Con l’arrivo del terzo trimestre di gravidanza il più è passato e la data del parto si avvicina. Il feto continua a crescere, i muscoli sono sviluppati, i polmoni guadagnano un’autonomia sempre maggiore e il suo cervello è del tutto simile a quello di un neonato. In più continua a muoversi: si succhia il dito, scalcia e percepisce sempre più chiaramente i suoni provenienti dall’esterno.

Nel frattempo inizia a preparare una riserva di grasso per affrontare il mondo esterno. I nutrimenti del feto arrivano come sempre dalla mamma, quindi anche in questa fase è fondamentale nutrirsi nel modo migliore scegliendo con cura gli alimenti.

Terzo trimestre di gravidanza: cosa mangiare

In questa ultima fase dello sviluppo, il fabbisogno calorico materno aumenta di circa 450 Kcal al giorno. Ad aumentare è soprattutto il fabbisogno di proteine, ma anche di ferro e di alcuni grassi (omega 3), che la mamma può assumere attraverso un’alimentazione bilanciata.

La carne è una buona fonte di proteine che l’organismo assimila con facilità, ma il suo consumo va unito a qualche accorgimento: limitare il più possibile la carne troppo grassa, preferire la carne bianca (pollo, tacchino, coniglio) rispetto a quella rossa (mucca, maiale, agnello, vitello) e assicurarsi che sia sempre ben cotta.

In alternativa alla carne si possono consumare legumi (fagioli, ceci, piselli, lenticchie, fave) che, abbinati ai cereali, offrono proteine complete ad alto valore biologico.

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Altra fonte di nutrimento importante è il pesce, che oltre a ferro e vitamine fornisce DHA, un tipo di omega 3 che favorisce lo sviluppo cerebrale del feto. In alcuni casi l’assunzione di elemento viene consigliata anche sotto forma di integratori. Andrebbe preferito il pesce cotto al vapore o in umido, non troppo condito e speziato, soprattutto sogliola, merluzzo, nasello, trota, etc.

Un’ottima alternativa è costituita dalle uova, poiché il loro albume è altamente proteico mentre il tuorlo (la parte rossa) contiene una buona quantità di vitamine e minerali. Il consumo di uova andrebbe però limitato, poiché contengono anche grassi: il limite consigliato è di due uova ben cotte alla settimana.

E per finire i formaggi, preferendo quelli magri per evitare di eccedere con i grassi e colesterolo.

Cosa cambia nell’ultimo trimestre di gravidanza

A questo punto della gravidanza può aumentare la sensazione di stanchezza, l’organismo risente della crescita dell’utero e dello spostamento degli organi e l’apparato digerente rallenta.

Molte donne provano frequenti bruciori di stomaco anche a causa della pressione esercitata dal feto sullo stomaco. Mangiare potrebbe quindi risultare più faticoso, e per questo può essere utile fare piccoli pasti leggeri e frequenti e non appesantirsi troppo con piatti particolarmente elaborati, abbondanti o grassi.

Sempre nell’ultimo trimestre di gravidanza l’aumento del peso corporeo da una parte e una maggiore sedentarietà dall’altra possono provocare un innalzamento della pressione, che provoca fastidi e gonfiore alle gambe.

Terzo trimestre di gravidanza: i consigli alimentari

Anche per questo motivo si consiglia di limitare l’assunzione di sale, che aumenta la ritenzione idrica, e soprattutto di idratarsi il più possibile, bevendo almeno un litro e mezzo di acqua al giorno (due sarebbe meglio) a cui accompagnare un buon consumo di frutta, ricca di sali minerali e vitamine.

Come in tutta la gravidanza è poi bene evitare il consumo di alcol e di limitare il più possibile di assumere sostanze eccitanti, come tè e caffè.

Nel corso dell’ultimo mese di gravidanza il feto è formato e si prepara ad attraversare il canale del parto. Per affrontare al meglio il momento è utile continuare a curare la propria alimentazione, anche chiedendo consiglio al proprio medico.

A molte donne durante la gravidanza vengono prescritti degli integratori in modo da garantire l’apporto di vitamine e minerali necessari alla crescita, ma non possono intendersi come alternative a una dieta sana.

Anche nell’ultimo trimestre di gravidanza una moderata attività fisica, infine, sempre se il medico non la sconsiglia, aiuta l’equilibrio psicofisico della futura mamma.

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