
Il latte materno è considerato come l'alimento migliore e ideale per i bambini nei primi mesi di vita. Scopriamo perché, quanto dura, quali posiz...
Durante l'allattamento spesso ci si imbatte in problemi di ragadi, ingorgo mammario, mastite e capezzolo introflesso: ecco i possibili rimedi a questi fastidi.
Durante l’allattamento possono insorgere numerosi problemi che lo rendono particolarmente difficoltoso: alcuni si risolvono spontaneamente in poco tempo, altri invece permangono e possono dare origine a un dolore e a complicazioni tali da rendere impossibile la suzione del bambino.Vediamo quali sono i 5 problemi più frequenti che possono insorgere durante l’allattamento.
Soprattutto nelle prime fasi dell’allattamento può capitare che il seno diventi gonfio, arrossato e dolente, e che il flusso di latte si arresti: si parla in questo caso di ingorgo mammario, ed è un disturbo abbastanza frequente. L’ingorgo mammario è causato da un incompleto svuotamento dei dotti galattofori che, per aumento della pressione al loro interno, rende difficoltosa la fuoriuscita del latte.
Per porre rimedio a questo inconveniente si possono usare i seguenti accorgimenti:
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Se si dovesse verificare l’ingorgo, sappiate che questo problema si risolve spontaneamente entro un paio di giorni. Si può continuare ad allattare facendo attenzione ad attaccare bene il bambino alla mammella. Se il dolore è particolarmente intenso per alleviarlo si possono usare foglie di cavolo cappuccio, un rimedio che pare funzionare meglio degli impacchi di ghiaccio e di altri trattamenti. Come usare il rimedio del cavolo cappuccio:
Le ragadi sono dei piccoli tagli localizzati al bordo dell’areola o sul capezzolo, che rendono molto dolorosa la poppata nel corso dell’allattamento. Tuttavia, usando semplici accorgimenti, è facile prevenirli e curarli:
Durante l'allattamento possono comparire dei tagli sul capezzolo, le ragadi al seno: in alcuni casi sono particolarmente dolorose, ma si possono pr...
La mastite è un’infezione dei dotti galattofori, favorita dalla presenza di ragadi e dall’ingorgo mammario. Trattando correttamente queste due prime condizioni si può evitare l’insorgenza di questa complicazione che di solito colpisce un solo seno, che appare gonfio, arrossato e dolente.
Il più delle volte con l’infiammazione compaiono anche febbre e malessere generale. Si cura con antibiotici e svuotando il seno dall’eccesso di latte. Molti antibiotici sono compatibili con l’allattamento, per cui si può continuare ad allattare il bambino anche durante la terapia: in ogni caso sarà il medico a indicare il trattamento migliore.
La presenza del capezzolo introflesso può rendere impossibile l’allattamento. A volte il capezzolo “fuoriesce” spontaneamente nel corso della gravidanza. È anche possibile intervenire con alcune tecniche e manovre utili per preparare il seno e favorire anche la fuoriuscita del capezzolo.
Esiste anche un apposito apparecchio che, applicato al seno durante la gravidanza e eventualmente anche prima della poppata facilita la fuoriuscita del capezzolo rendendo quasi sempre possibile l’allattamento.
Alcuni bambini non vogliono attaccarsi al seno, nonostante tutti gli accorgimenti possibili, mentre succhiano normalmente dal biberon. Di solito si tratta di bambini che per un certo periodo, magari perché la mamma non è stata bene oppure si è dovuta allontanare, hanno preso il latte dal biberon o che, per insufficienza di latte materno, sono in allattamento misto.
Succhiare dal biberon è più facile che dal seno e può succedere che il piccolo si accorge di fare fatica, si spazientisce, piange e non si attacca. In questo caso, dopo aver fatto alcuni tentativi, si dovrà raccogliere il latte con il tiralatte e darlo poi al bambino con il biberon. Una procedura piuttosto scomoda ma vale la pena di portare pazienza, perché il bambino goda dei vantaggi nutrizionali del latte materno almeno finché è più piccolo.
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