L’allattamento al seno è uno dei momenti più intensi delle prime settimane della vita di un bambino. A volte, può rappresentare una fonte di ansia e frustrazione, soprattutto nei casi in cui il neonato non si attacca al seno.

In questi casi, è importante cercare di stare calmi, cercando di capire da cosa può dipendere il rifiuto del seno e se si tratta di una condizione fisiologica e passeggera o se è necessario intervenire. Soprattutto, però, è importante che i genitori, soprattutto chi allatta, trovino il giusto supporto.

Perché il neonato non si attacca al seno?

Dietro un neonato che non si attacca al seno possono esserci cause diverse. In alcuni casi, semplicemente non ha ancora imparato a farlo bene e, nonostante il suo istinto lo spinga a nutrirsi, deve ancora fare un po’ di pratica.

In altri casi, possono esserci delle ragioni fisiologiche o patologiche che portano il neonato a rifiutare il seno. Un parto molto difficoltoso, i farmaci utilizzati durante il travaglio, durante e dopo il parto, una condizione di prematurità possono essere tutti fattori che rendono più difficoltoso attaccarsi al seno.

Ma anche nelle settimane dopo la nascita possono esserci diversi motivi che portano il neonato a rifiutare il seno: dolore, magari dovuto a un’infezione (come il mughetto, causato dal fungo candida albicans) o alla dentizione, una posizione scomoda, un seno troppo duro o gonfio o un flusso di latte troppo intenso, ma anche semplicemente il processo di sviluppo, che lo porta a considerare più interessante il mondo che lo circonda, distraendolo.

Cos’è lo “sciopero del poppante”?

Lo “sciopero del poppante” è un termine utilizzato per descrivere il comportamento di un neonato che rifiuta di attaccarsi al seno mentre appare irrequieto, piange spesso, si attacca e stacca dal capezzolo.

È una situazione che dura solitamente 3-4 giorni e può essere legata, oltre che a una condizione di dolore del bambino, a difficoltà nell’allattamento o a cambiamenti intorno al piccoli. In genere non pregiudica l’allattamento né la crescita del bambino, ma può rappresentare una forte fonte di stress per i genitori.

Rifiuto del seno: quando preoccuparsi

Soprattutto nelle prime fasi dell’allattamento è comune che il neonato possa avere difficoltà ad attaccarsi o nella suzione, così come è normale che crescendo possano presentarsi una serie di cause – dalle banali distrazioni a condizioni che possono rendere difficoltoso nutrirsi – che possono portarlo a “scioperare”.

È però importante monitorare la situazione e consultare il pediatra o un consulente per l’allattamento se il rifiuto del seno dura per più poppate o se si presenta una di queste situazioni:

  • il bambino sembra affamato e irritabile nonostante i tentativi di allattamento;
  • il bambino mostra segni di disidratazione, come poca urina (non banana i pannolini) o pelle secca;
  • il bambino ha una patina bianca sulla lingua che non va via pulendola, perché potrebbe indicare la presenza di mughetto;
  • la madre ha problemi con la produzione di latte o ha dolori al seno persistenti.

Cosa fare se il neonato non si attacca al seno

Se il neonato non si attacca al seno, ci sono diverse strategie che è possibile percorrere per favorire l’allattamento, ricordando che è sempre preferibile (se possibile) farlo in un ambiente calmo e rilassato e dove non ci sono troppe distrazioni, praticando, se si desidera, il contatto skin-to-skin.

  1. Una possibilità per stimolare quello che gli anglosassoni chiamano il latching, ovvero l’attaccamento, è spremere manualmente alcune gocce di latte sul capezzolo in modo che il bambino possa annusarlo e assaggiarlo.
  2. Se possibile, sarebbe meglio allattare non appena il bambino mostra segni di fame: quando è molto affamato, infatti, può sentirsi angosciato e questo può rendere più difficile l’attaccamento.
  3. Se il seno è molto pieno e duro, potrebbe essere difficile per il bambino attaccarsi. In questo caso, è possibile provare a estrarre il latte quanto basta per ammorbidire il seno.
  4. Se il neonato non si attacca al seno nella posizione “classica” è possibile aiutarlo sperimentando posizioni diverse, così da trovare la più confortevole ed efficace.
  5. Per nutrire il neonato, se non si vuole optare per il biberon per timore di pregiudicare l’allattamento, è possibile utilizzare una siringa o una tazza.

Provare ad allattare un bambino che non si attacca può essere un’esperienza molto frustrante, per questo è importante cercare supporto emotivo – da parte del partner, dei familiari o amici, ma anche di altre persone che stanno vivendo la stessa condizione – o assistenza specializzata, contattando un consulente per l’allattamento o chiedendo aiuto al pediatra.

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  • Allattamento