 è il giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) proclamò l’insurrezione generale nei territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando alle forze partigiane di attaccare i presidi fascisti e tedeschi, imponendo loro la resa. Questa festa, quindi commemora la fine della dittatura e dell’occupazione straniera ed è diventata, come riporta sempre l’Agenzia per la Coesione Territoriale, “un simbolo di libertà, ma anche di speranza e di fiducia nella capacità di affrontare i momenti più difficili grazie all’impegno di tutti”.
È quindi un giorno fondante la storia recente dell’Italia e uno dei simboli dei valori che hanno portato alla nascita della Costituzione e alla scelta verso la democrazia.
È utile partire dal presupposto che gli eventi storici, passati o presenti (come, per esempio, quelli legati alle attuali notizie di guerra), vanno spiegati e non taciuti ai bambini. Non vanno solamente raccontati come fosse un’agenzia di stampa, ma anche resi per loro comprensibili così che ne possano trarre i valori evitando che rimangano eventi privi di significato.
Si può partire dal definire quelli che sono i valori centrali della Resistenza e della festa del 25 Aprile. Questi sono la libertà, la giustizia e la dignità umana che rappresentano valori educativi imprescindibili che ogni bambino dovrebbe acquisire per sé stesso e per la sua vita.
La Resistenza può essere raccontata come un periodo storico non molto lontano nel tempo (si può fare riferimento a nonni o parenti coinvolti in quelle vicende o che ne hanno vissuto gli effetti diretti) durante il quale c’è stata la necessità di combattere contro un nemico comune. In quel periodo, infatti, l’Italia non era libera e c’erano delle persone, i nazifascisti, che imponevano le loro regole contrarie alla libertà e alla dignità degli altri. I partigiani sono stati coloro che hanno combattuto per la libertà e per aiutare gli altri.
Le vicende storiche e in modo particolare quelle della Resistenza possono essere spiegate, sempre tenendo conto dell’età dei bambini, basandosi sulla narrazione dei “buoni” e dei “cattivi”. Tramite il racconto (reale e non di finzione) i bambini imparano cosa significa la libertà, che questa può essere costantemente minacciata e come il rispetto della diversità e dell’altro sia un valore imprescindibile.
Questi eventi sono lontani cronologicamente e le loro espressioni atroci distanti dalla nostra quotidianità, ma la sopraffazione, la violenza, il pregiudizio e la discriminazione sono realtà che tutti, bambini compresi, vivono. Non si tratta di fare paragoni tra tragedie che sono costate la vita a migliaia di persone ed eventi di vita quotidiana, ma di comunicare il perché ancora oggi a distanza di tanti anni ricordiamo e festeggiamo il 25 Aprile.
La lettura dei libri è uno dei modi migliori per educare e accompagnare i bambini alla comprensione della realtà che li circonda. Esistono anche tanti libri per spiegare la Resistenza, il 25 Aprile e i valori che incarnano questa festività. Ecco una selezione di 10 libri per le varie fasce d’età da acquistare o prendere in prestito in biblioteca per parlare con i figli degli eventi del 25 Aprile.
Può essere particolarmente utile anche scoprire e riscoprire storie meno conosciute che hanno contribuito alla liberazione o che di quel periodo restituiscono un’interessante e privilegiata prospettiva. Raccontare la Resistenza ai bambini non significa necessariamente tenere una lezione di storia contemporanea, ma di farne comprendere il senso e i valori fondamentali che sono alla base del motivo per cui ancora oggi ricordiamo quegli eventi.
Oltre alla lettura è possibile affrontare questi argomenti tramite diverse attività ed esperienze. Per i bambini più grandi si può valutare anche la visita ad alcuni dei luoghi simbolo della Resistenza e della liberazione. Ogni città ha solitamente almeno un museo o un luogo che custodisce la memoria di quel periodo.
Inoltre, sempre tenendo conto dell’età e dell’aspetto che si vuole trasmettere, è possibile usare foto e immagini, organizzare giochi di ruolo (per parlare di conflitto, pace, costrizione e liberazione), far vedere oggetti di famiglia o preparare una rappresentazione teatrale. Nei giorni a ridosso del 25 Aprile vengono spesso organizzati incontri, mostre e rappresentazioni che possono essere attività utili da vivere insieme ai figli.
L’aspetto importante su cui porre l’attenzione è che i genitori (così come gli insegnanti) hanno il compito di trovare linguaggi e modalità nuove, come quelle offerte dai media digitali, per parlare della Resistenza e della liberazione. A questo proposito esistono molti video su YouTube così come diversi spunti di laboratori e cose da fare per ricordare e attualizzare quanto accaduto.
Paradossalmente oggi più che in passato è urgente trasmettere i valori della Resistenza. La memoria di quegli eventi, infatti, sta diventando sempre più distante nel tempo e, complice anche la scomparsa dei testimoni diretti, più esposta a manipolazioni di vario tipo.
La trasmissione alle nuove generazioni di quello che è stato – è forse retorico ma altrettanto utile ricordarlo – non è fine a sé stessa, ma giustificata dalla necessità di evitare che simili eventi possano riaccadere. Non solo nelle stesse forme, ma anche negli stessi principi. Per questo è indispensabile che ai bambini non vengano raccontati solamente fatti ed eventi, ma trasmessi valori che li interroghino in prima persona e che li porti a comprendere la necessità di una costante attenzione e impegno per costruire un presente migliore.
Proprio perché i bambini devono essere parte attiva di questa memoria e non passiva di nozioni e informazioni, è necessario utilizzare linguaggi e strumenti che siano per loro non solo comprensibili, ma anche utili. Festeggiamo il 25 Aprile perché, imparando dal passato e da cosa accade quando si seguono determinati principi, possiamo evitare di commettere gli stessi errori.
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