
L'Aids non impedisce una gravidanza, è importante però adottare alcuni accorgimenti per diminuire il rischio di trasmissione fetale del virus del...
L'HIV, virus dell'immunodeficienza acquisita, in gravidanza si può trasmettere al bambino: l'importanza dell'esame per l'Hiv, prima e durante la gestazione, e come funziona.
Il virus dell’immunodeficienza acquisita (HIV) è l’agente che causa la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS). Si trasmette attraverso il contatto con il sangue o lo sperma di persone affette e penetra nei linfociti indebolendoli progressivamente e abbassando drasticamente le difese immunitarie.
Vediamo perché è importante, come funziona l’esame, quando farlo e quali sono i risultati.
Esistono diversi test per rilevare l’infezione da virus dell’Hiv. Nessuno di questi è in grado di rilevare l’infezione subito dopo l’evento a rischio, ma esiste un periodo chiamato “finestra“, che può essere più o meno lungo a seconda del test utilizzato. I test si possono eseguire sul sangue o sulla saliva, e hanno diversa sensibilità, efficacia e rapidità.
Esistono due tipi di infezioni da Hiv: l’infezione da Hiv-2, presente soprattutto in Africa occidentale, e l’infezione dal Hiv-1. La prima è L’infezione da HIV-2, prevalente in alcune regioni dell’Africa Occidentale, porta alla comparsa di AIDS in un tempo più lungo e con modalità diverse rispetto all’infezione da HIV-1.
I test che ricercano gli anticorpi specifici nel sangue possono essere di due tipi, come spiega l‘Istituto Superiore di Sanità:
Per sottoporsi al test Hiv su sangue non serve essere a digiuno. Il risultato è disponibile di solito in tre giorni.
Oltre ai prelievi sono anche disponibili dei test “fai da te”: si tratta di kit disponibili in farmacia, che si eseguono su un campione di saliva o una goccia di sangue, e danno un risultato in pochi minuti. Ogni test ha diversi “periodi finestra”: se cercano anticorpi e parti di virus il periodo finestra è di 40 giorni, se cercano solo gli anticorpi il periodo finestra è di 90 giorni.
Se il risultato è dubbio o positivo è necessario effettuare un esame di laboratorio su un prelievo di sangue.
Data l’importanza di accedere il più tempestivamente possibile a una diagnosi per potere intraprendere la terapia l’Istituto superiore di Sanità ha stilato un elenco dei centri in cui è possibile effettuarli, e nella maggior parte dei punti gratuitamente e senza obbligo di ricetta.
La positività all’Hiv non impedisce una gravidanza, anche se non è possibile escludere la trasmissione verticale del virus dalla madre al bambino, che, a seconda degli accorgimenti e delle misure di prevenzione.
Tra queste si trovano l’assunzione della terapia antiretrovirale, il parto cesareo e l’allattamento artificiale, per ridurre la possibilità di trasmissione del virus.
L'Aids non impedisce una gravidanza, è importante però adottare alcuni accorgimenti per diminuire il rischio di trasmissione fetale del virus del...
Se la madre è sieropositiva il bambino viene sottoposto al test per rilevare la presenza del virus entro nove mesi dalla nascita.
L’esecuzione del test per l’Hiv è consigliato a tutti, e andrebbe eseguito periodicamente. Per le coppie che stanno pianificando una gravidanza è vivamente raccomandato, e rientra nell’elenco degli esami preconcezionali offerti alla coppia prima del concepimento.
Durante la gravidanza l’esame viene prescritto, insieme ad altri esami volti a rilevare eventuali infezioni che possono essere rischiose per la gestazione, nel corso della prima visita ginecologica. L’esame viene poi ripetuto nel corso del terzo trimestre di gravidanza.
L’infezione viene curata con una specifica terapia antiretrovirale a base di farmaci che bloccano la riproduzione del virus all’interno delle cellule.
Grazie alle terapie, sempre più efficaci e con minori effetti collaterali, il virus può essere messo sotto controllo e le persone che hanno l’infezione Hiv possono avere una buona qualità della vita e un’aspettativa di vita simile a quella delle persone che non hanno l’infezione.
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